I giovani abbandonano

Mark Zuckerberg con cerotti e lividi Foto di una crisi (e le sue ragioni)

Mark Zuckerberg con cerotti e lividi Foto di una crisi (e le sue ragioni)
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Un Mark Zuckerberg con cerotti e lividi in copertina. Così il mensile Usa Wired aveva sparato in copertina il fondatore di Facebook, il mese scorso. Una scelta ben giustificata da alcuni numeri che stanno circolando: una ricerca realizzata in Gran Bretagna da eMarketer scrive che quest'anno la piattaforma subirà nel Regno Unito un'emorragia di 700mila utenti compresi nella fascia 12-24 anni. I ragazzi lasciano Facebook perché lo considerano, con i suoi 14 anni di storia, un sito superato e oltretutto ormai troppo popolato da “vecchi”, cioè da una quasi maggioranza ormai di ultra 55enni.

 

 

I giovani sempre meno sui social. Ma quello che più val la pena evidenziare è un altro dato: gli utenti, giovani e meno giovani, passano sempre meno sul social. Uno studio di Verto Analytcs uscito a novembre scorso aveva dato dei numeri davvero allarmanti. Gli utenti statunitensi, che sono i più dipendenti da Facebook, sono passati dalle 32 ore mensili del 2016 alle 18 ore e 24 minuti della fine 2017. E per la prima volta è calato anche il numero degli utenti Usa, che pure sono e restano una marea: 184 milioni, ma 700mila in meno del 2016. Inoltre le sessioni mensili medie per utente dalle 311 del 2016 sono scese a 173. Complessivamente il monte ore perso a livello globale è stato quantificato in 50 milioni. 50 milioni di ore scappate di mano a Mark Zuckerberg e che possono avere ricadute a pioggia sulle entrate pubblicitarie di Facebook. Quindi per quanto il gigante dei social possa ritenersi forte del suo 1,4 miliardi di utenti, comunque cresciuto del 2,18 nell’ultimo trimestre del 2017 (ma Facebook aveva l’abitudine con tassi di crescita ben diversi...), si inizia a sentire un’aria di crisi.

Un’indagine condotta da Hill Holliday sul sentiment rispetto ai social ha raccolto questa come esigenza più diffusa tra i giovani: «Cercare sollievo dai social media». In tanti hanno confermato di aver preso una pausa dai social, per evitare l’eccesso di interazioni negative che ormai li popolano. Insomma sta dilagando l’idea di prendersi “un anno sabbatico” da Facebook. La ricerca riguardava tutti i social, ma è evidente che nel mirino c’è soprattutto la creatura di Mark Zuckerberg.

 

 

Le ragioni della crisi. Se le tendenze sono queste, quali possono essere additate come ragioni? Per quanto riguarda i giovani c’è la concorrenza sempre più agguerrita di Snapchat, il social con i messaggi a tempo che Zuckerberg aveva non a caso tentato di comperare. Ai giovani non piace lasciare impronte ovunque e guardano perciò a Facebook come a un sistema che traccia troppo le biografie di ciascuno. Meglio il mordi e fuggi di Snapchat che garantisce un’idea di imprendibilità.

Infine c’è un altro fattore che sta incidendo moltissimo: la caduta di reputazione del principe dei social. Come ha scritto Wired nel numero con il fondatore in copertina, «l’azienda si è resa conto di avere delle responsabilità che sono le stesse di un editore: la cura dei suoi lettori e la ricerca della verità. Non puoi rendere il mondo più connesso e aperto mentalmente nel momento stesso in cui lo stai danneggiando».

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