Nello stadio dei sogni europei, vittoria sontuosa

Nello stadio dei sogni europei, vittoria sontuosa
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Secondo tempo

Ripresa pazzesca a Reggio Emilia. L'Atalanta parte forte con Barrow, ma il suo diagonale è messo in angolo da Consigli. Il Sassuolo non sta a guardare però e al 50' accorcia con Duncan che dal limite scocca un bel destro angolato per l'1-2. Al 52' Rogerio ha la palla addirittura del pareggio con una bella percussione da sinistra, ma Berisha è bravo a mettere in angolo. La Dea si scuote, guadagna un corner e al 54' si riporta avanti di due reti: Palomino fa da sponda a Mancini, che anticipa tutti e batte Consigli. La partita è bellissima, ci sono ribaltamenti di fronte continui e al 56', prima di lasciare il campo a Boateng, Matri ubriaca di finte Palomino e cerca la rete, ma Berisha di piede è bravissimo. Giusto due minuti, e Duncan segna ancora: conclusione dal limite, deviata sfortunatamente da Palomino che mette fuori causa il proprio portiere.  Il Sassulo a questo punto attacca a testa bassa alla ricerca del pari e va vicinissimo alla rete con Di Francesco e Sensi (60' e 63'), ma in entrambi casi Berisha è superbo a dire di no. Intanto Gasp compie la mossa che cambia la partita: fuori Barrow e dentro Ilicic. Ma al 65' è Zapata a divorarsi il 2.4: bellissimo cross da destra di Gomez per il colombiano, che si abbassa e, a pochi metri dalla porta, riesce a mancare il bersaglio incredibilmente. Al 67' ci prova allora Gomez (in grandissima giornata) con un grande sinistro a giro dal limite. Consigli immobile, ma palla sulla traversa. Il Sassuolo continua a premere, ma l'Atalanta si è ripresa dalla botta del secondo gol neroverde e, al 74', fa il quarto gol con Ilicic: stupenda imbucata di Toloi per lo sloveno, che è freddissimo di destro a battere Consigli. Il Sassuolo subisce il colpo e praticamente scompare dal campo, facendo salire in cattedra il numero 72 atalantino. Che, all'86', chiude i giochi: dalla destra porta palla fino al limite dell'area, triangola col Papu che con un delizioso tocco di sinistro lo libera a centro area. Sinistro a incrociare che non perdona e doppietta per l'ex Fiorentina. Il quale si ripete con il terzo acuto di giornata al 91', quando in contropiede rientra sul sinistro dopo una bella sgroppata e battezza il palo lontano per il 2-6 definitivo. Atalanta che al Mapei Stadium si esalta. Non solo in Europa...

 

Primo tempo

Una bella Atalanta, che pare quella delle serate europee migliori giocate proprio in questo stadio, chiude la prima frazione avanti di due gol. A partire più convinto, apparentemente, era stato il Sassuolo, che al 10' costruisce la prima palla gol: percussione di Locatelli che arriva fino alla trequarti e, con un filtrante, pesca in profondità Matri, che in area di rigore però strozza la conclusione. A quel punto solo Dea, che ha la prima vera occasione al 13' con Barrow, che ben servito dal Papu calcia malamente a lato. Al 19' si sblocca il risultato: Gomez si conquista e calcia una bella punizione, tesa, dalla trequarti sinistra e, in area, va in cielo Zapata, che devia il pallone quel tanto che basta per mettere fuori dai giochi Consigli. Decimo gol in campionato per il colombiano, a segno da sei partite consecutive. Pazzesco. Al 25' Pasalic vicino al raddoppio: Zapata sfonda sulla sinistra e crossa a centroarea, dove il croato prova il tiro al volo di sinistro. Palla a lato di un paio di metri. Continua a macinare gioco la Dea e al 35' ha un'altra occasione Barrow, che entra in area da destra e, invece che crossare, prova il tiro senza però trovare la porta. Al 40' è Matri a sfiorare il pari: gran pallone di Sensi che con un lancio telecomandato pesca in area di rigore il centravanti, che stoppa alla grande e prova la zampata sottomisura, ma è fuori di poco. Sull'azione successiva, l'Atalanta punisce i padroni di casa: sgroppata di Hateboer a destra, palla a Barrow che, di prima e con classe, tocca per il subentrante Gomez, che dopo aver fintato un filtrante per Barrow, trova lo spazio per calciare di sinistro. La deviazione di un difensore spiazza Consigli ed è 0-2 Atalanta. Al 45', Consigli nega addirittura il terzo gol ai nerazzurri mettendo in angolo un bel destro di Zapata, che si era liberato bene in area. Finisce qui, dunque, la prima frazione.

 

 

Le formazioni ufficiali

Sotto il freddo sole di Reggio Emilia, stadio caro ai cuori nerazzurri, l'Atalanta fa visita al Sassuolo nell'ultima partita del girone d'andata di questa Serie A. Dopo il convincente 2-2 casalingo contro la Juventus, diverse le conferme nell'undici iniziale di Gasperini, a partire da Pasalic e Castagne a centrocampo. Novità, invece, in attacco, dove Barrow viene preferito a Ilicic. Dietro tornano Toloi e Palomino. Ma ecco le scelte dei due allenatori:

Sassuolo (4-3-3): Consigli; Lirola, Marlon, Magnani, Rogerio; Sensi, Locatelli, Duncan; Berardi, Matri, Di Francesco. All. De Zerbi.

Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Palomino, Mancini; Hateboer, Freuler, Pasalic, Castagne; Papu Gomez; Barrow, Zapata. All. Gasperini.

 

 

La conferenza di Gasperini
di Giordano Signorelli

Sembra la solita conferenza stampa della vigilia. Domani (sabato 29) si giocherà l’ultima d’andata in casa del Sassuolo e l’Atalanta arriva a questo appuntamento con l’ottimismo di chi è appena riuscita nell’impresa di stoppare la capolista. Ma davanti all’ultima polemica, relativa all’episodio avvenuto durante Inter-Napoli e che ha visto protagonista (suo malgrado) Koulibaly, Gian Piero Gasperini non si tira indietro e dice la sua: «Chiudere lo stadio e mandare a casa gli spettatori sarebbe stata una grossa stupidata - afferma il tecnico dell’Atalanta -. Sarei stato costernato da una decisione simile. Personalmente mi fa molto male tutto ciò che va contro il calcio e contro la gente che va allo stadio. Questo non è un problema di razzismo e farci passare per tali sarebbe un grossissimo errore. L’Italia non è un Paese razzista: tutte le squadre hanno giocatori di colore. Qui è un discorso di maleducazione che purtroppo fa parte della nostra cultura: basta aprire Internet e vedere cosa gira in rete. Koulibaly è un grande giocatore, come lo sono stati Totti, Del Piero e molti altri che si sono presi insulti quasi in ogni stadio. Poi chiaro, i “buh” sono brutti, come lo sono tutti quei cori in cui si dà del figlio di p*****a».

 

 

Il tutto riporta indietro di qualche settimana, per la precisione a quella precedente ad Atalanta-Napoli che da molti veniva etichettata come il grande banco di prova del nuovo regolamento contro gli insulti dei tifosi ai giocatori o alle squadre. «Qui prima della gara con il Napoli si è parlato una settimana di cori e altro invece di parlare della partita, che poi è andata via liscia. Poi chiaro che il problema esiste e va affrontato, ma deve essere colpito chi è realmente colpevole. E lo si manda fuori dagli stadi. Non vanno punite le società o, soprattutto, chi assiste alle partite per divertimento».

L’episodio ha fatto passare in secondo piano il match contro il Sassuolo. «Sarà una gara fra due buon squadre, ma non parlerei di sfida europea. Ha la sua importanza per la classifica, che è ancora cortissima. Ci sono tante formazioni in lotta. Il Sassuolo è brillante e veloce. Ha giocato tante gare di buon livello ed è una bella realtà del nostro campionato. Ci aspetta una partita aperta, difficile, fra due squadre che giocano a calcio e cercano la vittoria. De Zerbi? Mi piace il suo modo di affrontare le gare». Quanto alla formazione, Rigoni non è stato convocato neppure questa volta, mancherà de Roon, ma rientrano Palomino e Toloi. «Il match con la Juve è stato abbastanza tirato e abbiamo la possibilità di recuperare due giocatori affidabili e freschi come Palomino e Toloi. In mezzo ci devo pensare ancora un attimo, perché abbiamo fatto allenamento oggi e devo capire chi recupererà meglio. Rigoni? Non ci sarà. Mercato? Mi aspetto solo di fare una bella partita, di giocare una buona gara contro il Sassuolo».

 

 

In merito ai gol subiti su palla inattiva, così come quelli presi nei primi minuti, Gasperini affronta il problema: «Abbiamo perso qualcosa nella capacità del gioco aereo, in statura e in fisicità. Riusciamo a compensare con altre situazioni, ma quando giochi contro la Juve può farti gol in qualsiasi modo. Comunque in generale abbiamo lasciato punti a causa di queste situazioni. I gol presi all’inizio sono un’anomalia. Evidentemente dobbiamo approcciare meglio le partite». La forza dell’Atalanta delle ultime gare è stata certamente personificata da Zapata. «Quando un attaccante segna, prende fiducia. Duvan ha fatto un gran bel gol contro la Juve. È cresciuto fisicamente, regge meglio i contrasti: ha una condizione diversa che gli consente di fare meglio determinate cose. E può crescere ancora. Ma le risposte sono arrivate da tutta la squadra. Dietro e in mezzo hanno dato tutti il proprio contributo, ci è mancato solo qualche cambio davanti. Non si può sempre chiedere a Ilicic, Gomez e Zapata di essere al top per novanta minuti per 38 gare. Nel ritorno? Spero che Reca possa prendersi qualche soddisfazione. Si sta inserendo pian piano».

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