Presentato il rendiconto

Dalmine deve cavarsela da sé Niente fondi per il nubifragio

Dalmine deve cavarsela da sé Niente fondi per il nubifragio
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Nonostante i disastri dello scorso luglio siano stati provocati da un vero e proprio uragano, la Regione Lombardia non riconosce lo stato di emergenza al Comune di Dalmine per i danni subiti. Lo dice con amarezza il sindaco Lorella Alessio durante la seduta del Consiglio comunale per l’approvazione del rendiconto di gestione 2016. «Rispetto al Dup, il Documento Unico di Programmazione, siamo in linea, a parte qualche battuta d’arresto sul Piano Urbano del Traffico - dichiara il primo cittadino -. Parte del denaro che avevamo stanziato per questo Piano infatti, l’abBIamo utilizzata per le emergenze, ovvero i danni del nubifragio (4 milioni compresi i danni subiti dai privati), e gli sfondellamenti dei soffitti delle scuole. Interventi che ci sono costati 1 milione e 200mila euro, dei quali 500mila già spesi».

 

 

È la seconda porta in faccia che l’Amministrazione dalminese riceve dal Pirellone. La prima all’inizio dell’anno, quando il sindaco aveva chiesto la possibilità di esentare dal pagamento delle tasse i cittadini maggiormente colpiti dalla tromba d’aria. Ma la Regione aveva risposto che non era possibile, perché i Comuni colpiti erano tantissimi e non potevano permettersi di rinunciare ai contributi di tutti quei cittadini. Così l’Amministrazione aveva proposto al Consiglio, ottendendo l’approvazione unanime, di stanziare un fondo di 50mila euro per aiutare i dalminesi che avevano subito danni causati dal patrimonio verde del Comune. Il sindaco Alessio era poi tornata all’attacco, chiedendo al Consiglio dei Ministri e alla Regione Lombardia lo stato di emergenza. Il 13 giugno scorso è arrivata la risposta direttamente dall’assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione Simona Bordonali: «Dalle verifiche da noi effettuate non sussistono le condizioni di estensione ed entità dei danni registrati tali da poter far richiesta per lo stato di emergenza di livello regionale e statale».

 

 

L’uragano dello scorso anno ha segnato profondamente Dalmine, anche nel bilancio. Durante la presentazione del rendiconto, il vicesindaco e assessore al Bilancio Giuliana Locatelli ha utilizzato delle slide per facilitare l’esposizione del documento e la comprensione da parte dei consiglieri. Significativa la prima immagine: due fotografie affiancate, una a rappresentare proprio i danni causati dal nubifragio e l’altra lo spazio Greppi, la spazio espositivo di piazza Caduti 6 Luglio. Il brutto e il bello. Il vicesindaco ha sottolineato nell’introduzione generale: «Non abbiamo avuto la necessità di utilizzare oneri di urbanizzazione per le spese di parte corrente, abbiamo dirottato questi importi sulle spese di investimento».

L’avanzo di amministrazione è pari a 7.958.370 euro, le entrate sono state 37.519.319 euro, le spese 35.911.163. Le spese per i servizi istituzionali generali sono state pari a 3.341.833 euro, quelle per ordine pubblico e sicurezza 874.106 euro, per l’istruzione scolastica 2.554.565 euro, per la cultura 812.824, per i servizi sportivi 222.267 euro, per i servizi sociali 6.934.864 euro, 3.013.994 per la gestione del territorio. Nel 2016 sono stati fatti investimenti per 3.883.913 euro. I principali sono stati 384mila euro per interventi nelle scuole, 121mila euro per lo spazio Greppi, 187mila euro per la manutenzione straordinaria dell’ex asilo San Filippo Neri, 165mila per il velodromo, 182mila euro per la realizzazione degli ossari, 503mila euro per la manutenzione delle strade e altri 500mila per la manutenzione degli alloggi popolari. Il rendiconto è stato approvato con 10 voti favorevoli, astenuto Roberto Pinotti di Nostra Dalmine e Forza Italia e Lega Nord contrari.

 

 

«Voto no al rendiconto perché, nonostante ci siano degli aspetti positivi in continuità con la precedente amministrazione di centrodestra, credo manchi una visione strategica, non vedo infatti una volontà di programmare. Nonostante le maggiori disponibilità economiche vedo solamente un’ordinaria amministrazione». Stesso ragionamento per la Lega: «Scelte poco strategiche e lungimiranti», secondo Antonio Bramani. Dettagliato l’intervento di Pinotti, che motiva la sua astensione dicendo che vuole essere un pungolo, uno sprone per spingere l’amministrazione a fare meglio: «Manca un po’ il coraggio di fare certe scelte, ma apprezziamo il fatto che tante nostre proposte siano state accolte e condivise». Il capogruppo del Pd Sergio Carrara ha invece espresso tutta la sua soddisfazione per il lavoro svolto dall’Amministrazione: «Stiamo portando avanti il nostro programma con impegno e concretezza e questo nonostante l’uragano. I sindaci sono diventati i veri catalizzatori delle istanze della gente. Cresce infatti la sfiducia nella politica nazionale e aumenta quella nella politica locale».

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