Per sgravare i paesi

Nuove rotte per l'aeroporto di Orio Il secondo tentativo da fine aprile

Nuove rotte per l'aeroporto di Orio Il secondo tentativo da fine aprile
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Sperimentazione nuove rotte, parte seconda. Dopo sette mesi dall’inizio del test sui voli dell’aeroporto di Orio al Serio, si corregge il tiro e si ridisegnano le traiettorie per cercare di far convivere operatività dello scalo e qualità della vita dei cittadini. Il fallimento del primo periodo di prova, da giugno a gennaio, con i conseguenti malumori sollevati a più riprese dai residenti dei quartieri della periferia di Bergamo, ha portato con sé un bagaglio di informazioni dal quale la Commissione aeroportuale ha attinto per avviare un nuovo tentativo di delineare i sorvoli di città e provincia, a partire dallo sgravare Colognola, ma anche Villaggio degli Sposi, Treviolo, Dalmine e l’abitato di Lallio dai disagi creatisi negli ultimi mesi.

Le novità da aprile. Dal 26 aprile la famigerata rotta 220 verrà modificata, seppur di poco. Gli aerei in partenza dal Caravaggio vireranno prima, evitando l’attuale passaggio tra Lallio e Curnasco nella discesa verso Dalmine, con una parabola più chiusa che da nord di Bergamo si dirige verso Stezzano. Anche la cosiddetta rotta Prnav subirà delle modifiche, alla luce delle difficoltà nel mantenerla che gli stessi piloti delle principali compagnie aeree che operano ad Orio avevano sollevato nei mesi scorsi. Inizialmente, infatti, era previsto che gli aerei disegnassero una traiettoria più stretta su Azzano, ma la maggior parte delle volte non ce la facevano e finivano per sforare passando su Colognola.

 

 

«Con il nuovo percorso gli aerei percorreranno la rotta Prnav attraversando l’ampia zona agricola adiacente ad Azzano, portando benefici a Villaggio degli Sposi, Lallio e Colognola – spiega Pasquale Gandolfi, vicepresidente della Provincia –. La correzione è frutto di un confronto con i tecnici di Enav e Enac in primis, ma anche con tutti gli attori in gioco sul territorio, raggiungendo una piena condivisione sulla definizione di una ridistribuzione del disagio che, innegabilmente, l’aeroporto comporta». La rotta 266 che sorvola Treviolo resterà invariata, ma si ridurranno sensibilmente gli aerei che potranno percorrerla dovendo imboccare la direzione Saronno, con un limite di 6-7 giornalieri: «Un significativo miglioramento rispetto ai 60-70 voli giornalieri di questa estate» precisa Gandolfi.

La sperimentazione richiederà altri sei mesi, con un monitoraggio intermedio, prima di divenire definitiva. In autunno la commissione aeroportuale voterà nuovamente il provvedimento e deciderà se confermare le nuove rotte. Si rimanda, invece, la discussione avviata dalla Provincia sul dimezzamento del numero dei voli in arrivo da ovest durante la fascia mattutina dalle ore 10.40 alle 13, con la richiesta di spostare l’atterraggio da est. «L’inversione produrrebbe un miglioramento significativo a ovest e sul quartiere di Colognola, ma dei lievi cambiamenti a est per quanto riguarda l’impatto acustico per le aree soggette a rumori che superano i sessanta decibel. Dal momento che sarebbero servite ulteriori analisi da parte di Arpa, abbiamo ritenuto di rinviare al prossimo incontro».

 

 

Le reazioni. Soddisfatta l’assessore all’ambiente del Comune di Bergamo Leyla Ciagà: «Finalmente in sede di commissione aeroportuale sono state corrette le traiettorie, avviando di fatto la sperimentazione così come l’avevamo decisa inizialmente. – spiega Ciagà –. Si tratta di percorsi che, secondo le previsioni Arpa, allevieranno oltre un migliaio di abitanti dai rumori». Sul fronte comitati, prevale la cautela: «Trattandosi di un test, dobbiamo lasciare che faccia il suo corso e stare a vedere, ma abbiamo poca fiducia sull’efficacia di quella che ci appare solo come una boutade elettorale», ha detto Mario Carsana, portavoce del Coordinamento dei Comitati aeroportuali. «Non a caso - ha aggiunto - le nuove rotte sono state annunciate ora, per farle partire ad aprile, dopo mesi che si parla della necessità di intervenire. Otto volte su dieci nella sperimentazione precedente le traiettorie sono state cambiate in corso a causa delle condizioni meteo e dai fattori contingenti, pertanto non ci aspettiamo grandi cose. Si è cercato di alleviare la situazione di qualcuno, ma solo momentaneamente, perché se continuerà ad aumentare la pressione del traffico aereo, legata allo sviluppo ulteriore dell’aeroporto in questo territorio già così saturo, il problema potrà solo peggiorare: i voli sono uno slalom sulle abitazioni».

 

 

La valutazione ambientale. La commissione aeroportuale ha approvato anche il Rapporto Preliminare Ambientale della Vas (la Valutazione Ambientale Strategica) legata alla zonizzazione acustica dell’aeroporto. Si tratta di uno strumento giuridico essenziale per delineare una mappa più precisa dell’impatto del rumore del traffico aereo sul territorio, per definire regole chiare sui livelli massimi consentiti e, di conseguenza, introdurre misure d’intervento nel caso vengano superati. «La Vas ci consentirà di dare delle regole certe ai limiti acustici – spiega Leyla Ciagà –. È una novità assoluta in Italia, mai una zonizzazione acustica per un aeroporto è stata corredata da Valutazione Ambientale Strategica, il che significa che si prende in considerazione non solo il livello dei decibel ammessi, ma anche l’intero impatto ambientale dello scalo sul territorio».

I prossimi passi. Ora c’è tempo 60 giorni per le osservazioni da parte di associazioni, comitati e cittadini. Entro 90 giorni il Ministero dell’Ambiente dovrà poi esprimersi per dare o meno il via libera. È stato un percorso lungo e travagliato, quello che ha portato all’avvio di questa procedura, derivato dal ricorso al Tar vinto da Comitati e dalla successiva sentenza del Consiglio di Stato. «È un passaggio fondamentale che abbiamo salutato con entusiasmo – dichiara Carsana –. Ora confidiamo nell’appoggio dei sindaci del tavolo della commissione aeroportuale, con i quali da tempo c’è un rapporto di collaborazione fatta esclusione del Comune di Bergamo che resta arroccato sulle sue posizioni, per essere considerati tra i portatori d’interesse in quanto unione di cittadini, in modo da poter visionare i documenti e procedere con le nostre considerazioni».

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