Il nuovo bando

La questione di Piazzale Alpini Un milione non risolverà il problema

La questione di Piazzale Alpini Un milione non risolverà il problema
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«Economicamente, un bagno di sangue»: così ha definito l’esperienza in Piazzale Alpini con il suo estivo Roberto Omar Videla, l’imprenditore italo-argentino a cui il Comune ha affidato lo spazio che costeggia viale Papa Giovanni e che, ormai da inizio agosto, è abbandonato a se stesso. Un flop che certo non aiuta l’immagine di un’area cittadina che non riesce proprio a trovare pace. Il fallimento dell’iniziativa imprenditoriale non va certo addebitata totalmente alla location. Videla, fanno sapere da Palazzo Frizzoni, non ha mai realizzato il progetto presentato (ci sarebbero dovuti essere diversi elementi sportivi mai invece proposti al pubblico) e, soprattutto, non ha pagato l’utilizzo del suolo pubblico, ovvero i circa settemila euro richiesti dal Comune per permettere la realizzazione dello spazio. Una cifra, per di più, già scontata del 75 per cento nel bando di assegnazione, a dimostrazione della volontà di Palazzo Frizzoni di “dare un’occasione” a Piazzale Alpini. Purtroppo questa spiacevole situazione ha portato alla rottura dell’accordo.

 

 

Il problema morfologico. Il naufragio dell’estivo in salsa latina, sebbene vada ascritto alla categoria dei flop imprenditoriali più che a quella dei flop ideali, come ha sottolineato Giorgio Giori a L’Eco, rappresenta l’ennesimo pollice verso per Piazzale Alpini, da qualcuno considerato addirittura una ferita nel cuore di Bergamo. «Il problema è... morfologico», spiega l’assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini. «Una sera sono andato a mangiare un gelato con le mie figlie e mi sono reso conto che, arrivando da via Maj, è come se si creasse un buco. C’è una cesura netta tra la struttura della città e il piazzale». Sicurezza e morfologia sono indubbiamente i due problemi alla base di questo ampio spazio dal grande potenziale mai sfruttato. E vanno a braccetto, come sottolinea Valesini: «È uno spazio chiuso, non di attraversamento, un ibrido tra un parco e una piazza. La vicinanza con una zona difficile come quella della stazione, inoltre, sicuramente non aiuta».

 

 

Teoricamente, la costruzione dello Urban Center, avvenuta ormai quasi dieci anni fa, avrebbe dovuto “aprire” Piazzale Alpini alla città, ma ciò non è avvenuto: «Per come è stato realizzato, lo Urban Center ha avuto l’effetto opposto - afferma l’assessore -. Soltanto l’arrivo di Bergamo-Scienza ha portato un po’ di novità. Ma non si può pretendere che sia l’associazione a risolvere il problema. Per questo stiamo pensando di realizzare degli spazi commerciali sul retro dello Urban Center, ma per ora è solo un’idea».

Un nuovo progetto. Non è un’idea, invece, il progetto di dare una nuova forma al piazzale, firmato anche da un grande architetto bergamasco recentemente scomparso, Giuseppe Gambirasio. Lo stesso Gambirasio, negli ultimi anni, si era accorto della necessità di riqualificare l’area, un progetto che però non è mai riuscito a portare a termine. Ora la Giunta Gori ci prova con un bando che arriva dopo il nulla di fatto del concorso: «Al concorso erano stati presentati quattordici progetti, ma nessuno ci ha convinto - dice Valesini -. Alcuni erano troppo ambiziosi, tenendo conto che il budget a disposizione era di 600mila euro, altri invece troppo modesti. Ora proveremo con il bando, che è una procedura diversa, perché permette a noi di scegliere i progettisti e soltanto dopo, insieme, di realizzare un progetto. C’è un confronto più diretto e ci sarà anche un budget più sostanzioso, di un milione di euro».

 

 

Una soluzione impossibile. Dire oggi come sarà Piazzale Alpini è impossibile, ma l’assessore è certo di una cosa: «Noi possiamo migliorare la situazione, ma non risolvere il problema». Pessimismo? No, realismo. «Se si vuole veramente ripensare Piazzale Alpini bisognerebbe prendere in considerazione anche l’area delle pensiline retrostante. I due spazi sono legati, morfologicamente e idealmente. L’obiettivo sarebbe spostare le pensiline nell’area Sab e ripensare tutto. È un progetto che anche le amministrazioni precedenti hanno valutato. Il problema è che tutto è congelato perché su quell’area c’è una vertenza in corso da anni tra Demanio e Sab». E quindi? «Quindi noi, come Comune, abbiamo il dovere di fare il possibile per migliorare le cose, ma pensare che basti ridisegnare l’area per darle nuova vita sarebbe sbagliato». A questo punto viene da chiedersi se una nuova vita arriverà mai per Piazzale Alpini.

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