Presa a pugni da un marocchino

Aggredita l’attrice Gloria Cuminetti Prima in strada, poi anche sui social

Aggredita l’attrice Gloria Cuminetti Prima in strada, poi anche sui social
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L’attrice Gloria Cuminetti, 30enne di Albino, è stata aggredita sabato notte a Torino da un giovane di origini marocchine, Halim Ben Daoud, 34 anni, irregolare in Italia, già arrestato dai carabinieri, fermato ora per violenze e resistenza a pubblico ufficiale e lesioni gravi. Per bloccare l’aggressore i militari sono stati costretti a utilizzare il taser. Dagli accertamenti è emerso che poco prima l’uomo aveva spintonato e ingiuriato anche una coppia di coniugi. A 34enne, trasportato all’ospedale per accertamenti, è stata diagnosticata un’agitazione psicomotoria e abuso di cannabinoidi. ​Protagonista di numerosi spettacoli a teatro, Gloria Cuminetti ha lavorato anche per il cinema (in “Sexxx”, diretta dal regista Davide Ferrario) e per la pubblicità in uno spot Martini nel 2016.

Commenti degli hater sui social. «Perdonalo...in fondo è una risorsa», scrive un utente sul profilo Facebook della donna, sotto alcuni post che l’attrice aveva pubblicato contro il Decreto sicurezza e in solidarietà ai migranti e a Carola Rackete. «Spero che tu possa riprenderti, ma sappi che oggi sono pugni in faccia e domani sarai costretta a chiuderti in un sacco nero perché vigerà la sharia», le scrive un altro utente. C’è chi ironizza in modo poco gradevole scrivendole «restiamo umani eh?», ma anche chi commenta: «tanto non lo capite manco a cazzotti».

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Intervistata dal Corriere Torino. Gloria Cuminetti da un anno e mezzo ha scelto di vivere a Torino per lavorare nella Compagnia del Laboratorio permanente di Domenico Castaldo al cimitero di San Pietro in Vincoli. «Sono rimasta molto colpita da alcuni commenti che ho letto online – ha detto in un’intervista al Corriere della Sera Torino - riferiti alla cronaca di quanto mi è successo». Dice di non avere avuto paura perché «non ho capito che volesse venire verso di me, se no avrei cambiato lato della strada. Pensavo che fosse uno un po’ strano. Non ho visto nemmeno il pugno, ho soltanto sentito il rumore, secco, e sono caduta perdendo i sensi». Assicura di non voler cambiare casa (vive ad Aurora, quartiere multiculturale): «Mi armerò di una bicicletta, magari, così nessuno mi potrà fermare né rompere le scatole quando cammino da sola. Non voglio né sminuire né amplificare cosa è accaduto. Non so se quell’uomo avesse problemi mentali, ma senz’altro è una persona che non sa gestirsi».

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