Tinte luminose nel caldo della sabbia

I murales dei profughi per colorare le baracche del campo di Zaatari

I murales dei profughi per colorare le baracche del campo di Zaatari
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Zaatari, qui dove il deserto giordano ha accolto più di 80mila profughi siriani, c’è qualcuno che prova a trasformare un campo per migranti in un luogo un po’ più accogliente e bello. «Qualcuno può pensare che qui non debba essere una priorità, ma lo è per noi che stiamo provando ad andare oltre i bisogni basilari»: a parlare è Nasser Touaibia, portavoce dell’Unhcr, che lavora tra le baracche e le tende di questa enorme città di persone in fuga. Che ormai conta più di 100 murales sparsi per le vie in terra battuta, dipinti su lamiera e mattoni per abbellire il posto. Un tentativo di rendere più piacevole un luogo fatto di paura e disagio, dove manca spesso l’elettricità e l’acqua corrente, e dove ora si guarda con timore alla bella stagione in arrivo, che farà schizzare in alto le temperature.

 

«Portare colore nel deserto». È Mashable ad aver fatto un giro nel campo giordano, che dalle tinte grigiastre e sabbiose dei mesi scorsi ora riesce a regalare scorci di colore, che rappresentano il desiderio di molti rifugiati di sentire ancor più propria questa “città”. «Volevamo emergere con qualcosa che portasse un po’ di luce e colore nel deserto», spiega ancora Touaibia, «pensavamo avrebbe aiutato un po’ a cambiare l’umore, così stiamo dando una piattaforma ai rifugiati per esprimere la loro arte». Il campo è stato diviso in diverse tematiche e colori: la storia siriana, l’educazione, il mare… Ovviamente, bandito ogni genere di soggetto che possa aver a che fare con questioni politiche. Gli artisti, spiega sempre Mashable, chiedono anche alle famiglie che vivono nella zona del campo dove pittureranno che cosa desiderano veder dipinto. «Molte persone chiedono di veder disegnati alberi e fiori, si ricordano che crescevano vicino a dove vivevano in Siria», racconta Mohamed Jokhadar.

 

[I murales di Mohamed Jokhadar]
I murales di Mohamed Jokhadar
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I murales di Mohamed Jokhadar

I murales di Mohamed Jokhadar
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I murales di Mohamed Jokhadar

I murales di Mohamed Jokhadar
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I murales di Mohamed Jokhadar

I murales di Mohamed Jokhadar
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I murales di Mohamed Jokhadar

L'arte del barbiere. 30 anni, Mohamed non è una persona qualsiasi a Zaatari. Fa il barbiere sulla via principale del campo, ed è uno conosciuto da tanti. Quando viveva a Homs, prima di fuggire nel 2013 con moglie e genitori, era anche artista, tanto che spesso gli capitava di esporre le sue opere a Damasco. Ora è uno dei più attivi nel dipingere camper, lamiere e muri. «Prendiamo ispirazione da ciò che capita attorno a noi».

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