A Palazzo Frizzoni

Scintille in Consiglio comunale sulla sanità lombarda: il Pd attacca, la Lega difende Regione

Ieri (lunedì 22 marzo), dopo una prima parte filata via tranquilla, lo scontro s'è accesso sulla proposta dei dem di supportare la modifica della legge regionale 23/2015. Ribolla del Carroccio: «La colpa è dello Stato che taglia i fondi»

Scintille in Consiglio comunale sulla sanità lombarda: il Pd attacca, la Lega difende Regione
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Ieri, lunedì 22 marzo, si è tenuta, ovviamente in via telematica, la seduta del Consiglio comunale di Bergamo. All'inizio, tutto nella norma. Si è discusso della possibilità di far installare ai locali dei dehors anche sul lato opposto della strada, per aiutarli a lavorare durante la pandemia, e tutti alla fine si sono detti d'accordo, anche Simone Paganoni di Patto per Bergamo, che ha votato in collegamento dalla terapia intensiva del Papa Giovanni, dove si trova ricoverato in seguito a un intervento (ma sta bene).

Poi, però, si è arrivati a parlare di sanità. E a quel punto sono state scintille. Il Pd ha infatti presentato un ordine del giorno per chiedere alla Regione di rivedere la legge regionale 23/2015 (quella istitutiva per il settore sanità di un centro regionale e delle Ats e Asst, ndr), che, secondo il capogruppo dem Massimiliano Serra, è all'origine dell'indebolimento dei presidi territoriali, rivelatisi la grande mancanza in questa pandemia. C'è anche chi, come Francesca Riccardi, ha parlato espressamente di «totale fallimento» nella gestione dell'emergenza, confermata dall'attuale gestione delle prenotazioni delle vaccinazioni.

Dal canto suo, com'era prevedibile, la Lega ha difeso la Regione e la legge, sottolineando come il sistema abbia saputo reagire. Il consigliere comunale (e parlamentare) del Carroccio, Alberto Ribolla, ha affermato che la sanità lombarda è «tra le migliori in Europa». E i problemi che ci sono, sono colpa dello Stato, perché è lo Stato che «taglia i fondi. L’Italia investe sulla sanità il sessanta per cento in meno rispetto alla Francia e la metà della Germania».

A questo punto, il sindaco Giorgio Gori è intervenuto riconoscendo le eccellenze lombarde, ma specificando che l'oggetto del discorso erano le inefficienze nella gestione dell'emergenza e nella campagna di vaccinazione di massa. «Nelle classifiche del 2019 sulle dotazioni dei medici di medicina generale, Bergamo era al 92esimo posto. Tutte le undici province lombarde si trovano negli ultimi 30 posti della classifica», ha evidenziato il sindaco. Come a dire che avendo più medici sul territorio, con più mezzi, probabilmente si sarebbe potuta gestire meglio la situazione.

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