Dovrebbero essere cinque, ecco quali

La danza delle liste per Giorgio Gori (perché il Pd da solo non basta)

La danza delle liste per Giorgio Gori (perché il Pd da solo non basta)
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Abbiamo passato mesi ad attendere che il centrodestra cittadino nominasse finalmente lo sfidante di Giorgio Gori alle prossime comunali del 26 maggio, ma a quanto pare c’è chi sta riuscendo a fare ancora peggio, in termini di attesa. Stiamo parlando dell’agglomerato di partiti, movimenti e associazioni della sinistra radicale (come si sarebbe detto una volta). Il giorno giusto dovrebbe essere uno di questi, ma la certezza non c’è. Così come non si sa ancora chi, di preciso, sosterrà “Bergamo in comune”, il nome della lista svelato al Corriere dall’ex assessore nonché coordinatore del progetto Fausto Amorino. Si tratterà di una lista civica dalla forte caratterizzazione cromatica rossa, visto che l’idea iniziale era quella di rappresentare un po’ tutti quei partiti più a sinistra del Pd e, quindi, di Gori: Possibile, Rifondazione comunista, Sinistra Italiana. Ex esponenti di Liberi e Uguali e Potere al Popolo finiti un po’ qua e un po’ là. Ma, come spesso accade in questa area politica, mettere d’accordo tutti si sta rivelando una scalata del Mortirolo in sella a una Graziella. E infatti di pezzi ne sono già stati persi diversi: da Luciano Ongaro ed Emilia Magni (rappresentanti dell’attuale Sinistra Unita per Bergamo in Consiglio comunale) a una fetta dei NoParkingFara, i quali hanno deciso di non fare una loro lista ma neppure di partecipare compatti al progetto di Amorino.

 

 

Tra i temi “divisivi”, quello del sostegno a Gori. Soprattutto in caso di ballottaggio: se quasi tutti erano infatti d’accordo sul presentare un proprio candidato (che alla fine dovrebbe essere una figura civica e apartitica, per questo è presto tramontata l’idea Francesco Macario), decisamente diverse le opinioni in caso di seconda tornata alle urne. Molti, come Ongaro, avrebbero voluto tenere aperta la porta al sindaco uscente, ma tanti altri no. Alla fine, almeno per ora, hanno vinto questi ultimi. Non stupisce, quindi, che dopo degli iniziali tentativi di dialogo Gori abbia quasi definitivamente abbandonato l’idea di trovare una sponda alla sua sinistra per una eventuale lista a sostegno. Se nel centrodestra il problema è sempre stato trovare un candidato, infatti, a centrosinistra Gori sta faticando (e non poco) nel costruirsi una “armata” a sostegno. Alla fine, però, le cose stanno andando a delinearsi, finalmente: oltre a quella del Pd (il capolista dovrebbe essere il vicesindaco uscente Sergio Gandi ed è quasi certa anche la candidatura del...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 8 del BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 4 aprile. In versione digitale, qui.

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