Il tifoso del giorno è... Davide, l’interista

Diario di un tifoso da Rovetta #10 Finalmente riecco Papu e Petagna

Diario di un tifoso da Rovetta #10 Finalmente riecco Papu e Petagna
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Con oggi, finalmente l'Atalanta è al gran completo: in mattinata Mattia Caldara ha svolto le visite mediche, mentre questo pomeriggio si aggregherà ai suoi compagni per il primo allenamento. Ieri, invece, i nerazzurri si sono allenati solo alle 17, con i soli Schmidt e Vido a lavorare a parte. Entrambi si sono limitati a qualche corsa in solitario: il brasiliano sta recuperando dal fastidio alla bandelletta ileo-tibiale, mentre per il centravanti proveniente dal Milan si è trattato di un semplice stop precauzionale. I giocatori sono monitorati singolarmente e i preparatori capiscono alla perfezione quando è il momento di evitare sforzi eccessivi. Nelle scorse settimane era capitato già al gigante Cornelius di passare un paio di giorni senza svolgere tutto il lavoro con il resto della squadra. Oggi, come più volte ricordato, è l’unico giorno di questa settimana in cui i tifosi potranno assistere a entrambe le sedute (9.30 e 17), mentre domani all’allenamento mattutino seguirà la terza amichevole stagionale. Appuntamento alle 16.30 al campo comunale di Clusone per l’ormai tradizionale sfida alla Giana Erminio di mister Cesare Albè (ingresso cinque euro). Il ritiro di Rovetta si concluderà a metà di settimana prossima: lunedì riposo, martedì ripresa degli allenamenti e mercoledì sera tutti a Bergamo per il Trofeo Bortolotti (contro il Lille di Marcelo Bielsa). I nerazzurri si trasferiranno quindi in Svizzera per preparare l’amichevole di Altach (1 agosto contro il Borussia Dortmund), seguita a stretto giro di posta dalla sfida al Novara, fissata per il 2 agosto al Centro Bortolotti di Zingonia.

 

 

Petagna scalda i motori. Il centravanti triestino, rientrato qualche giorno in anticipo dalle vacanze pur di poter difendere il posto da titolare guadagnato con le unghie e con i denti l’anno scorso, ha proseguito con un programma personalizzato per bruciare le tappe e mettersi alla pari con il gruppo. Dopo la doppietta nei dieci minuti finali giocati contro il Brusaporto mercoledì e il primo giorno di lavoro pieno giovedì, ieri mattina, invece di riposarsi, è andato in palestra a sudare. Così nel pomeriggio, mentre i suoi compagni erano impegnati con gli attrezzi, ha potuto svolgere una mezz’oretta abbondante di lavoro tecnico individuale, buona parte del quale usando la parete elastica di cui abbiamo già parlato nei giorni scorsi. Questa fase dell’allenamento si è chiusa con un simpatico tuffo nel passato: Petagna, Cristian Raimondi, Tullio Gritti e mister Gian Piero Gasperini si sono sfidati al tradizionale gioco del “muretto”, reso ancora più complicato del solito dal rimbalzo potenziato della parte elastica.

Gasp muretto
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Kurtic tiro
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Partitella
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Possesso 2
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Il lavoro del gruppo. Mentre Petagna era in campo a riprendere confidenza col pallone, gli altri componenti della rosa hanno svolto il lavoro affrontato al mattino dall’ex Ascoli. Alle 17.40 tutti in campo per lavorare, come spesso è accaduto durante il ritiro, su possessi palla molto intensi. Ieri si sono viste due varianti ancora inedite: una a campo singolo, con due squadre più due jolly a giocare nel quadrato e un calciatore per squadra posizionato su ogni lato a fare da sponda; l’altra giocata su due campetti diversi con una fascia franca a metà quadrato. L’allenamento si è chiuso con la consueta partitella: Petagna e il Papu hanno giocato insieme, cominciando a ritrovare quell’intesa che li ha contraddistinti l’anno scorso dentro e fuori dal campo. Il folletto argentino ha strappato ancora una volta gli applausi più fragorosi grazie a una doppietta. Il primo gol, in particolare, è stato di pregevole fattura: gli avversari gli hanno lasciato troppa libertà a 15 metri dalla porta, lui ha avuto il tempo di prendere la mira e ha letteralmente fulminato Gollini con una conclusione precisissima a fil di palo.

 

 

Il tifoso (ma non proprio) del giorno. Sembrerà un sacrilegio parlare di un interista in questa rubrica, ma la storia di Davide, trentunenne di Milano, è tutta da raccontare. L’estate scorsa ha avuto la sventura di scommettere contro il sottoscritto sulla qualificazione in Europa dell’Atalanta ed era così convinto di vincere che ha accettato di pagarmi un’eventuale trasferta europea (e di accompagnarmi) contro la cifra simbolica di venticinque euro. «Sinceramente non avrei mai detto che l’Atalanta sarebbe riuscita a qualificarsi. Secondo me tante squadre a inizio anno erano più forti: Juve, Napoli, Roma, Inter, Milan, Fiorentina, Lazio e anche Sassuolo e Torino. Dopo le prime giornate ero già convinto di aver vinto la scommessa, ma poi l’Atalanta ha cominciato a volare. Sono rimasto abbastanza tranquillo fino a gennaio, poi quando ho visto che nonostante la cessione di Gagliardini i risultati continuavano ad arrivare ho cominciato a temere. A un certo punto del girone di ritorno ho cominciato a pensare che l’Atalanta sarebbe riuscita ad arrivare sesta, secondo i miei calcoli precedendo il Milan. Sinceramente non mi sarei mai aspettato un risultato del genere, ma quel che è giusto è giusto: pagherò la mia scommessa. Anche se continuo a pensare di potermela cavare portando Giulio a Reggio Emilia, devo dire che mi piacerebbe molto visitare un paese inconsueto, magari la Bulgaria o la Romania». Ne sono sicuro, Davide capirà che tecnicamente non si può parlare di trasferta europea atalantina se i nerazzurri giocano in casa, Bergamo o Reggio Emilia che sia.

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