Spettacolo puro

Be', possiamo parlare di scudetto

Be', possiamo parlare di scudetto
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Travolgente, devastante, irresistibile. Prestazione mostruosa dell’Atalanta di Gian Piero Gasperini che al Gewiss Stadium seppellisce con un clamoroso 7-1 la malcapitata Udinese. I friulani nelle precedenti otto gare di campionato avevano subito appena sei gol, ma contro una Dea così è andata loro pure di lusso, visto che il migliore in campo dei bianconeri è risultato essere l’estremo difensore Musso. Grande prova corale della Dea, Muriel segna una tripletta e Ilicic risponde con una doppietta, nel tabellino entrano pure Pasalic e il giovanissimo esordiente Traore per un successo che cancella subito la delusione di Manchester e ripropone un pensiero che deve esaltare senza far montare la testa a nessuno: questa squadra può e deve competere per lo scudetto. Senza nessun dubbio.

 

 

Qualche sorpresa nella formazione iniziale di Gasperini, il tecnico della Dea ripesca Palomino e Kjaer dall’infermeria, ma l’argentino poco prima di scendere in campo è costretto ad alzare bandiera bianca in favore di Toloi. Le altre scelte sono perfettamente logiche: Pasalic in mezzo al campo e Gomez davanti sono dei titolarissimi mentre a sinistra tocca a Castagne al posto di Gosens. Nell’Udinese spazio al tandem Okaka-Lasagna, in mezzo al campo Mandragora è il metronomo, mentre De Paul ha licenza d’inventare nel cuore di centrocampo. Giornata primaverile a Bergamo, pienone sugli spalti con circa cinquecento tifosi arrivati dal Friuli.

 

 

La gara inizia con Ilicic che apre su Hateboer (8’), la palla in area dell’olandese è ottima ma Muriel non riesce a centrare lo specchio da due passi. La difesa della Dea al 12’ concede il solito regalo agli avversari, questa volta l’errore è di Kjaer con Okaka che ringrazia e batte l’incolpevole Gollini. Lo svantaggio come al solito non mette grande pressione all’Atalanta, al 16’ Muriel serve a Gomez la palla del pareggio, ma Musso è bravo a respingere in tuffo. Al 21’ un’altra bella azione manovrata sull’asse Muriel-de Roon che manda in porta Ilicic. Inizialmente viene segnalato un fuorigioco, dopo circa 3’ minuti di Var. l'arbitro Maresca di Napoli convalida e il replay dimostra la correttezza della decisione.

Attorno alla mezz’ora la gara prende una piega decisiva per la Dea, prima Lasagna impegna Gollini con un bel diagonale (30’, parata di piede) e poi la premiata ditta Ilicic-Muriel confeziona uno scambio palla a terra che costringe Opoku (già ammonito) al fallo e all’espulsione: il gol su rigore del colombiano mette in ghiaccio la partita anche perché da quel momento in avanti la Dea ricomincia a dipingere il suo calcio e una volta rotti gli argini la marea nerazzurra travolge tutto e tutti. Al 37’ Maresca assegna un rigore per fallo di mano di Becao su cross di Gomez, ma al Var cambia decisione; al 40’ Muriel si vede deviare il cross da due passi deviato in angolo e al 43’ è Ilicic a marcare il punto del 3-1 al termine di una grande azione di Castagne.

 

 

L’inizio della ripresa è devastante, al 48’ Gomez e Ilicic dipingono un’azione da manuale insaccata da Muriel alle spalle di Musso, al 50’ Gomez fallisce solo davanti al portiere dell’Udinese il punto del 5-1, ma è solo questione di attimi visto che al 52’ lo stesso Gomez manda in porta Pasalic. L’Atalanta è un fiume in piena, al 54’ Ilicic colpisce da fuori area l’incrocio dei pali con un fantastico tiro a giro, al 58’ lo sloveno scambia con Muriel e Musso compie il miracolo in angolo.

Lo spettacolo che da Bergamo arriva a tutto il calcio italiano è semplicemente meraviglioso. Ancora: Barrow (appena entrato per Gomez) sfiora il gol con un destro parato da Musso che Pasalic non riesce ad insaccare, l’Atalanta è scatenata e al 73’ Muriel scappa in profondità e viene abbattuto da Samir: controllo Var, rigore ineccepibile e tripletta per il colombiano che spiazza Musso e segna il punto del 6-1. Per dare un senso al tabellino l’Udinese prova pure a segnare ancora con Fofana che al 78’ costringe Gollini alla parata sulla traversa. Gasperini nel finale regala la gioia dell’esordio in serie A pure al giovane Traore (classe 2002) e il furetto della Primavera si presenta al grande pubblico con un sinistro micidiale che vale il 7-1.

 

 

Al fischio finale lo stadio festeggia anche per il pareggio maturato a Ferrara tra Spal e Napoli e il giro di campo dei nerazzurri nel tripudio del Gewiss Stadium è qualcosa che da queste parti non stupisce nemmeno più. Adesso facciamo attenzione: inizieranno tutti a magnificare i 7 gol della Dea, si accorgeranno che lì davanti siamo quelli più in palla, ma facciamo finta di niente. Non siamo affatto terzi per caso, abbiamo tutto quello che serve per restare in alto ma in tanti, forse troppi, non l’hanno ancora capito.

 

 

Atalanta – Udinese 7-1

Reti: 12’ Okaka (U), 21’ e 43’ Ilicic (A), 35’ Rig., 48’ e 75’ Muriel (A), 52’ Pasalic (A), 83’ Traore (A)

Atalanta (3-4-1-2): Gollini, Djimsiti (53’ Malinovskyi), Kjaer, Toloi, Hateboer, de Roon, Pasalic, Castagne, Gomez (65’ Barrow), Ilicic (77’ Traore), Muriel. All. Gasperini.

Udinese (3-5-2): Musso, Becao, Ekong, Samir, Opoku, Mandragora, Jajalo (83’ Walacae), De Paul (63’ Fofana), Sema, Lasagna, Okaka (46’ Pussetto). All. Tudor.

Arbitro: Maresca di Napoli (Carbone e Galetto; Prontera; Manganiello e Valeriani).

Ammoniti: 8’ Opoku (U), 26’ Djimsiti (A), 74’ Samir (U), 88' Hateboer (A)

Espulsi: 33’ Opoku (U)

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