Gli attacchi di Coldiretti e Legambiente

Buon compleanno cara Brebemi 2 anni di polemiche e conti in rosso

Buon compleanno cara Brebemi 2 anni di polemiche e conti in rosso
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L'Autostrada A35, meglio nota come Brebemi, compie due anni. Era infatti la mattina del 23 luglio 2014 quando il presidente del Consiglio Matteo Renzi si presentò sul tracciato della prima «infrastruttura italiana interamente realizzata attraverso l'autofinanziamento» per il taglio del nastro. Da allora, però, questo tratto autostradale che aveva l'obiettivo di collegare Milano a Brescia, passando per Bergamo e "sollevando" la A4 da parte del suo traffico giornaliero, è cresciuta ben poco. Più che il numero di veicoli, infatti, in questi 24 mesi di vita la A35 ha dovuto fare i conti con le polemiche e la contabilità che non torna.

 

brebemi deserta

 

Pedaggi, collegamenti e 320 milioni dallo Stato. Il 2015 s'è chiuso con un passivo di ben 69 milioni di euro, praticamente il doppio rispetto al 2014, quando il rosso si fermò a 35 milioni a fronte, però, di appena 5 mesi di attività. Un buco, come sottolinea WebEconomia, dovuto ai costi di ammortamento dell’alto finanziamento iniziale, visto che per la realizzazione dell’opera la spesa è gradualmente lievitata fino a 2,4 miliardi di euro, ma anche allo scarso successo riscontrato tra gli automobilisti, che continuano a preferire la cara vecchia A4. Il principale problema, infatti, è la scarsa affluenza degli utenti. Ad aprile il Giornale di Brescia calcolava che, rispetto alle previsioni iniziali di 60mila veicoli giornalieri, poi abbassate a 40mila e successivamente addirittura a 22mila, nei primi mesi del 2015 ci si è fermati ad appena 16mila. Nel 2014 i mezzi furono 14.200 al giorno, mediamente. Uno studio di Legambiente dimostra che, nella classifica sul traffico delle autostrade lombarde, Brebemi si aggiudica la maglia nera per i peggiori dati di affluenza: se l’A4, nella tratta Milano-Brescia, è prima nella graduatoria del traffico con 38,90 veicoli l’anno per ogni chilometro di rete, Brebemi e TEEM registrano un modestissimo 4,4 e 4,1, molto inferiore anche della media lombarda che si attesta su 19,8 veicoli l’anno per ogni chilometro di rete (vedi grafici sottostanti). Ad influire duramente sullo scarso traffico, i pedaggi decisamente pesanti rispetto alla "concorrente" A4 e l'assenza di un collegamento diretto proprio con la principale direttrice autostradale del Nord Italia. Per far fronte al primo problema, la società gestrice della Brebemi, dallo scorso marzo, ha promosso la riduzione del 15 percento del pedaggio, che verrà riconosciuta a tutti gli automobilisti, tutti gli autotrasportatori e tutti i motociclisti dotati di Telepass Family o Business che sono interessati ad aderire all’iniziativa. L’agevolazione, che è denominata "Best Price" e resterà valida sette giorni su sette sino al prossimo 31 dicembre, riguarda sia tutti gli spostamenti di andata e ritorno effettuati sia tutte le tratte parziali o totali percorse.

La soluzione al secondo problema, invece, è in programma a tempo, ma sta creando molte polemiche. Sin dal progetto iniziale, infatti, era prevista all’altezza di Brescia una bretella che collegasse la Brebemi alla Milano-Venezia. Bretella che invece, ancora oggi, non c’è. E così, se anche un automobilista bergamasco che viaggia in direzione Milano volesse, causa traffico, passare dalla A4 alla A35, dovrebbe attendere di arrivare ad Agrate, quando potrebbe immettersi sulla nuova Teem e, da lì, passare alla Brebemi. Dopo lo scambio di accuse tra società gestrice della A35 e Autostrade e la tirata di orecchie del Governo, finalmente il collegamento si farà. Se tutto va come previsto, il cantiere aprirà già quest’anno e nel 2017 la bretella dovrebbe essere pronta. Sarà all’altezza di Castegnato. Ma perché questo avvenga, la Brebemi ha dovuto accedere a un finanziamento statale: 20 milioni annui dal 2017 al 2031 dal Cipe, ai quali si aggiungerà, nel prossimo triennio, un contributo di ulteriori 20 milioni annui da parte della Regione Lombardia. In totale, dunque, 320 milioni di euro di soldi pubblici.

 

tabella 1 legambiente su brebemi

 

Coldiretti e Legambiente all'attacco. Come se non bastassero questi problemi, si aggiungono le polemiche di Coldiretti e Legambiente, da sempre molto attente alle questioni che riguardano Brebemi e tornate "all'attacco" proprio in occasione del suo secondo compleanno. La prima associazione, in particolare, rivendica 8 milioni di euro, ovvero la cifra che a suo parere ancora dovrebbero ricevere gli agricoltori a cui sono stati espropriati i terreni per realizzare l'infrastruttura. Coldiretti Lombardia denuncia: «Sull’area di Milano, per i saldi degli espropri i nostri soci devono prendere quasi 3 milioni di euro, a Bergamo ne mancano poco meno di 2 e a Brescia c’è un buco di altri 3. A settembre dell’anno scorso, l’ufficio espropri aveva mandato una comunicazione ai proprietari per chiedere la documentazione per procedere ai saldi, ma a oggi non si sono visti i risultati. Inoltre Brebemi ha appena ottenuto una proroga di altri due anni per la dichiarazione di pubblica utilità e questo comporta che la società avrà due anni in più per chiudere le procedure e saldare i proprietari».

 

tabella 2 legambiente su brebemi

 

Legambiente, invece, si concentra sui conti in rosso della A35: «Durante la costruzione l’autostrada ha goduto del contributo di 275 milioni da parte di RFI per opere riguardanti l’affiancamento della TAV al tratto autostradale. Lo Stato, attraverso il Cipe, ha deliberato un contributo pubblico complessivo di 320 milioni di euro, di cui 260 in rate da 20 milioni l’anno, mentre gli altri 60 sborsati dalla Regione, anche questi sotto forma di rate annuali da 20 milioni. Il Cipe, inoltre, ha deliberato la proroga della concessione di 6 anni (passando da 19 anni e mezzo a 25 e mezzo) il cui valore attualizzato è stato calcolato in 34 milioni di euro. A questo elenco vanno aggiunti: il reinserimento del valore di subentro a fine concessione per 1.205 milioni e l’interconnessione Brebemi con l’A4 costata 50 milioni. Quindi per ripagare gli enormi costi di costruzione, comprensivi degli interessi bancari, di 2,4 miliardi, vista la scarsità dei proventi derivanti dai pedaggi, l’A35 potrebbe contare al momento su un totale di sussidi pubblici di 2,38 miliardi di euro. Praticamente, l’autostrada, verrà pagata totalmente con fondi pubblici. Questo però non ha fermato gli aumenti dei compensi agli amministratori: dal 2013 al 2015 l’ammontare è cresciuto da 398.063 a 626.320 euro (+70%)».

 

brebemi carreggiata

 

La fuga degli investitori. In questo quadro tutt'altro che roseo, sia sul presente che sul futuro di Brebemi, bisogna aggiungere anche la volontà dichiarata di alcuni dei principali investitori di farsi indietro. Il Comune di Brescia, che detiene lo 0,2% delle quote della società, ma anche la Provincia di Bergamo (1,14% delle quote) e la Città Metropolitana di Milano (0,6%). Ma soprattutto, a far tremare Autostrade Lombarde, società che controlla il 78,97% di Brebemi, è la voce insistente che racconta di una Intesa Sanpaolo intenzionata ad uscire dall'"affare" A35. L'istituto detiene ben il 42,44% della società e sarebbe intenzionata a cedere le proprie quote. Voci per nulla rassicuranti, nonostante dai vertici di Brebemi si dicano certi che questo terzo anno di vita sarà quello decisivo per il decollo del progetto. Meno ottimismo, invece, c'è da parte degli osservatori esterni: molti, infatti, vedono come unica soluzione la gestione pubblica dell'arteria autostradale, mossa che permetterebbe di massimizzare le risorse fin qui spese e soprattutto di abbassare i pedaggi attuali, decisamente elevati, attirando più utenti. Un'ipotesi che però, ad oggi, non è minimamente contemplata, né da parte della società che gestisce la A35, né da parte dello Stato. E allora buon compleanno Brebemi, e in bocca al lupo.

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