Tra polemiche e ritardi

Santa Lucia, il cantiere è una guerra (ci è scappato pure il morto, ahinoi)

Santa Lucia, il cantiere è una guerra (ci è scappato pure il morto, ahinoi)
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Il cantiere di Santa Lucia è una guerra. E non si tratta più di lentezza del cantiere o di problemi di traffico: si tratta anche, e soprattutto, di sicurezza. L’incidente che è costato la vita all’81enne Franco Abbate lo scorso 27 ottobre (l’uomo era inciampato su un asse non delimitato in uno dei cantieri di via Statuto) non era infatti il primo episodio del genere: pochi giorni prima, un altro anziano era rimasto vittima di un incidente simile (era caduto lungo la rete di recinzione), per fortuna con conseguenze meno gravi. Ma episodi del genere – dicono diversi frequentatori della zona – rischiano di capitare ogni giorno, da mesi. E adesso spunta un indagato: si tratta di uno dei professionisti che stanno sovrintendendo ai lavori in Santa Lucia, nei confronti del quale il pm Maria Esposito ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio colposo, in relazione alla morte di Franco Abbate, su cui è stata disposta l’autopsia.

 

 

Il cantiere. Il cantiere di Santa Lucia era partito a giugno, con i lavori preliminari di posizionamento dei tubi idraulici. Il 7 di agosto, invece, avevano avuto inizio i lavori di «riqualificazione del quartiere» (come si legge sulla presentazione del progetto), collegati con la realizzazione della nuova Accademia della Guardia di Finanza. Nello specifico, si tratta di interventi pubblici dal costo complessivo di cinque milioni e duecento mila euro tra risistemazione del campo di Marte, riqualificazione di largo Barozzi e via Statuto, connessione ciclopedonale tra via Statuto, via XXIV Maggio e via Innocenzo XI e realizzazione di una nuova struttura per attrezzature collettive di quartiere. Emblema di questi lavori? Sul cartello di presentazione posto sulle transenne del cantiere, laddove si promette un «continuo confronto con il quartiere attraverso assemblee pubbliche», un pennarello rosa evidenzia la scritta, accompagnandola con due grossi punti di domanda. Esattamente il modo in cui un albo a fumetti rappresenterebbe la reazione dei vari commercianti di fronte alla surreale situazione del quartiere.

Parola ai commercianti. «Cantieri aperti apparentemente senza criterio, continue proroghe del termine dei lavori, operai che vengono e non sanno cosa fare. In più ci si mette la pioggia. C’è disorganizzazione, e noi ne stiamo risentendo parecchio». Lo dice Giovanni Pedroni, titolare dell’edicola di via Statuto, zona del quartiere di Santa Lucia tra le più interessate dai lavori. Che aggiunge: «Parlando con gli altri commercianti, abbiamo stimato che i nostri affari hanno subito perdite fino al trenta...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 8 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 15 novembre. In versione digitale, qui.

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