Treviolo, addio alla Bordogna Arrivano le residenze del parco

È stata approvata nel Consiglio comunale del 10 maggio l’adozione del programma integrato di intervento degli immobili ubicati in via Galetti, via Marconi e via Gorizia, denominato «Residenze nel parco», in variante al vigente Piano di governo del territorio. Il sindaco l’ha spiegato in questi termini: «Come è già stato presentato alla popolazione nelle quattro assemblee pubbliche fatte sul territorio lo scorso maggio, andremo a realizzare un intervento sostanziale dell’ingresso a Treviolo arrivando da via Gorizia. All’intersezione con via Galetti è presente un edificio molto compatto, una cortina storica tipicamente treviolese, noto a tutti come edificio Bordogna. Esso è situato all’angolo dell’incrocio, alto tre piani fuori terra e abbandonato da diversi anni. Oggi costituisce anche un certo pericolo per tutti i pedoni che transitano in quel punto, soprattutto per i ragazzi delle scuole che passano proprio da lì. Obiettivo dell’Amministrazione, visto che questo edificio è sì storico, ma anche inserito in un ambito di trasformazione residenziale, così come previsto dal Pgt della precedente Amministrazione, è stato quello di interloquire con gli operatori privati per far sì che l’operazione potesse prevedere anche la possibilità che quanto previsto dal Pgt, ovvero la realizzazione di una rotatoria su quell’intersezione, venisse realizzato in modo coerente e adeguato anche alla viabilità circostante. Quindi la realizzazione di una rotatoria sufficientemente ampia per garantire che i flussi di traffico attuali fossero adeguatamente smaltiti.

Altro obiettivo era quello di andare a svuotare in parte questa cortina, rendendo il più possibile visivamente areato l’ingresso in paese, rispetto all’attuale muro. Il precedente programma integrato di intervento prevedeva il mantenimento delle medesime volumetrie, cioè 5450 metri cubi, in loco e solo il parziale svuotamento del piano terra con la realizzazione di portici. Portici che però non sono tipici dell’architettura di Treviolo, forse più della Bassa. A prescindere da ciò, visto che gli attuali attori sono diversi dai precedenti perché si sono scissi, siamo riusciti a condividere con loro la possibilità di spostare parte di questa volumetria su un’area, quella di fronte all’alimentari Anna e Bepi, che era considerata di verde privato.

Questo spostamento ha concesso di andare a svuotare quei 5mila metri cubi e insieme alla demolizione della prima abitazione di via Gorizia dopo l’edificio a tre piani, sempre di proprietà Bordogna, consentirà la realizzazione di un parcheggio con dieci posti auto e altri dieci nel piano interrato, oltre alla realizzazione di un edificio di 200 metri quadrati su tre piani fuori terra, decisamente meno rispetto agli oltre mille attuali di occupazione del suolo, con uno stile architettonico che andrà a riprendere quello dell’edificio realizzato di fronte. Il parcheggio consentirà in futuro l’ingresso dalla via Galetti all’ampliamento del parco Zanchi. All’interno di questa operazione si è riusciti a ottenere che il privato, oltre alla somma dovuta in termini di oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, realizzerà a proprie spese la rotatoria, che è voluta dai cittadini da svariati anni.

Questa Amministrazione ha poi imposto che prima degli edifici debba essere realizzato lo standard qualitativo. Questa è una grossa differenza rispetto al passato e comporterà che la rotatoria verrà completata prima di tutto il resto, nell’immediato: una volta approvato questo programma, verrà demolito l’edificio tra via Galetti e Gorizia e realizzata innanzi tutto la rotatoria citata. Dopodiché si potrà partire con la realizzazione degli edifici. Abbiamo individuato un interlocutore serio che si è reso disponibile a realizzare questo intervento, nell’ottica che esso riqualificherà tutta la zona e renderà più appetibili anche gli appartamenti. Stiamo parlando di 20-21 appartamenti, 18 lungo la via Galetti e 2 sull’intersezione con via Gorizia, insieme a un piccolo spazio commerciale di 200 metri quadri».