Prima campanella

Paritarie, mille studenti in meno Trecento in più alle scuole statali

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Il calo demografico, la crisi economica, la maggiore percentuale di stranieri, i finanziamenti statali in flessione. Quattro ingredienti letali per le scuole paritarie, e forse non sono gli unici. Sta di fatto che di fronte a un calo generalizzato degli iscritti alle scuole bergamasche - sono 170.830 gli studenti per cui oggi è suonata la campanella, 775 in meno rispetto all'anno scorso - a farne le spese sono soprattutto gli istituti privati, per la quasi totalità cattolici: 1.070 iscritti in meno per loro, che raccolgono comunque un ancora un quinto del totale (33.045). Le statali guadagno 295 unità, invece.

 

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Una flessione che parte da lontano. Nel 2012-13 gli alunni delle scuole paritarie, dall’infanzia alle superiori, in Italia erano più di un milione (esattamente 1.036.312), l’anno dopo erano scesi sotto il milione (993.544), con una flessione superiore al 4%, e nel 2014-15 avevano fatto registrare un ulteriore 3,3% di decremento. Nel medesimo periodo l’incidenza della popolazione scolastica delle scuole paritarie rispetto alla totalità della popolazione scolastica nazionale tendeva a diminuire. Nel 2012-13 gli alunni di scuole paritarie erano complessivamente l’11,7% dell’intera popolazione scolastica, nel 2013-14 la loro incidenza era scesa all’11,3% e l’anno dopo al 10,9%. E il trend continua. Aumenta evidentemente il numero delle famiglie che non possono permettersi rette ulteriori. Il decremento maggiore si è avuto nella secondaria (-11% nel I grado e -15,4% nelle superiori) dove i costi di frequenza sono normalmente maggiori.

L'appello allo Stato. «Siamo di fronte al proseguimento di un declino iniziato da anni. La crisi economica – spiega Sergio Cicatelli, direttore del Centro studi scuole cattoliche – rende sempre più difficile per le famiglie affrontare le spese per mandare i figli nelle nostre scuole. Da quando non è stato più indicizzato il contributo statale fissato dalla Legge 62/200 la situazione è peggiorata. Abbiamo bisogno della ripresa di capacità di offrire un servizio sempre più adeguato ma anche di avere un sostegno economico. La detrazione prevista dal governo è una misura irrisoria che non risolve nulla. Di fatto consta di 76 euro che non sono certo sufficienti a convincere alcuna persona ad iscriversi ad una scuola paritaria. È una misura assolutamente inadeguata. Dobbiamo tornare ai livelli di finanziamento della Legge 62: da 500 milioni l’anno dopo più di un decennio siamo scesi a 470 milioni».

 

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I licei sulla cresta dell'onda. Tornando ai dati globali, le scuole secondarie di secondo grado (gli istituti superiori) registrano nel loro complesso, dalla classe prima alla quinta, un incremento di 553 studenti, da 44.766 del 2015/2016 (di cui 493 nei corsi serali) ai 45.319 di quest’anno (619 nei serali, in forte ripresa, di cui 316 ai tecnici, 129 nell’istruzione professionale e 174 nei percorsi Ifp), ospitati in 1.896 classi (30 nei serali). Analizzando la distribuzione degli alunni del diurno rispetto a 12 mesi fa i licei sono sempre in crescita guadagnando 599 studenti, gli istituti tecnici rallentano la corsa con 65 in più, mentre l’intero comparto professionale perde 237 studenti confermando il trend fra l’istruzione professionale che ne guadagna 15 e gli Ifp, i percorsi di istruzione-formazione professionale statale, con 252 studenti in meno.

Scuola sempre più multietnica. Si prevedono circa 26 mila studenti in totale con cittadinanza non italiana, mentre nel 2000 erano 3.570. I 26 mila previsti tengono conto del costante incremento nel corso degli anni (anche se progressivamente più contenuto negli ultimi 7 anni) e del marcato numero di bimbi stranieri nelle scuole dell’infanzia paritarie, pari a 2.384 nel 2015/2016. Nelle scuole statali è figlio di immigrati il 16,6% circa sul totale di 137.785 alunni, mentre nel 2015/2016 ci si attestava al 16,57%.

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