RaiSport, funerali in diretta. Felice nel cuore di tutti

RaiSport, funerali in diretta. Felice nel cuore di tutti
Pubblicato:
Aggiornato:

Sulla porta della chiesetta c’è un piccolo addobbo, sulla destra, con una scritta semplice, “Felice Gimondi di anni 76”, c’è scritto e sopra: “È tornato alla Casa del Padre”. In basso gli estremi del funerale, previsti per domani, martedì, alle 11. È lo stile della famiglia Gimondi, la sua riservatezza. Ma la gente affluisce continuamente, in una processione senza fine. Qualche volta viene bloccata sulla porta della chiesetta dal servizio d’ordine che si è formato subito, con la polizia locale di Paladina e i volontari del gruppo alpini. Anche il traffico è stato deviato, incanalato. Davanti al sagrato della chiesa principale (attaccata al piccolo tempio dove riposa la salma di Felice Gimondi) ci sono i due camion e i due furgoni della Rai: per la prima volta nella storia, il funerale di uno sportivo verrà trasmesso in diretta (per vederlo clicca QUI). Non è mai successo prima e questo fa riflettere: Felice Gimondi non è stato soltanto un grande corridore ciclista, è stato di più, molto di più. È stato un grande uomo. Una persona, prima di tutto, che ha insegnato a tutti che si può vincere anche quando si viene sconfitti da un rivale, dalla vita. A testa alta, lottando fino alla fine. Tutti gli italiani, ma non soltanto, lo hanno ammirato, si sono identificati in lui. Tutti i bergamaschi: e oggi pensano che sono fieri di lui, che lui è stato il migliore di noi. Il modello. Per questo il fiume di persone non si interrompe. Giovani, vecchi, bambini.

 

 

Nella piccola chiesa ci sono la moglie Tiziana, le figlie Federica e Norma, i parenti, gli amici. Persone importanti, gente comune. Tutti entrano, mormorano una preghiera, fanno il segno della Croce, accarezzano per un attimo il legno della bara. Ci sono i corridori amici di Felice: Zilioli, Balmamion, Motta, Savoldelli, tanti altri. Ci sono i cicloamatori che arrivano con la loro bicicletta e la divisa attillata e con gli occhi umidi e con le scarpette rumorose si avvicinano alla bara e sanno che non è mancanza di rispetto il loro abbigliamento, invece è un’uniforme, come dire: anche noi, come te, pedaliamo, amiamo la bicicletta, le salite, la fatica. Noi avremmo voluto essere come te. Ci sono anche i bambini. C’è questa ragazzina dai capelli biondi, avrà nove anni, dieci, anche lei vestita da ciclista, arriva insieme al padre, anche lui un appassionato. Fanno il segno della Croce, mormorano una preghiera. Il papà le dice qualcosa all’orecchio, la bambina accarezza la bara di Felice. Sopra il coperchio c’è incorniciato il viso di un giovane dallo splendido sorriso, pieno di dolcezza e la bambina lo guarda per un momento. Poi prende la mano del padre. Escono.

 

Federica Gimondi è seduta accanto alla madre, nel banco laterale, accanto al feretro. Dice: <Io faccio fatica a capire quello che sta succedendo, per noi è difficile, così difficile. Noi vediamo tutte queste persone, vediamo quanto affetto, quanta sincerità. Ma non siamo fatti per queste cose, siamo persone tranquille, tutta questa popolarità, questa partecipazione sono bellissime, ma ci sconcertano». Il vicesindaco di Paladina si chiama Roberto Benaglia, dice che Felice verrà sepolto qui, a Paladina. Il Comune sta facendo di tutto per accogliere le persone che arrivano da ogni dove: per il funerale di domani sono previsti pullman da mezza Italia.

Seguici sui nostri canali