23 dicembre, ore 18.30

Fiaccolata in memoria di Daniela (mentre si continua ad indagare)

Fiaccolata in memoria di Daniela (mentre si continua ad indagare)
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Dopo la rabbia e la paura, è il momento del dolore. Bergamo, in particolare il quartiere di Colognola, fatica a tornare alla normalità, a cancellare dalla memoria e dagli occhi le tragiche immagini del corpo di Daniela Roveri insanguinato nell'androne della palazzina di via Keplero 11 dove abitava e dove, la sera del 20 dicembre, è stata assassinata da una mano ancora senza nome. Il 24 dicembre, alle 10.30, nella chiesa di Ognissanti si terranno i funerali della 48enne. Saranno tante le persone presenti. Daniela era una donna riservata, ma seria, gentile e simpatica con tutti. Ci saranno parenti e amici, ma anche i colleghi della Icra Spa di San Paolo d'Argon, dove Roveri ricopriva l'incarico di responsabile della contabilità, e le persone che la incontravano abitualmente alla palestra di Azzano San Paolo dove era iscritta.

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Ma è tutta la città, in queste ore, a volersi stringere attorno al dolore dei familiari della donna, in particolare della madre, che viveva con Daniela e che è stata tra le prime a vedere il corpo immerso in un lago di sangue proprio all'uscita dell'ascensore. Per questo alle 18.30 di venerdì 23 dicembre, dal sagrato della chiesa parrocchiale San Sisto di Colognola partirà una fiaccolata aperta a tutti. L'iniziativa è partita da un gruppo di mamme dell'asilo infantile del quartiere e parteciperà anche la numerosa comunità islamica del quartiere.

Intanto le indagini continuano. Il 22 dicembre è stata eseguita l'autopsia sul corpo della donna e l'esame autoptico ha confermato che ad ucciderla è stato un unico profondo fendente inferto al collo e che ha reciso la trachea. Daniela Roveri è stata sgozzata, l'assassino aveva il chiaro intento di ucciderla. Per questo l'ipotesi della rapina finita male convince sempre meno gli investigatori: perché mai qualcuno avrebbe dovuto uccidere così brutalmente una donna per accaparrarsi pochi euro e dei cellulari? Le forze dell'ordine, inoltre, sono sicuri che il killer si sia liberato durante la fuga della borsa personale di Daniela e dei suoi cellulari. Sicuramente di uno smartphone, che ha mandato segnali alla cella telefonica della zona di Colognola sino a giovedì mattina, per poi spegnersi. Non è ancora stato ritrovato, ma questo elemento fa pensare che l'assassino lo abbia gettato pochi istanti dopo aver ucciso la 48enne.

 

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Restano allora aperte altre due piste investigative: quella dell'omicidio passionale e quella di un assassino motivato da cause lavorative. In entrambi i casi, dunque, il killer conosceva bene la vittima. Per questo le forze dell'ordine stanno continuando ad ascoltare persone vicine al mondo di Daniela Roveri. E dopo l'uomo con cui la vittima pare avesse una relazione, ascoltato a lungo nella notte tra il 20 e il 21 dicembre ma poi rilasciato senza alcuna accusa, nelle ultime ore L'Eco di Bergamo riferisce che anche un secondo uomo è stato interrogato con particolare attenzione dagli inquirenti. Sembra si tratti di uno spasimante non corrisposto. Ma anche in questo caso gli investigatori non hanno mosso alcuna accusa.

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