Il primo nome provvisorio fu "Rustica"

La Panda piace ancora da matti Pomigliano, turni extra per produrla

La Panda piace ancora da matti Pomigliano, turni extra per produrla
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Per dieci settimane a Pomigliano d’Arco si lavorerà di sabato per tener dietro alle richieste di Panda. L’auto dalle sette vite non finisce di stupire. È la più venduta in Italia, come dimostrano i dati del 2015: più venduta sia a dicembre (quasi 8.900 immatricolazioni e quota del 46,3% nel segmento A) sia in tutto il 2015, con oltre 126.300 immatricolazioni e una quota del 43,8%. Insomma per questa vecchietta che ha ormai 35 anni sulle spalle, il tempo sembra non passare mai. E pensare che quando venne messa in cantiere alla fine degli anni Settanta, fu per una mossa difensiva: il mercato stava reagendo benissimo alla R4 della Renault, macchina spartana ma spaziosa, e la Fiat non aveva un modello con cui rispondere. Così si affidò a Giorgetto Giugiaro l’idea della «macchina che non c’era». E per rendere l’idea del concept attorno al quale i progettisti lavoravano il nome provvisorio assegnato alla vettura era “Rustica”.

Fiat Panda 1980
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Fiat Panda 1980
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Fiat Panda 1980
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Fiat Panda 1980
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Tagliata con l'accetta, ma unica. E un po’ rustica la prima Panda lo era davvero. Tagliata con l’accetta, con il parabrezza piatto e non bombato per essere più risparmiosa. Ma aveva anche armi vincenti. Il prezzo (2,8 milioni di lire) e quei sedili flessibilissimi: anteriori a sdraio e ad amaca posteriore. Tirandoli giù tutti l’auto si trasformava in un letto di fortuna, che non poteva non piacere ai giovani. Ma la Panda conquistò rapidamente anche l’Italia contadina, perché perfetta per terreni sconnessi con quel suo passo alto: Giorgietto Giugiaro vantò il fatto che la specifica per la capacità di carico era stata fissata al poter trasportare 2 damigiane da 50 litri di vino nel bagagliaio a divano ripiegato… Nel 1986 la Panda registrò anche un primato: nessuna vettura sotto i 4 metri aveva ancora una motorizzazione diesel.

Fiat Panda 2003
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Fiat Panda 2003
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Fiat Panda 2003
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Fiat Panda 2003
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Dal 1984 al restyling del 2012. Nel 1984 il traguardo del milione di auto era stato tagliato. La Panda rustica resistette più di 20 anni. Nel 2003 la casa madre torinese decise che era ora di sganciarsi da quell’auto un po’ spartana. E venne varato il progetto “Gingo”. In realtà, in breve tempo, ci si accorse che gli italiani alla Panda non volevano rinunciare, e che quindi il nuovo modello doveva chiamarsi ancora così, seppur profondamente cambiata: era diventata una piccola monovolume a cinque porte, di 15 centimetri più lunga, buon servosterzo. Il tutto affidato al gusto del Centro stile Bertone (con la firma di Giuliano Biasio). Un’auto quindi più smart, ingentilita nel design e nelle tappezzerie. Nel frattempo in casa Fiat la bilancia degli amori si stava spostando  verso il gioiellino 500. Così nel 2012 la Panda si sottopone a un nuovo restyling per assomigliare di più a quell’auto trendy che conquistava vip in tutto il mondo e il muso le viene ridisegnato sullo stile di quello della 500 dal centro stile Fiat guidato da Roberto Goito.

Fiat Panda 2012
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Fiat Panda 2012
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Fiat Panda 2012
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Fiat Panda 2012
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Sempre in cima alle classifiche. Ma anche se costretta ad inseguire, la Panda alla fine è sempre là, in cima alle classifiche. È lei la preferita dagli italiani, auto concreta, nata per essere utile e non per farsi belli. Forse per questo la Fiat ne ha riportata la fabbricazione in Italia, dopo la parentesi polacca: e così per gennaio e febbraio allo stabilimento Giambattista Vico di Pomigliano d’Arco, le buste paga saranno più gonfie grazie alla vecchia, fedelissima Panda.

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