La polemica

Presentata mozione antifascista Ma la Lega, a Dalmine, si astiene

Presentata mozione antifascista Ma la Lega, a Dalmine, si astiene
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Dalmine è un Comune antifascista. Lo si è ribadito anche lunedì sera in Consiglio comunale, dove è stata approvata una mozione presentata da Pd, Dalmine Cambioverso e Nostra Dalmine, avente come oggetto: «Valori della Resistenza antifascista e dei principi della Costituzione repubblicana». Nonostante l’intero Consiglio abbia dichiarato la propria condivisione dei principi alla base della mozione, il dibattito non è mancato. La Lega ha proposto degli emendamenti che non sono stati accolti e, proprio per questo, la consigliera Claudia Terzi e il consigliere Francesco Bramani si sono astenuti.

 

 

Tutto è iniziato con la dura presa di posizione dell’Anpi contro il banchetto di Casapound Bergamo che, ottenute le dovute autorizzazioni, sabato 16 dicembre si è posizionato in piazza della Libertà dalle 15 alle 19, distribuendo volantini con la scritta «Prima l’Italia. Casa, lavoro, stato sociale prima agli italiani». L’Associazione nazionale dei partigiani di Bergamo e la sezione «Natale Betelli» di Dalmine hanno chiesto all’Amministrazione di prendere posizione: «Riteniamo che non si debba concedere nessuna agibilità politica, sui nostri territori, a gruppi e partiti di ispirazione neofascista che con la loro stessa esistenza si pongono al di fuori dell’arco costituzionale promuovendo un’ideologia di odio e violenza che va respinta in toto. L’Italia è una Repubblica democratica con una Costituzione antifascista», hanno scritto in un comunicato.

I tre partiti hanno accolto la richiesta e si sono fatti portavoce in Consiglio presentando la mozione. Considerando che, come si legge, «il Comune di Dalmine è stata una delle realtà della nostra provincia dove precoce e significativa è stata l’attività antifascista e partigiana», si impegnano il sindaco e la Giunta «a non concedere spazi o suolo pubblici a coloro i quali non garantiscono di rispettare i valori sanciti dalla Costituzione, professando o praticando comportamenti fascisti, razzisti, omofobi, transfobici e sessisti». La minoranza ha espresso qualche perplessità sull’urgenza. Il capogruppo di Forza Italia Gianluca Iodice ha dichiarato: «La nostra Costituzione già impedisce l’uso di simboli fascisti, non vedo l’urgenza e nemmeno la necessità di ribadire determinati concetti, anche se li appoggio pienamente». Lo stesso concetto è stato espresso da Lega e Movimento 5 Stelle... Continua

 

Per leggere l’articolo completo, rimandiamo a pagina 28 di Bergamopost cartaceo, in edicola fino a giovedì 28. In versione digitale, qui.

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