Dal 7 al 9 aprile

Il meeting di Rimini dei massoni

Il meeting di Rimini dei massoni
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La data è importante: sono i 300 anni della Massoneria moderna, che fissa la sua nascita ufficiale il 24 giugno 1717. Per questo la Gran Loggia che si terrà a Rimini il prossimo 7 marzo assume una solennità fuori dalla routine. Non a caso è stata scelta una location in grado di accogliere pubblico da grandi occasioni, il Palacongressi di Rimini, visto che è previsto un afflusso di 3mila persone. «Un vero record che attesta l’evento annuale del Grande Oriente d’Italia tra i più seguiti nella riviera romagnola che ospita i meeting più importanti del Paese», si legge sul sito ufficiale.

L'evento celebrerà l’opera massonica negli ultimi tre secoli, evidenziando fatti e personaggi di tutto il mondo. Ed è stato annunciato anche un radiodramma dedicato ai rapporti tra Gramsci e Mussolini. La vicenda si riferisce alla votazione della legge liberticida alla Camera, nel maggio del 1925, quando il leader comunista Antonio Gramsci prese la parola, unica volta nella sua carriera parlamentare, per mettere in guardia sulla deriva liberticida che stava trascinando il Paese e mettendo a repentaglio anche la libertà associativa per gli addetti alle logge.

 

 

Il tema dell’appuntamento però non è solo rivolto ai tempi che furono: La memoria del passato. Le radici del futuro lascia intendere che, se anche ultimamente poco presente alle cronache, la massoneria non intende farsi archiviare come un soprammobile del passato. Anche se i rituali continuano a rivestire un ruolo molto importante: momento centrale della Gran Loggia sarà l’allocuzione del Gran Maestro Stefano Bisi (esordiente nel ruolo: è succeduto a Gustavo Raffi) che si terrà nel corso dell’apertura pubblica del Tempio previsto alle ore 18. In quest’occasione verranno ricordati due massoni contemporanei, Arnoldo Foà ed Enzo Maiorca, «figure esemplari del nostro Paese», riferiscono orgogliosamente i comunicati stampa. Ma ci sarà anche un saluto delle autorità e per il governo è stato incaricato il viceministro Riccardo Nencini.

La due giorni riminese sarà occasione anche per ricordare un altro personaggio come Enzo Tortora. La vicenda giudiziaria e umana del celebre presentatore televisivo sarà presentata la sera di sabato 8 aprile – sempre al Palacongressi – dall’attore e regista Emanuele Montagna con il suo recital intitolato Enzo Tortora: storia di un galantuomo.

 

 

Infine, come si conviene in ogni raduno politically correct, non mancherà l’iniziativa umanitaria. Del resto come avvertiva il massone Voltaire, «ogni uomo è colpevole di tutto il bene che non ha fatto». L’iniziativa sarà a sostegno delle popolazioni terremotate del Centro Italia. Una, in particolare, è rivolta al comune di Norcia, con l’illuminazione del campo di calcio della squadra locale, come hanno chiesto i ragazzi del centro umbro. E a Rimini, in senso di gratitudine, saranno presenti Il sindaco Nicola Alemanno con l’assessore alla Cultura Giuseppina Perla e dalla Banda della città umbra. Insomma, una massoneria dal volto molto, molto normale.

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