Espulso Ilicic

Il Cagliari si mostra più affamato e si è mangiato a pranzo la Dea

Il Cagliari si mostra più affamato e si è mangiato a pranzo la Dea
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Brusco stop per l’Atalanta di Gasperini che a Bergamo contro il Cagliari perde per 2-0. Il risultato del Gewiss Stadium è giusto, alla vigilia si sapeva che i sardi sarebbero stati un brutto cliente ed effettivamente l’autorete di Pasalic e il gol di Oliva premiano una squadra che ha proposto calcio in una gara condizionata dall’espulsione (gesto assolutamente evitabile) di Ilicic nel primo tempo sul risultato di 0-1. Gara negativa anche di Muriel che non è mai riuscito a offrire spunti degni di nota, bravi gli ospiti a tenere sempre un ottimo ritmo e a proporre calcio con tanti inserimenti da dietro e un’ottima organizzazione generale.

 

 

Come preventivato, nessuna variazione significativa di Gasperini rispetto alle attese. Quelli davanti stanno tutti benissimo? Quindi giocano tutti: Gomez alle spalle di Ilicic e Muriel. Panchina per Malinovskyi, maglia da titolare per Pasalic con Freuler (squalificato de Roon) mentre in difesa ci sono Toloi e Palomino ai lati di Djimsiti con Masiello ancora in panchina. Gli esterni Castagne e Gosens giocano dall’inizio sempre nel nome delle rotazioni a tre (stavolta in panchina va Hateboer), mentre il portiere è Gollini. Nel Cagliari resta in panchina Nandez, anche per l’ex Luca Cigarini non c’è spazio dal primo minuto e nel tridente Maran schiera Simeone e Joao Pedro con Nainggolan a supporto. Giornata piovosa a Bergamo, tribune gremite nonostante il tempo da lupi e almeno trecento tifosi sardi nel settore ospiti.

La gara inizia con 10 minuti di silenzio della Curva per protesta contro alcuni provvedimenti che sono spiegati in un volantino distribuito prima del match e legati a quella che viene definita “cieca repressione”. I nerazzurri non sono i soliti e infatti l’avvio di gara (e pure tutto il primo tempo) sono di chiara marca cagliaritana. Al 3’ Simeone scappa in fascia e scarica un destro violento verso Gollini, il portiere nerazzurro è bravo a respingere ma dalle sue parti succedono troppe “mezze” cose: al 7’ Simeone spizza un angolo di Lykogiannis, ma Joao Pedro da due passi manca la deviazione. I bergamaschi faticano: al 22’ il Cagliari con Castro e Rog costruisce una bella azione in verticale e il salvataggio di Djimsiti è prodigioso. La Dea al 27’ mette fuori la testa per la prima volta con Pasalic che mette in mezzo per Castagne: il diagonale di destro sfiora il palo. Al 31’ Castagne salva su Joao Pedro imbeccato da Cacciatore ma il meritato gol degli ospiti arriva al 32’ con una sfortunata deviazione di Pasalic sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

 

 

Gomez guida la reazione della Dea, al 38’ il suo destro da fuori è violento e sbatte sulla traversa con Olsen che è pure fortunato visto che il pallone gli rimbalza sulla testa e finisce fuori. Nel momento in cui si spera di vedere la squadra nerazzurra imbastire una reazione arriva la clamorosa ingenuità di Ilicic: lo sloveno va a contrasto con Lykogiannis che tiene le braccia larghe e gli rifila una gomitata, fuori dalla linea laterale. Il numero 72 della Dea reagisce con un calcetto all’avversario e Abisso estrae il rosso diretto. La decisione è corretta, ma lo sarebbe ancora di più se anche il greco fosse stato ammonito (sarebbe stata la seconda e la partita avrebbe potuto proseguire ad armi pari). Prima del riposo Simeone cerca pure lo 0-2 (45’) ma la palla termina fuori e le squadre vanno al riposo con il Cagliari avanti di una rete.

 

 

 

A inizio ripresa Gasperini prova a cambiare qualcosa con Malinovskyi e Hateboer per Gomez e Gosens, il numero 18 ucraino al 48’ ci prova con un sinistro potente ma impreciso ed è lo stesso ex Genk a mettere sulla testa di Pasalic, dalla bandierina, un pallone che il croato gira sul fondo. L’uomo in meno e lo stesso assetto del primo tempo portano diversi rischi in ripartenza e infatti al 58’ gli ospiti raddoppiano: Oliva pesca nello spazio Simeone, il numero 99 argentino rimette dentro per lo stesso Oliva che insacca.

È il sigillo sulla partita, l’Atalanta cerca di riacciuffare qualche speranza con alcune fiammate, ma senza Ilicic, Gomez e Zapata diventa tutto più difficile nonostante un Malinovskyi sontuoso e qualche buona opportunità mancata di un soffio. Al 61’ Muriel chiede un rigore che non c’è, poi Hateboer da buona posizione scarica il diagonale sul fondo. Al 69’ Castagne mette in mezzo e Muriel spedisce sul fondo, nel finale tocca a Malinovskyi spingere i suoi compagni all’attacco, ma la conclusione al 70’ finisce fuori e dopo una bella occasione di Barrow all’81’ (Olsen respinge bene) serve il miglior Gollini per dire di no al 3-0 di Nandez.

Nel finale l’Atalanta ci prova più con il cuore che con altro, all’87’ Olsen è miracoloso su Malinovskyi e l’ultimo pallone buono è di Palomino che di testa non trova lo specchio. Dopo 3’ minuti di recupero la seconda sconfitta stagionale in campionato è realtà, sul risultato non c’è nulla da dire perché il Cagliari ha ottenuto meritatamente i 3 punti e dopo alcune settimane i nerazzurri scivolano al quinto posto in classifica. Peccato, gara negativa come ogni tanto può capitare ma nessun dramma: mercoledì c’è il City e bisogna subito tornare in campo per fare qualcosa di grande.

 

 

Atalanta – Cagliari 0-2

Reti: 33’ Aut. Pasalic (A), 58’ Oliva (C)

Atalanta (3-4-1-2): Gollini, Toloi, Djimsiti, Palomino, Castagne, Freuler, Pasalic, Gosens (46’ Hateboer), Gomez (46’ Malinovskyi), Ilicic, Muriel (78’ Barrow). All. Gasperini.

Cagliari (4-3-1-2): Olsen, Cacciatore, Pisacane, Klavan, Lykogiannis, Castro, Oliva, Rog (71’ Nandez), Nainggolan, Joao Pedro, Simeone (84’ Cerri). All. Maran

Arbitro: Abisso di Palermo (Colarossi e Di Iorio; Rapuano; Orsato e Di Paolo).

Ammoniti: 15’ Rog (C), 25’ Lykogiannis (C), 56’ Oliva (C), 67’ Malinovskyi (A), 71’ Toloi (A)

Espulso: 39’ Ilicic (A)

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