Tutti i paesi in cui si va alle urne

Mini-guida al voto nella Bergamasca Ecco dove c'è un solo candidato

Mini-guida al voto nella Bergamasca Ecco dove c'è un solo candidato
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Presto ben 39 Comuni della Provincia di Bergamo andranno alle urne per scegliere il loro nuovo sindaco. Ma tra questi ce ne sono diversi in cui i cittadini avranno ben poca scelta. Anzi, un'unica scelta. Un solo candidato e il rischio commissariamento dietro l'angolo. L'anno scorso era successo a Filago e Locatello, quest'anno il rischio lo corrono San Pellegrino, Chiuduno, Calcinate e San Giovanni Bianco, dove, almeno per il momento, pare proprio che a correre per la fascia da primo cittadino ci siano soltanto i sindaci uscenti. E in questo caso, per legge, se non si supera il quorum del 50 percento dei votanti scatta il commissariamento del Comune per un anno, con nuove elezioni 12 mesi dopo. A Filago e Locatello è successo proprio questo, ma pare che quest'anno le cose andranno diversamente, essendoci in entrambi i Comuni due diverse liste con due diversi candidati.

 

Chiuduno

stefano locatelli chiuduno

La situazione è diversa di paese in paese, come spiega bene un articolo del Corriere della Sera Bergamo. A Chiuduno, ad esempio, il centrosinistra, che fino a 5 anni fa sedeva in Municipio, ha spiegato attraverso un volantino che non si presenterà alle prossime elezioni causa «difficoltà a trovare persone disponibili». Qualcuno si è anche fatto avanti, ma non abbastanza persone per formare un'Amministrazione. E così a correre rimane soltanto Stefano Locatelli, attuale sindaco leghista: «Credo che ormai si sia capito che a fare il sindaco siano più le rogne che altro» commenta amaramente il primo cittadino, consapevole che non avere una reale opposizione non aiuta certo la sua corsa alla conferma. «Purtroppo quelli che avevano cominciato una volta stanno sparendo, e i giovani si chiedono: chi me lo fa fare? Spero comunque che da qui alla scadenza si riesca a presentare una seconda lista, per motivi di democrazia».

 

San Pellegrino Terme

vittorio milesi san pellegrino terme

A San Pellegrino l'attuale sindaco Vittorio Milesi è l'unico candidato per le prossime amministrative. Sotto la sua Amministrazione, la storica cittadina brembana ha intrapreso un cammino verso la rinascita e quindi, secondo molti, in questo caso l'assenza di avversari sarebbe causata dalla consapevolezza che Milesi vincerà comunque. Ma il primo cittadino non è della stessa opinione e ritiene che le cause di questo disamore per la politica locale sia da ricercare anche in questioni più grandi: «C’è un clima di discredito nei confronti di chi amministra, nella mentalità della gente sembra che lo si faccia solo per il proprio interesse. Io vengo dalla scuola della Dc: si entrava in una commissione, poi si faceva il consigliere e quindi l’assessore, prima di candidarsi sindaco. Adesso uno si alza la mattina, mette insieme un gruppo di persone e ci prova. Per forza poi c’è poca fiducia». Come per il collega di Chiuduno, anche Milesi vorrebbe avere un avversario da battere: «Spero si presenti qualcuno, vincere delle elezioni in questo modo lascerebbe l'amaro in bocca».

 

Calcinate

gianfranco gafforelli calcinate

A Calcinate, invece, il sindaco uscente di centrodestra Gianfranco Gafforelli punta il dito anche sulla burocrazia elefantiaca, una macchina che pare studiata apposta per mettersi di mezzo alle iniziative degli amministratori locali: «Il mio primo mandato da sindaco era stato dal 1990 al 2004, si riuscivano a fare le cose, ti dava soddisfazione. Quando sono tornato cinque anni fa mi è sembrato di essere sbarcato su Marte: per fare qualunque cosa ci sono difficoltà e problemi, senza contare che mancano i soldi». Come il collega di San Pellegrino e quello di Chiuduno, però, anche Gafforelli ritiene che parte della colpa vada data anche al disamore verso la politica delle persone "normali", come lasciano intendere le sue parole al Corriere: «C’è disaffezione per la cosa pubblica, non c’è la voglia di dare il proprio tempo e il proprio impegno per aiutare il paese. Poi magari ti senti dire che, visto che ci sono quelli che rubano, allora tutti i sindaci sono uguali, e ti viene rabbia perché sai che non è così».

 

San Giovanni Bianco

marco milesi san giovanni bianco

Marco Milesi, sindaco di centrosinistra di San Giovanni Bianco, è il sindaco uscente, oltre che l'unico candidato del paese alle prossime amministrative. E, a suo parere, la colpa maggiore di questa fuga dall'impegno pubblico è da attribuire alle enormi difficoltà che un sindaco oggi è costretto ad affrontare ogni volta che prova a portare a termine un impegno assunto in campagna elettorale o un progetto necessario per la sua comunità. Il principale problema è riuscire a fare qualcosa pur rispettando gli oneri economici e finanziari che Roma ha imposto a ogni Comune: «Cinque anni fa eravamo un Comune dissestato con un debito di 2 milioni e 350mila euro, e si sono presentati in tre - racconta al Corriere Milesi -. Nel frattempo i conti sono tornati in attivo, ma non si presenta nessuno. Penso che ci sia disaffezione per le urne, ma soprattutto si è capito che oggi quello del sindaco è un lavoro molto duro. Spero che si presenti qualcun altro, per rispetto degli elettori. E per scongiurare il rischio del commissariamento».

 

Treviglio, Caravaggio e gli altri

treviglio dall'altoCaravaggio_Santuario

Stando ai dati Istat raccolti nel gennaio 2015, saranno circa 185mila i residenti nella provincia bergamasca a dover andare alle urne nei prossimi mesi (le date precise non sono ancora state fissate, ma le votazioni dovrebbero avvenire nelle prime due settimane di giugno). I due Comuni più importanti in cui si voterà sono, senza dubbio, Treviglio e Caravaggio, e in entrambe le cittadine della Bassa la situazione è ben diversa da quella di Chiuduno, San Pellegrino, Calcinate e San Giovanni Bianco. A Treviglio, ad esempio, i candidati sono ben 6: il leghista Juri Imeri, l'azzurro Gianluca Pignatelli, il terzo esponente di centrodestra Gianni Ferriero, il rappresentante del Pd Erik Molteni, il "rosso" Giuseppe D'Acchioli e l'uomo del Movimento 5 Stelle Emanuele Calvi. A Caravaggio (che avendo superato i 15mila abitanti rischia per la prima volta i ballottaggi) sono invece 5 i candidati: l'ex Lega Augusto Baruffi, oggi supportato da Forza Italia, lo storico leader del Carroccio Ettore Pirovano, Claudio Bolandrini per il Pd, Sebastiano Baroni per la sinistra più convinte e Agostino Castelli per i pentastellati.

Decisamente più incerta la situazione in un altro Comune di spicco, cioè Alzano Lombardo, che va al voto dopo le dimissioni arrivate tra fine 2015 e inizio 2016 del sindaco Annalisa Nowak. I candidati dovrebbero essere tre, ma di certo ce n'è solo uno: Camillo Bertocchi, 40enne della Lega. A suo supporto anche Forza Italia e Fratelli d'Italia. Il Pd ancora non ha deciso il nome su cui puntare, ma assicura che tra pochi giorni si saprà qualcosa in più. Punto di domanda anche sul sindaco uscente Nowak, che al momento delle dimissioni aveva annunciato la sua ricandidatura, ma che ora pare meno convinta e dice di sciogliere le riserve entro metà aprile. Gli altri Comuni che andranno alle urne sono: Adrara San Rocco, Almè, Ardesio, Bedulita, Bottanuco, Calvenzano, Carobbio degli Angeli, Castione della Presolana, Cologno al Serio, Cornalba, Costa Valle Imagna, Costa Volpino, Fornovo San Giovanni, Gorno, Gromo, Medolago, Oltressenda Alta, Palazzago, Palosco, Ponte San Pietro, Predore, Pumenengo, San Paolo d'Argon, Solza, Strozza, Torre Pallavicina, Urgnano, Valnegra, Verdellino, Vilminore di Scalve.

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