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«Il sisma? Colpa delle unioni civili» E anche il Vaticano s'indigna...

«Il sisma? Colpa delle unioni civili» E anche il Vaticano s'indigna...
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Una volta succedeva, era normale. La religione, innanzi a fenomeni naturali incomprensibili per l'intelletto umano, offriva risposte alle domande. Colmava lacune e offriva placidi porti per l'ignoranza. Nessuna colpa, semmai un merito. Poi, però, i secoli son passati e la scienza s'è evoluta a tal punto da essere in grado di rispondere a molti di quegli interrogativi. Non a tutti, ma a molti. E la religione ha così potuto permettersi di occuparsi d'altro, delle anime più che dei corpi. Ma anche la Chiesa, così come ogni istituzione terrena, è composta d'uomini. E gli uomini, si sa, talvolta sbagliano. Come padre Giovanni Cavalcoli, che durante un intervento a Radio Maria ha dichiarato: «Il terremoto è il castigo divino per le unioni civili».

 

 

«Dal punto di vista teologico questi disastri sono una conseguenza del peccato originale, sono il castigo del peccato originale, anche se la parola non piace. Arrivo al dunque, castigo divino: le unioni civili sono offese alla famiglia e alla dignità del matrimonio. E il terremoto chiamiamolo castigo divino»: così ha detto il noto teologo domenicano. Nato a Ravenna il 9 agosto 1941, padre Cavalcoli si è laureato in filosofia a Bologna nel 1970 con una tesi dal titolo “La crisi dell’intellettuale nella società moderna”. Entrato nell’Ordine Domenicano nel 1971, è stato ordinato sacerdote nel 1976. Ha insegnato teologia dal 1979 al 1982 presso l’allora Studio Teologico Accademico Bolognese (STAB) e dal 1980 al 1982 ha insegnato psicologia e metafisica presso il Seminario di Ravenna. Non proprio l'ultimo arrivato insomma. Eppure le sue frasi alla radio ufficiale del Vaticano sono parse sin da subito eccessive, fuori contesto, inutili. Anche alla stessa emittente, che s'è subito affrettata a diffondere un comunicato stampa nel quale precisa che l’autore di queste dichiarazioni «è un conduttore esterno, che le ha fatte a titolo personale, e che non rispecchiano assolutamente il pensiero dell’emittente» e del direttore don Livio Fanzaga.

Davanti a buchi molto grandi, però, le toppe rischiano di non bastare mai. E così neppure l'intervento di monsignor Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato vaticana («Sono affermazioni offensive per i credenti e scandalose per chi non crede - ha detto all'Ansa mons Becciu -. Non rispondono alla teologia della Chiesa perché contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo che ci ha rivelato il volto di Dio amore non di un Dio capriccioso e vendicativo. Questa è una visione pagana, non cristiana. Chi evoca il castigo divino ai microfoni di Radio Maria offende lo stesso nome della Madonna che dai credenti è vista come la Madre misericordiosa che si china sui figli piangenti e terge le loro lacrime soprattutto in momenti terribili come quelli del terremoto»)sono riuscite a placare gli animi, con la polemica che è continuata a divampare sui media nazionali.

 

 

Forse sarebbe bastato che lo stesso padre Cavalcoli presentasse le proprie scuse, dicesse di essersi espresso male. Invece no: la sera del 4 novembre, raggiunto telefonicamente dal programma di Radio 24 La Zanzara, il teologo domenicano ha rincarato la dose: «Confermo tutto, i terremoti sono provocati da peccati dell'uomo come le unioni civili». E quando gli è stato fatto notare che addirittura il Vaticano ha preso le distanze dalle sue parole, padre Cavalcoli ha risposto piccato: «Ripassino il catechismo. Io sono dottore in Teologia da 30 anni, ho lavorato anche con san Giovanni Paolo II». Davanti a certe frasi, vien quasi da invocarlo il Signore, se solo non fosse peccato.

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