«Ci mandano in un deserto»

Quel che presto non ci sarà più ogni lunedì alla Malpensata

Quel che presto non ci sarà più ogni lunedì alla Malpensata
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Per noi è un grande piazzale, ma là, fino ai primi anni del Novecento, c’era l’antico cimitero di San Giorgio. Poi è diventato parcheggio e quindi sede del grande mercato cittadino del lunedì, che traslocava da via Paglia; ora, sessant’anni dopo, è di nuovo sul piede di partenza. Una decisione, quella del trasferimento, proposta già parecchi anni fa, nel 2010, ma che sarà attuata a breve. Il mercato sarà diviso in due parti: trentasei bancarelle verranno assegnate al Piazzale Alpini, mentre le restanti troveranno sistemazione in via Spino.

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Dice Paolo M., che da trent’anni gestisce il banco di intimo e calzetteria: «Il mercato qui per sei ore a settimana il lunedì non reca alcun danno a nessuno e non vedo perché lo si debba spostare. Le persone più anziane del quartiere, che costituiscono gran parte dei miei clienti, si troveranno svantaggiate a raggiungere via Spino». Un sorriso scaltro sotto i lunghi baffi grigi, Paolo continua: «Fondamentale è il contatto con la gente. Il segreto è saper trattare con tutti. Ormai conosco i gusti delle persone a intuito. Le signore anziane vanno pazze per la maglieria e i collant». Paolo mostra un paio di calze 30 denari che fa sfilare lungo la mano per tastare la buona qualità del materiale. «I più giovani vanno pazzi per le calze della Nike. A volte arrivano anche i ragazzi della Bonomelli, l’associazione che si occupa di aiutare coloro che si trovano in condizioni di gravi marginalità e la cui sede è proprio qui in via Carnovali. Quando vengono, queste persone rimangono affascinate dalla maglieria e io gli regalo sempre volentieri qualcosa. Leggo la felicità nei loro occhi. Uno di loro in particolare, che aveva avuto problemi di alcolismo, quando gli ho donato una maglietta intima mi ha guardato come se gli avessi fatto il dono più bello al mondo. A volte anche un piccolo gesto può aiutare».

E mentre per molti lo spostamento del mercato, seppur di poche centinaia di metri, appare come un disagio di non poco conto, di arzille signore pronte a raggiungere la nuova sede ve n’è qualcuna, come Mariarosa Ferrari, che tutti i lunedì viene a compiere un giro tra le bancarelle. Completo rosso fuoco, caschetto biondo e una buona parlantina, Mariarosa appare convinta: «Anche se il mercato si trasferirà ci andrò lo stesso, farò qualche passo in più a piedi, che fa sempre bene. Del resto sono in...

 

Articolo completo a pagina 9 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 3 ottobre. In versione digitale, qui.

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