«Il clima a Bergamo è ormai cambiato»

Anche Il Foglio pensa sia giusto che il Bocia torni allo stadio

Anche Il Foglio pensa sia giusto che il Bocia torni allo stadio
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Non ci siamo mai nascosti dietro un dito e qui a BergamoPost abbiamo sempre detto in modo chiaro la nostra opinione: il Bocia è giusto che torni allo stadio. Il capo carismatico della Curva Nord ha pagato i tanti errori commessi negli anni, ma il suo debito con la giustizia è saldato. Il fatto che non gli sia ancora stato concesso di tornare a seguire la cosa che ama di più al mondo, ovvero l'Atalanta, è quanto di più lontano ci sia dalla giustizia. È l'opposto: è un'ingiustizia. A differenza nostra, spesso i media si sono "schierati" dalla parte opposta, giustificando le posizioni e le decisioni della Questura. Ma, forse, qualcosa sta cambiando: sull'edizione de Il Foglio Sportivo che si poteva trovare in edicola sabato 1 e domenica 2 settembre, Giovanni Francesio ha pubblicato un articolo nel quale spiega il motivo per cui è giusto che il Bocia torni allo stadio. E il titolo del pezzo dice già molto: "A Bergamo è successo qualcosa, ma la questura non se n'è accorta". Ve lo riproponiamo.

 

 

Su Bergamo, sull’Atalanta, sul suo rapporto col territorio e sulla sua curva, non si può scrivere superficialmente. Per cui, meglio parlare di un caso specifico, quello di Claudio Galimberti, detto “il Bocia”, da molti anni capo carismatico degli ultras della Dea, da molti anni diffidato. “C’è una città, Bergamo, dove il problema principale non sono le rapine, i furti, gli scippi e lo spaccio di droga, ma stangare sempre e comunque il Bocia”: sono parole di Xavier Jacobelli, attuale direttore di Tuttosport, non noto per essere un facinoroso teppista da stadio, e sono parole del 2015, quando Galimberti si vide notificata l’ennesima diffida per essersi presentato nel prefiltraggio dello stadio “armato” di una testa di porchetta. La sua precedente diffida era scaduta, ma non lo lasciavano comunque entrare. La porchetta era il suo modo di protestare. Diffidarlo per altri cinque anni fu il modo della questura di fare giustizia, naturalmente utilizzando il solito articolo 9, che consente di daspare senza sentenze passate in giudicato. E infatti la magistratura, per la porchetta, il Bocia lo ha prosciolto. Ma la diffida è rimasta.

E questo nonostante – qualcuno, malizioso, dice “perché” – il clima tifoso a Bergamo stesse già cambiando nel 2015, e in meglio. Come ha continuato a fare, in modo sempre più evidente, anche negli ultimi tre anni.

Ma niente, alla questura non se ne accorgono. Il 27 giugno Galimberti... CONTINUA A LEGGERE QUI.

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