A Palazzo di Giustizia

«Ma ha presente, signor giudice, il degrado in stazione a Bergamo?»

«Ma ha presente, signor giudice, il degrado in stazione a Bergamo?»
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Siringhe spesso abbandonate per terra, clandestini e balordi accampati negli angoli più bui che infastidiscono i cittadini e portano avanti i loro traffici ad ogni ora del giorno e della notte. È la cartolina della stazione ferroviaria di Bergamo, descritta da un pensionato arrivato in tribunale per testimoniare a un processo per rapina ai danni di un suo amico da parte di un extracomunitario marocchino. Nulla di nuovo, verrebbe da dire. Visto che la zona è da anni, nonostante l'impegno delle forze dell'ordine, interessata da gravi problemi di sicurezza.

Fa specie, comunque, che l'ennesimo atto d’accusa contro il degrado di quello che dovrebbe essere il biglietto da visita di Bergamo sia stato formulato davanti ad un giudice. «Esiste un problema molto serio di sicurezza - ha spiegato il pensionato -. I volontari che gravitano in stazione raccolgono le siringhe che riescono a trovare, ma nessuno si azzarda ad affrontare tossicodipendenti e spacciatori. Sarebbe a rischio l’incolumità personale. Della situazione approfitta un vasto repertorio di varia umanità. I clandestini dormono anche sui treni fermi sui binari. Il problema qui è soprattutto quello della frequentazione, che è andata sempre peggiorando, nonostante la sorveglianza privata e la presenza di polizia, carabinieri e guardia di finanza, che arrivano di frequente a pattugliare la zona e ad allontanare i tossicodipendenti».

«Ma tutto ciò non basta - ha proseguito il testimone -, la situazione rimane deleteria, perché, dopo ogni retata, queste persone tornano sempre e ricominciano a spacciare droga e a compiere furti e rapine. Nel loro mirino ci sono i pendolari, ma anche gli studenti. Ragazzi molto giovani che, di fronte alla brutalità dei malviventi, sono costretti a consegnare soldi e telefoni cellulari. Io abito nelle vicinanze e ho parlato spesso con i commercianti che hanno le loro attività alla stazione ferroviaria o alla stazione delle Autolinee. Ebbene, anche loro sono esasperati e non ne possono più di questo degrado continuo. Anche loro, spesso, devono fronteggiare l’arroganza dei delinquenti, che entrano nei loro negozi, soprattutto nei bar, e pretendono di bere o fare colazione senza pagare, infastidendo di frequente anche gli avventori. È in questo contesto, signor giudice, che è stato rapinato il mio amico, che si è trovato di fronte due ragazzotti magrebini, che con fare deciso e aria da duri, lo hanno costretto a dare loro il cellulare. Cosa che ha fatto, senza tentare nessuna reazione. Che cosa avrebbe potuto fare?».

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