Dopo il decreto di Alhambra

Il mistero dei pirati dei Caraibi e le tombe coi simboli ebraici

Il mistero dei pirati dei Caraibi e le tombe coi simboli ebraici
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C’è un fatto strano e a tratti anche davvero misterioso che per molti anni è stato avvolto da domande senza risposte. La questione è la seguente: come mai, visitando alcune isole dei Caraibi può capitare di trovare in qualche angolo sperduto di quelle terre vecchie tombe di pirati con incise, sulle lapidi, stelle di David e scritte ebraiche? La risposta tanto scontata quanto, per molti anni, non ritenuta plausibile, è quella che nei secoli scorsi i mari e gli oceani di tutto il mondo siano stati solcati anche da pirati di origine ebraica.

Colombo e il Decreto di Alhambra. Per spiegare questo fenomeno occorre tornare indietro nel tempo di qualche secolo. Siamo sul finire del Cinqucento e Cristoforo Colombo, al seguito delle tre caravelle, non si è ancora accorto di aver cambiato le sorti della storia avendo scoperto il nuovo continente. Sempre durante quel famoso 1492 i re cattolici di Spagna Ferdinando II d’Aragona e Isabella di Castiglia emettono il Decreto di Alhambra, con il quale impongono l’espulsione dal regno di Spagna e dai suoi possedimenti delle comunità ebraiche che non accettano di convertirsi al cristianesimo. Secondo alcune fonti abbandonarono il regno quasi 200mila ebrei, ma le cifre precise dell'esodo non sono mai state chiare.

 

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Gli ebrei in Giamaica. Molti ebrei scapparono in quegli Stati dove la loro presenza era ben tollerata e accetta. Altri, invece, tentarono di costruirsi un futuro migliore nelle Americhe. Moltissimi emigrarono in Brasile e animarono la vita di quelle città appena nate con i mestieri che avevano sempre fatto. Una buona fetta di ebrei si stabilì in Giamaica, che nel 1660 divenne il rifugio principale degli ebrei nel nuovo mondo. Ma veniamo al mondo fatto di mozzi, gambe di legno e bandiere nere.

Il libro: Jewish Pirates. C’è un libro, intitolato Jewish Pirates of Caribbean, scritto dal giornalista e storico americano Edward Kritzler, secondo cui per diversi secoli flotte di pirati ebrei avrebbero solcato e agitato le acque del nuovo mondo. Durante la sua narrazione cita molti nomi di velieri, la cui denominazione è un chiaro riferimento alla tradizione del popolo che ne è proprietario: la regina Ester, il profeta Samuele, lo scudo di Abramo. E poi racconta anche del leggendario comandante Moshe Cohen Hanarkis, che alleatosi con la Compagnia olandese delle Indie occidentali realizzò, nel 1628, uno dei colpi più grandi della storia della pirateria: rubò un’intera flotta di navi spagnole al largo di Cuba. Un altro famoso pirata ebreo fu Jean Lafitte, che conquistò il mare e la costa del Golfo del Messico all’inizio del secolo XIX. È naturale che l’obiettivo e il principale nemico di questi pirati fossero la Spagna e le sue navi in mare. Proprio per questa ragione erano soliti allearsi con le compagnie marittime olandesi o inglesi, visto che queste due nazioni avrebbero fatto di tutto pur di limitare e danneggiare la politica coloniale spagnola.

Tanti misteri. Storici ebrei e antichi scritti raccontano e narrano strane vicende che hanno come protagonisti pirati ebrei attivi sulle coste del Mediterraneo, prima ancora che su quelle americane. Pur essendo una notizia davvero curiosa e un tema storico di notevole interesse, gli studi su questo fenomeno non sono mai stati approfonditi più di tanto. Oltre alla pubblicazione del giornalista americano sono davvero pochi i testi che raccontano e cercano di approfondire le vicende di questi pirati. Anche per questa ragione, spesso, si ritiene che molti racconti legati a questo tema siano frutto di leggende o di semplici storielle tramandate di padre in figlio nel corso dei secoli. Chi non sposa come vera l’ipotesi che lega alcuni vascelli pirata con il sangue e la discendenza ebraica sarà allora costretto a trovare un'altra risposta per far tacere tutti quei quesiti che si agitano attorno a quelle vecchie tombe contrassegnate dai segni e dalle scritte ebraiche.

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