Resta un voto di portata storica

Il Myanmar sceglie San Suu Kyi Che rischia di non poter governare

Il Myanmar sceglie San Suu Kyi Che rischia di non poter governare
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Vincitrice delle elezioni dopo aver votato per la prima volta nella sua vita. È Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pace del 1991 e leader storica dell'opposizione in Myanmar. Tuttavia il successo elettorale con tutta probabilità non le permetterà di governare il suo Paese, dove da 5 decenni regna una dittatura militare che comunque vadano le cose ha diritto al 25% dei seggi.

Riforme difficili. Per completare realmente la transizione democratica è necessaria una riforma costituzionale, che può avvenire solo mediante la maggioranza assoluta. E se anche tale risultato dovesse essere raggiunto, quel 25% di seggi riservato agli eletti della giunta militare portrebbe mettere il veto su molte riforme costituzionali. Si devono poi fare i conti con le tensioni etniche non ancora del tutto sopite che hanno attraversato il Paese negli ultimi anni, oltre al fatto che l’esito del voto è destinato a provocare le reazioni di Cina e Stati Uniti, che stanno a guardare con opposte speranze: i primi con timore e gli americani con speranza. Perché la vittoria di Aung San Suu Kyi rappresenterebbe un rafforzamento della posizione americana in Asia, che con la Cina non sta attraversano il migliore dei periodi a livello diplomatico.

Prime elezioni libere dopo 25 anni. Le elezioni, che si sono presentate come le prime veramente democratiche dopo la fine della dittatura in Myanmar, si sono svolte l’8 novembre. E a contendersi la vittoria c’erano Lega nazionale per la democrazia (Lnd), il partito di San Suu Kyi, e il Partito per la solidarietà e lo sviluppo dell’Unione (Usdp) che fa capo al presidente uscente Thien Sein e alle forze armate. L’Lnd, secondo il lentissimo spoglio dei voti che prosegue di ora in ora, avrebbe vinto con il 70% dei voti. La conta delle schede non è ancora stata completata, le operazioni procedono a rilento e il traguardo del 67% dei voti (risultato utile per dire che le elezioni sono state vinte) non è ancora del tutto ufficiale. Tuttavia, il risultato del voto birmano è di portata storica, e se anche non dovesse bastare alla formazione di un governo costituisce motivo di speranza per il Paese dopo decenni di buio.

Aung San Suu Kyi, Tin Oo
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Leader of Myanmar's National League for Democracy party, Aung San Suu Kyi delivers a speech with party patron Tin Oo from a balcony of the NLD headquarters in Yangon, Myanmar, Monday, Nov. 9, 2015. With tremendous excitement and hope, millions of citizens voted Sunday, Nov. 8 in Myanmar's historic general election that will test whether the military's long-standing grip on power can be loosened, with opposition leader Aung San Suu Kyi's party expected to secure an easy victory.(AP Photo/Mark Baker)

APTOPIX Myanmar Elections
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Supporters of Myanmar opposition leader Aung San Suu Kyi’s National League for Democracy party cheer as they watch the result of general election on an LED screen displaying outside the party’s headquarters Sunday, Nov. 8, 2015 in Yangon, Myanmar. Myanmar voted Sunday in historic elections that will test whether popular mandate can loosen the military's longstanding grip on power, even if opposition leader Aung San Suu Kyi's party secures a widely-expected victory. (AP Photo/Khin Maung Win)

Aung San Suu Kyi
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Myanmar's opposition leader Aung San Suu Kyi smiles after delivering a speech in Yangon, Myanmar, Monday, Nov. 9, 2015. Myanmar voted Sunday in historic elections that will test whether popular mandate will help loosen the military’s longstanding hold on power even if opposition leader Aung San Suu Kyi’s party secures a widely-expected victory. (AP Photo/Gemunu Amarasinghe)

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A member of Myanmar opposition leader Aung San Suu Kyi's National League for Democracy party reads local weekly journals covered with portrait of their leader outside the party's headquarters Monday, Nov 9, 2015, in Yangon, Myanmar. (AP Photo/Khin Maung Win)

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A vendor sells morning newspapers outside the headquarters of Myanmar's National League for Democracy party in Yangon, Myanmar, Monday, Nov. 9, 2015. With tremendous excitement and hope, millions of citizens voted Sunday, Nov. 8 in Myanmar's historic general election that will test whether the military's long-standing grip on power can be loosened, with opposition leader Aung San Suu Kyi's party expected to secure an easy victory. (AP Photo/Mark Baker)

Myanmar Elections
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Supporters of Myanmar opposition leader Aung San Suu Kyi’s National League for Democracy party cheer as they watch the result of general election on an LED screen displaying outside the party’s headquarters Sunday, Nov. 8, 2015 in Yangon, Myanmar. Myanmar voted Sunday in historic elections that will test whether popular mandate can loosen the military's longstanding grip on power, even if opposition leader Aung San Suu Kyi's party secures a widely-expected victory. (AP Photo/Khin Maung Win)

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Supporters of oppositional leader Aung San Su Kyi's National League for Democracy (NLD) party celebrate in Mandalay, Myanmar, Sunday Nov 8, 2015. Myanmar voted Sunday in historic elections that will test whether popular mandate will help loosen the military’s longstanding hold on power even if opposition leader Aung San Suu Kyi’s party secures a widely-expected victory. (AP Photo/Hkun Lat)

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Supporters of Myanmar opposition leader Aung San Suu Kyi’s National League for Democracy party cheer as they watch the result of general election on LED screen displaying outside the party’s headquarters Sunday, Nov 8, 2015, in Yangon, Myanmar. Myanmar voted Sunday in historic elections that will test whether popular mandate can loosen the military's longstanding grip on power, even if opposition leader Aung San Suu Kyi's party secures a widely-expected victory. (AP Photo/Khin Maung Win)

Chi è Aung San Suu Kyi. 70 anni, ex dissidente, suo padre venne eliminato proprio durante il precedente colpo di Stato militare. Negli ultimi 25 anni è stata 14 anni tra prigione e arresti domiciliari. Aung San Suu Kyi, insieme a Mandela e Gandhi, viene considerata il simbolo della lotta nonviolenta per la libertà e la democrazia. Una punto di riferimento, ormai, per il suo Paese, ma che non potrà essere eletta Presidente perché la costituzione prevede che nessun birmano che abbia avuto un coniuge straniero o figli con passaporto estero possa guidare il Paese. E lei, sebbene sia vedova dal 1999, ha sposato lo studioso britannico Michael Aris, che le ha dato due figli: Alexander e Kim, entrambi con passaporto straniero.

Il ritorno di Aung San Suu Kyi. Dopo gli studi all'estero e un lavoro alle nazioni Unite, Aung San Suu Kyi tornò in Birmania nel 1988, dopo la caduta del primo regime militare. Fu allora che fondò la Lega Nazionale per la Democrazia, al fine di chiedere riforme democratiche per il suo Paese. Suo padre, il generale Aung San, è stato il negoziatore dell'indipendenza della Birmania dalla Gran Bretagna nel 1947. Lo uccisero, in quello stesso anno i suoi avversari politici mentre era sul punto di assumere la guida del Paese. Sua madre divenne, da vedova, ambasciatrice in India. Alle elezioni del 1990 ad Aung San Suu Kyi venne impedito di presentarsi, nonostante questa donna minuta dai capelli corvini avesse infiammati i cuori dei suoi connazionali birmani. Da allora cominciò il calvario della privazione delle libertà: quando la arrestarono le dissero poteva abbandonare il Paese, ma lei rifiutò per amore verso il suo popolo. Iniziò così la sua opposizione silenziosa e pacifica. Nel 1991, nel pieno del potere in mano ai militari, San Suu Kyi vinse il Premio Nobel per la pace per il suo impegno nei confronti del processo di transizione democratica del Paese. Potè ritirare però l'onorificienza  solo nel 2012, due anni dopo il suo ritorno alla libertà. Gli U2 incisero un brano dedicato a lei, Walk On, ma l’album che lo contiene è stato dichiarato illegale in Birmania e chi lo possiede rischia fino a 20 anni di carcere.

I militari non si arrendono. I generali dell’esercito, con l’esito del voto di domenica, hanno ammesso la sconfitta. Ma non per questo sono pronti alla resa. Tra le modifiche costituzionali apportate negli oltre 50 anni di dittatura, hanno previsto che sia il ministro degli Interni sia quello della Difesa restino di esclusivo appannaggio dell'esercito, che in ogni modo non può essere sottoposto a controllo civile. Le sfide che Aung San Suu Kyi adesso si trova a dover affrontare sono principalmente quelle economiche, dal momento che la Birmania, da ricca che era un tempo, è ormai diventato uno dei Paesi più poveri d’Asia.

Birmania, dall’indipendenza a oggi. Nel 1948 la Birmania divenne indipendente dal Regno Unito. Da quell’anno e fino al 1962 il Paese, che assunse la forma costituzionale di una confederazione di stati ed etnie, attraversò una fase democratica costellata però da forte instabilità politica e rivolte etniche con minacce di secessione. Episodi di guerriglie e tendenze separatiste portarono i militari a compiere un golpe per salire al potere. Una volta al comando del Paese la giunta militare sciolse il parlamento e riformò la costituzione. Nel 1989, allo scopo di favorire la creazione di un'identità nazionale comune per tutti i gruppi presenti sul territorio, il nome del paese venne trasformato da Birmania (= terra dei Bamar) in Unione del Myanmar (o Myanmar), suddivisa su base etnica in vari stati e divisioni.

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