«È tempo di cambiamenti»

Oscar, le nomination solo ai bianchi E gli artisti di colore si ribellano

Oscar, le nomination solo ai bianchi E gli artisti di colore si ribellano
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Il cinema è spesso una questione politica, soprattutto quando si tratta di premi e riconoscimenti. In questi ultimi giorni la questione si è resa ancor più palese. Dopo la polizia che non va a vedere l’ultimo di Tarantino perché il regista si è schierato contro la violenza delle forze dell’ordine, ieri Spike Lee, regista celebre per la sua durezza nei confronti delle discriminazioni razziali, ha annunciato su Instagram che non parteciperà alla notte degli Oscar, in programma per il prossimo 28 febbraio, perché sono presenti solo candidati bianchi.

Soltanto candidati bianchi. Spike e la moglie non saranno quindi presenti alla serata in segno di protesta. «Ma come è possibile che per il secondo anno consecutivo tutti i 20 candidati nelle categorie degli attori siano bianchi? – si chiede il regista -. E non parliamo nemmeno delle altre categorie». Aggiunge poi: «Come disse il Dr. King, arriva un momento in cui una persona deve prendere una posizione né sicura, né politica, né popolare, ma la deve prendere perché la coscienza gli dice che è giusta». Il giorno dell’annuncio non è stato casuale: il 18 gennaio si festeggia infatti la memoria di Martin Luther King.

 

#OscarsSoWhite... Again. I Would Like To Thank President Cheryl Boone Isaacs And The Board Of Governors Of The Academy Of Motion Pictures Arts And Sciences For Awarding Me an Honorary Oscar This Past November. I Am Most Appreciative. However My Wife, Mrs. Tonya Lewis Lee And I Will Not Be Attending The Oscar Ceremony This Coming February. We Cannot Support It And Mean No Disrespect To My Friends, Host Chris Rock and Producer Reggie Hudlin, President Isaacs And The Academy. But, How Is It Possible For The 2nd Consecutive Year All 20 Contenders Under The Actor Category Are White? And Let's Not Even Get Into The Other Branches. 40 White Actors In 2 Years And No Flava At All. We Can't Act?! WTF!! It's No Coincidence I'm Writing This As We Celebrate The 30th Anniversary Of Dr. Martin Luther King Jr's Birthday. Dr. King Said "There Comes A Time When One Must Take A Position That Is Neither Safe, Nor Politic, Nor Popular But He Must Take It Because Conscience Tells Him It's Right". For Too Many Years When The Oscars Nominations Are Revealed, My Office Phone Rings Off The Hook With The Media Asking Me My Opinion About The Lack Of African-Americans And This Year Was No Different. For Once, (Maybe) I Would Like The Media To Ask All The White Nominees And Studio Heads How They Feel About Another All White Ballot. If Someone Has Addressed This And I Missed It Then I Stand Mistaken. As I See It, The Academy Awards Is Not Where The "Real" Battle Is. It's In The Executive Office Of The Hollywood Studios And TV And Cable Networks. This Is Where The Gate Keepers Decide What Gets Made And What Gets Jettisoned To "Turnaround" Or Scrap Heap. This Is What's Important. The Gate Keepers. Those With "The Green Light" Vote. As The Great Actor Leslie Odom Jr. Sings And Dances In The Game Changing Broadway Musical HAMILTON, "I WANNA BE IN THE ROOM WHERE IT HAPPENS". People, The Truth Is We Ain't In Those Rooms And Until Minorities Are, The Oscar Nominees Will Remain Lilly White. (Cont'd)

A photo posted by Spike Lee (@officialspikelee) on

 

Chi poteva esserci. Una delle scelte più contestate in questi giorni riguarda il film Straight Outta Compton: tratta di questioni legate alla comunità afro-americana e presenta quindi molti attori di colore. Tuttavia, l’Academy ha nominato solamente gli sceneggiatori, Jonathan Herman, Andrea Berloff, S. Leight Savidge e Alan Wenkus, tutti bianchi. Lo stesso produttore del film, Will Packer, ha scritto su Facebook che l’Academy avrebbe potuto fare meglio. Ha fatto discutere anche l’assenza di Idris Elba: la sua prova in Beasts of No Nation avrebbe meritato la candidatura secondo alcuni. Ma i grandi esclusi a questo giro sono davvero tanti: Samuel L. Jackson, Benicio del Toro, Will Smith, Michael B. Jordan, oppure nella categoria dei registi Ryan Coogler, con Creed. Niente da fare. Uniche eccezioni in questi anni sono state l’attrice Lupita Nyong’o, keniota, e il mulatto regista messicano Iñárritu.  

 

I want to congratulate all of the Academy Award nominees. These people are quite deserving of being recognized as the...

Posted by Will Packer on Venerdì 15 gennaio 2016

 

Come è partita la polemica. Lo spunto è stato dato dall’hashtag circolato su Twitter #OscarsSoWhite e dal tweet dell’attrice Jada Pinkett Smith, moglie di Will Smith: «Agli Oscar la gente di colore è sempre benvenuta per consegnare premi o per intrattenere il pubblico. Ma raramente ci riconoscono i nostri meriti artistici. Non dovrebbero forse le persone di colore astenersi dal partecipare del tutto?». Si è aggiunto al coro il conduttore della cerimonia, Chris Rock, ironizzando sul fatto che gli Oscar sembrano la versione bianca dei BET Awards, premi della Black Entertainment Television per celebrare i migliori afroamericani.

Lee ha colto quindi l’occasione per rilanciare la sua battaglia in difesa degli afro-americani. Bisogna riconoscere che a volte il regista ha anche esagerato in questo senso, lamentandosi ad esempio del fatto che in Jackie Brown, film di Tarantino del 1997, si ripetesse per 38 volte la parola «nigger». Oppure quando nel 2012 accusò sempre Tarantino per la scelta di parlare di schiavitù degli afro-americani in un film in stile spaghetti western, senza però aver prima guardato il film in questione, Django Unchained.

 

 

Questa volta ha ragione. Sembra però che questa volta Spike Lee non abbia esagerato. In due anni i candidati tra gli attori ammontano a quaranta. Vedendo la quantità di attori di colore presenti nei film di Hollywood, è quanto meno strano che nemmeno uno sia stato meritevole di candidatura. Lo stesso presidente dell’Academy, Cheryl Boone Isaacs, è una donna di colore e di fronte a queste parole si è immediatamente accorta del problema. Si è espressa così: «Mi sento triste e frustrata per la mancanza di inclusione [di attori di colore, ndr]. Questa è una conversazione difficile ma importante, ed è tempo di veri cambiamenti». Ha proseguito: «L'Academy sta facendo passi importanti per cambiare la composizione della nostra base di iscritti. Nei prossimi giorni e settimane condurremo un censimento dei nostri membri per portare una maggiore diversità nelle iscrizioni del 2016 e oltre. Come molti di voi sapranno, abbiamo implementato nuove procedure per diversificare gli iscritti negli ultimi quattro anni. Ma il cambiamento non sta avvenendo rapidamente come intendevamo. Dobbiamo fare di più, di meglio e più velocemente». Insomma, l’iniziativa di Spike Lee ha ottenuto un riscontro immediato.

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