Pagheranno anche i residenti

Cosa prevede il nuovo Piano Sosta (tra rincari e tante polemiche)

Cosa prevede il nuovo Piano Sosta (tra rincari e tante polemiche)
Pubblicato:
Aggiornato:

Sta facendo molto discutere il nuovo Piano Sosta presentato il 6 maggio da Palazzo Frizzoni. Stiamo parlando della modifica del sistema di gestione dei parcheggi in città che la Giunta Gori ha messo a punto, creando non poche polemiche sia tra le minoranze che tra i cittadini bergamaschi. Piace alla maggioranza (chiaro), a Legambiente e, seppur con qualche riserva, pure ai commercianti, mentre convince decisamente meno le opposizioni e chi, ogni giorno, è costretto a lottare per trovare un posto auto nei confini cittadini.

 

timthumb

 

Una riforma necessaria. Va detto che la revisione del Piano Sosta era uno dei punti più discussi del programma presentato da Giorgio Gori durante la campagna elettorale, il quale ha più volte sottolineato come quello attualmente in vigore mostri disfunzioni sempre maggiori, in particolare negli ultimi anni. L'obiettivo annunciato di Palazzo Frizzoni è quello di cercare di contrastare l'inquinamento e il congestionamento delle aree centrali della città, migliorando e incentivando la mobilità alternativa. L'ultimo intervento sulla sosta a Bergamo risale a oltre 20 anni fa. Troppo se si tiene conto di quanto è cambiata Bergamo: Città Alta è divenuto uno dei luoghi più amati dai turisti del weekend, le abitudini dei cittadini sono profondamente mutate, la gente chiede sempre più aree verdi o pedonali, ma il numero di autoveicoli è incrementato enormemente.

A parlare della necessità di una riforma sono anche i numeri, presentati dallo stesso Comune: il traffico giornaliero a Bergamo si compone di oltre 96mila veicoli al giorno; quotidianamente in città entrano 68.700 mezzi, mentre ne escono soltanto 37.600. Tutti, o quasi, alla ricerca di un parcheggio. Impresa ardua se si conta che i posti auto su strada sono (comprendendo la sosta libera, quella a tempo, quella a pagamento e così via) solo 32.663, e quelli in struttura 7.860. Anche per i residenti la vita non è semplice: i parcheggi a loro destinati sono 1.932 (507 in Città Alta e i restanti in centro città), mentre i pass emessi dal Comune sono 5.330. I conti, dunque sono semplici: per ogni parcheggio destinato ai residenti ci sono circa 2,5 auto alla ricerca di un posto. Troppi.

 

 

Cosa prevede il nuovo Piano Sosta. Davanti a questa situazione, diventata oggettivamente insostenibile, il Comune ha deciso di voltare pagina. Come? Rivedendo innanzitutto le aree a strisce blu, rendendole a pagamento anche nei giorni festivi e rimodulando le tariffe delle tre zone (la rossa, la arancio e la gialla): per quella più centrale la tariffa orario passerà a 2 euro, 1,50 per l'arancio e 1 euro per la gialla. L'obiettivo è incentivare l'utilizzo dei mezzi pubblici e la sosta nei parcheggi in struttura, togliendo dunque traffico dalle strade. Ma la vita sarà più dura anche per i residenti con il nuovo piano destinato ai parcheggi a strisce gialle: il pass, infatti, non sarà più gratuito ma a pagamento. Si andrà dai 60 euro l'anno (5 al mese) per i residenti nella cosiddetta area gialla ai 120 (10 al mese) per coloro che hanno casa nell'area rossa, passando per i 90 euro (7,50 al mese) che dovranno sborsare i residenti nell'area arancio. Parallelamente il Comune promette la «rimodulazione delle zone per ampliare le possibilità di scelta dei residenti» e «l'estensione della zona a particolare rilevanza urbanistica (ZPRU) includendo nuovi quartieri per realizzare, anche in queste zone, aree di protezione per i residenti». Queste misure, secondo Palazzo Frizzoni, dovrebbero semplificare il sistema della sosta, dando anche un maggiore ordine tra i permessi dei residenti in città attraverso una riduzione di quelli ritenuti "superflui".

A cosa punta il nuovo Piano Sosta. A non venire toccati sono invece i permessi di transito, che resteranno gratuiti. Anzi, l'estensione della loro validità passerà da 3 a 10 anni e dunque il pagamento del bollo di 32 euro avverrà ogni decennio. Il primo passo di attuazione del Piano Sosta prevederà la rimodulazione delle zone, delle tariffe della sosta a rotazione e del pagamento della sosta a rotazione nei festivi. Più avanti diverranno invece a pagamento i permessi per i residenti. Con le entrate derivanti dal nuovo Piano Sosta, si punta a migliorare il sistema di mobilità pubblica cittadina. Verrà infatti ampliato e migliorato il progetto BiGi, con 4 nuove postazioni; verrà migliorata la segnaletica stradale e verranno messi in sicurezza alcuni attraversamenti pedonali oggi ritenuti pericolosi; verrà implementato il sistema di inofomobilità cittadina. Ma soprattutto: installazione di nuovi sistemi di videosorveglianza ai varchi della zone a traffico limitato; realizzazione di nuovi parcheggi in aree prossime al centro (come l'ex Gasometro); apertura del bando per il car sharing; investimenti destinati all'Atb, come l'installazione delle emettitrici di biglietti a bordo dei pullman, acquisto e messa in servizio di nuovi autobus ecologici e attuazione del sistema "metrobus urbano" sul corridoio Est-Ovest.

 

2016_01_08_parcheggi_gialli

 

Le reazioni. Nicola Cremaschi, presidente di Legambiente Bergamo, commenta così il Piano: «Ben vengano i permessi a pagamento per la sosta dei residenti. Il parcheggio sul suolo pubblico non è un diritto. Il suolo è un bene pubblico e va valorizzato, non riempito di auto ferme». Anche i commercianti paiono soddisfatti: «La giunta ha accolto la nostra richiesta di non rendere promiscue le strisce blu e quelle gialle: siamo soddisfatti - afferma al Corriere della Sera Bergamo Giorgio Lazzari, responsabile relazioni esterne di Ascom Confcommercio Bergamo -. Il cambiamento avrebbe rappresentato un problema per le attività commerciali». Ascom, però, è allo stesso tempo perplessa circa l’aumento delle tariffe, proprio come Confesercenti Bergamo. Il direttore Giacomo Salvi afferma: «Il rincaro delle tariffe potrebbe scoraggiare l’accesso al centro, favorendo ulteriormente il flusso verso i centri commerciali fuori città». Lega e Fratelli d'Italia promettono una raccolta firme «per chiedere all’Amministrazione di ripensarci». E i residenti? Naturalmente non sono contenti, ma ammettono anche che una riforma è quantomai necessaria. Se proprio devono pagare di più, dunque, chiedono che il Comune monitori meglio la situazione: spesso, infatti, i parcheggi a strisce gialle vengono usati anche da non residenti. È il problema atavico, come sottolinea il Corriere, di capoluoghi e città d’arte: in settimana c’è l’assalto di chi arriva per lavoro, nei giorni di festa di chi arriva per piacere. Il pass a pagamento, dunque, può anche andar bene, «purché funzioni tutto il resto e io abbia la garanzia di avere il mio posto sotto casa libero» dice Stefano Bonalumi, che vive e lavora in via Locatelli.

Seguici sui nostri canali