Il Comune cosa dice?

Al lavoro in ufficio a trentadue gradi Alla Caroli di Stezzano si cuoce

Al lavoro in ufficio a trentadue gradi Alla Caroli di Stezzano si cuoce
Pubblicato:

Un’estate davvero di fuoco quella che sta passando il personale dell’istituto comprensivo Caroli. Nei giorni più torridi di luglio, i commenti sono stati di questo tenore: «D'accordo lavorare in estate in ufficio, ma in una scuola nuova, costata fior di soldi, senza aria condizionata è una follia. Il termometro segna 32 gradi». L’istituto comprensivo è composto da quattro plessi: la scuola dell’infanzia Carlo Cattaneo, le scuole primarie Luigi Caroli e Don Minzoni e la secondaria di primo grado Francesco Nullo, a indirizzo musicale. Di queste strutture, tre sono state recentemente riqualificate e ingrandite: la Caroli è stata sistemata, con un ampliamento, stesso discorso per la Nullo. La Cattaneo è stata raddoppiata, per l’aumento della popolazione scolastica. La Don Minzoni è rimasta immutata e forse anche per questo non presenta fenomeni di questo tipo.

 

Sopra, la scuola primaria Don Minzoni. Sotto, la scuola primaria Caroli.

 

La strutture nuove sono più calde. Nelle altre c’è un problema di caldo, come nella maggior parte degli edifici nuovi, e in Italia le scuole non sono condizionate, come succede invece negli Stati Uniti, dove c’è l’aria condizionata ovunque. La stragrande maggioranza delle scuole è caldissima, per avere delle aule e degli uffici freschi bisogna andare in quelle situate in edifici vecchi. Le nuove strutture infatti sono costruite con muri più sottili, che non consentono di restare anche solo parzialmente isolati rispetto all’esterno. Pensiamo alle vecchie cascine: all’interno restano fresche, anche nei mesi estivi. Per assurdo, i soldi spesi per le nuove strutture comportano da questo punto di vista dei problemi nuovi e di difficile risoluzione.

Il problema è per il personale. Per i ragazzini e i bambini il problema del caldo è relativo, perché le lezioni finiscono ai primi di giugno e riprendono a metà settembre. Gli scolari quindi non vivono il disagio dei mesi più afosi in stanze che assomigliano a delle saune. Ma la scuola non è fatta solo di alunni: tutti gli altri, quelli che ci lavorano anche a luglio e agosto, devono sopportare questo clima tropicale. Nei plessi dove non sono presenti gli uffici dunque il problema è marginale. Si chiudono l’8 giugno e si riaprono a settembre. I disagi nelle classi ci possono essere magari in quegli anni in cui inizia a fare molto caldo già da maggio. L’ufficio amministrativo invece è un vero e proprio ufficio statale e come le poste è sempre aperto, tranne il giorno di Ferragosto. Le persone che ci lavorano si trovano in una situazione difficile.

 

Sopra, la scuola dell'infanzia Carlo Cattaneo. Sotto, la scuola secondaria di primo grado Francesco Nullo.

 

Rimedi momentanei e "casalinghi". Un disagio in più, o meglio un mancato aiuto, pare essere dato anche dal sistema di ventilazione, che funziona, ma porta dentro l’aria calda esterna, senza raffreddarla più di tanto. Per sopravvivere, si fa quel che si può: ventilatori, corrente d’aria, un vestiario ovviamente consono. Dallo sportello della segreteria si può notare un grosso ventilatore posto in direzione delle varie scrivanie, nel tentativo di dare un minimo refrigerio a chi sta lavorando. Una delle tante strategie che si provano anche in casa propria, insomma, quando si è sprovvisti di aria condizionata. Quando piove respira, ma nelle settimane di canicola è davvero terribile.

Il Comune che dice? La scuola sta dialogando con l’Amministrazione comunale e si sta lavorando per trovare un rimedio al problema. L’assessore ai lavori pubblici Marco Rota si sta occupando della questione: la soluzione più logica e forse anche l’unica possibile sembrerebbe quella che ormai moltissime famiglie e uffici adottano, l’installazione di un climatizzatore.

Seguici sui nostri canali