Scansarsi? No, semplicemente Higuain è fortissimo

Scansarsi? No, semplicemente Higuain è fortissimo
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Secondo tempo

La ripresa inizia con l'Atalanta proiettata in avanti alla ricerca del pareggio. E al 50' ci va vicinissimo, con Mancini che va in cielo su calcio d'angolo e di testa sfiora il palo. Al 53', su una punizione defilata ma da posizione interessante guadagnata da Ilicic, lo stesso sloveno prova direttamente il tiro, ma salva Higuain mettendoci la testa. Il Pipita decisivo anche dietro. A questo punto la Juve sembra svegliarsi e sale in cattedra prendendo il pallino del gioco. Con un replay dell'azione del gol, ma a ruoli invertiti, al 65' i bianconeri vanno vicinissimi al raddoppio: Higuain trova nello spazio Douglas Costa, che si invola e calcia in diagonale baciando il palo esterno. Cinque minuti dopo, invece, è Pjanic con un destro dal limite a sfiorare la traversa. Nel frattempo, dopo aver inserito Petagna per Gosens, Gasp mette in campo anche Cornelius per Hateboer tentando il tutto per tutto. La partita si fa più nervosa e a pagarne le conseguenze è il giovane Mancini, che al 78' si fa ammonire per un fallo tattico (necessario) su Higuain, e meno di 120 secondi dopo prende addirittura il secondo giallo per uno sgambetto al limite dell'area su Chiellini, che si era involato verso l'area nerazzurra. In dieci, la Dea sparisce dal campo e, all'81', la Juve trova il 2-0 con Matuidi, che conclude una bellissima azione corale. Mentre il francese segnava, in mezzo all'area Benatia e de Roon si scambiavano favori, tra trattenute e spintonate. Il direttore di gara è costretto a tirare fuori il giallo per entrambi per calmare gli animi. I restanti dieci minuti circa di gioco, sono un torello juventino in attesa del fischio finale, che arriva al 93'. La Dea ha provato a giocare, ma non si è mai resa davvero pericolosa e alla fine ha pagato i lampi di un fuoriclasse assoluto: Higuain.

Primo tempo

Partono meglio i padroni di casa, che pressano alti ma vanno a sbattere contro l'ottima organizzazione di gioco nerazzurra. Al 7' primo vero squillo juventino, con Higuain che sfrutta un guizzo di Dybala per cercare il tiro a botta sicura, ma si immola Gosens, che salva tutto. Al 10' è invece Haas a ribattere il tiro di Douglas Costa. L'Atalanta si vede per la prima volta in avanti al 13', con Gosens che però non trova il pertugio giusto per Ilicic. Sei minuti dopo è strepitoso Palomino, che salva per ben due volte i propri compagni. Stupenda la respinta di ginocchio sul tiro di Matuidi. La partita, nel complesso godibile, si sblocca però al 29': i bianconeri recuperano palla su una rimessa laterale offensiva della Dea, Douglas Costa si invola ed è velocissimo per tutti. Toloi resta nella terra di mezzo (e di nessuno), mentre Higuain è bravissimo a smarcarsi e ricevere lo scarico del compagno di squadra. A tu per tu con Berisha, il numero 9 bianconero non sbaglia: 1-0 Juve. L'Atalanta reagisce e ci prova su calcio d'angolo con Palomino, ma al 42' è ancora Higuain a mettere i brividi: controllo orientato e destro in caduta, palla fuori di poco. Pipita è in stato di grazia stasera. Il primo tempo si chiude senza recupero. L'Atalanta non ha giocato male, ma se lascia un'occasione questa Juve è letale.

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Formazioni

Noi pensiamo solo a noi stessi, ha detto Gasp rispondendo alle critiche di chi accusava l'Atalanta di volersi "scansare" contro la Juve. Polemiche nate per la formazione che il tecnico avrebbe schierato due settimane fa, quando la partita di Torino fu rinviata per neve. Oggi, in questo recupero delle ventiseiesima giornata, l'allenatore però si riconferma maestro nelle sorprese: fuori tanti titolarissimi e dentro molte seconde linee. A differenza della Juve, invece, che schiera la formazione migliore a disposizione. Ma ecco i 22 schierati da Gasp e Allegri.

Juventus (4-2-3-1): Buffon; Lichtsteiner, Benatia, Chiellini, Asamoah; Pjanic, Matuidi; Douglas Costa, Dybala, Mandzukic; Higuain. All.: Allegri.

Atalanta (3-4-3): Berisha; Toloi, Mancini, Palomino; Hateboer, de Roon, Haas, Gosens; Cristante, Ilicic, Gomez. All.: Gasperini.

 

 

Le ultime
di Fabio Gennari

Le certezze sulla forza dell’avversario e i dubbi di formazione, la voglia di stupire puntando magari su due ragazzi che fino a ieri sembrava difficile che venissero addirittura convocati e una classifica ottima che, indipendentemente dal risultato di questa sera, lascerà i nerazzurri in corsa per un posto in Europa nel 2018/2019. Juventus-Atalanta, recupero di campionato in programma questa sera a Torino (fischio d’inizio ore 18) è una sfida quasi impossibile, che l’Atalanta ha tutta l’intenzione di onorare al meglio. In ogni caso, resteranno ancora undici gare per puntare dritti a quei 60 punti che dovrebbero servire per arrivare almeno settimi.

 

 

La Juve al top, ma senza Higuain. Della formazione bianconera si è detto e scritto tutto. Limitandoci alla sfida, questa sera potrebbe rifiatare Higuain e al suo posto rientrare Mandzukic, con Dybala e Douglas Costa a supporto. Praticamente, pur senza il centravanti argentino, Allegri ha soluzioni infinite per cercare di vincere. In particolare, Dybala è in un momento di forma pazzesco dopo aver passato un mese abbondante ai box per il problema muscolare patito nella gara di Cagfliari: gol a Roma con la Lazio, gol a Wembley con il Tottenham e doppietta domenica con l’Udinese. Il vero motore bianconero però è il centrocampo: con Pjanic in cabina di regia unito alla forza di Khedira e all’esplosività di Matuidi la Juventus ha una marcia in più lì dove di solito si decidono le partite e i campionati e vista l’importanza del match (con un successo la Juventus andrebbe a più quattro sul Napoli) Allegri non cambia nulla e punta al massimo. Viste le premesse, l’Atalanta avrà vita durissima allo Stadium, ma ogni gara che vede impegnati i nerazzurri merita di essere vista e giocata per cui mettetevi comodi e proviamo a giocarcela.

I cambi del Gasp: che fare con Gomez e Caldara? Il tecnico Gasperini in conferenza stampa ha parlato di una squadra in salute che oggi scenderà in campo con qualche cambio rispetto a domenica. Il mister è stato criptico, ma si può abbozzare ugualmente una formazione pensando anche a quando fatto dallo stesso tecnico in altre occasioni. Mancini in difesa, Haas in mezzo e Cornelius in avanti sono tutte opzioni valide, così come Hateboer e Gosens, ma c’è un vero grande dubbio che aleggia sulla sfida: Gomez e Caldara giocheranno oppure no? Alla vigilia, Gasperini ha detto che non sono al meglio, poi c’è stato l’allenamento a Zingonia e i due sono finiti tra i convocati. Quindi sono a disposizione. In condizioni normali non verrebbe nemmeno il dubbio di vederli o meno in campo, ma c’è un precedente che suggerisce prudenza. A Dortmund il centrale di Scanzo e l’esterno argentino sembravano completamente fuori dai giochi e invece alla fine, tra lo stupore generale, nella distinta ufficiale sono finiti tra i titolari e hanno giocato. Magari stasera non sarà così visto anche il Verona sullo sfondo, ma è bene tenere aperte tutte le possibilità.

 

 

La classifica sorride: avanti senza paura. In casa della Juventus non si vince da una vita (circa 19 anni, l’ultima volta decise Caniggia) ma senza evocare imprese ormai lontane è giusto guardare alla realtà e sottolineare come la corsa all’Europa non passi certo da Torino. Anche perdendo, alla squadra di Gasperini rimarrebbero undici gare in cui recuperare tre punti alla Sampdoria per arrivare al settimo posto; del Milan, considerando pure che sono in finale di Coppa Italia, non preoccupiamoci troppo, perché se i rossoneri ci arriveranno davanti in uno dei primi sei posti ecco che il settimo sarà matematicamente valido per l’accesso all’Europa League. Gasperini, in conferenza stampa ha parlato per la prima volta di cosa servirà per bissare il traguardo dell’anno scorso: con sei o sette vittorie (quindi superando quota 60) la Dea dovrebbe essere a posto, e poi a Bergamo, a cavallo di Pasqua, arriveranno prima l’Udinese e poi la Sampdoria. La sera del 3 aprile sarà tutto molto più chiaro ma comunque non deciso visto che poi ci saranno altre sette battaglie da giocare con lo spirito da Atalanta. Non è ancora finita, avanti tutta senza paura.

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