Opere pubbliche

Treviolo, nuova luce in paese ma i Led non convincono affatto

Treviolo, nuova luce in paese ma i Led non convincono affatto
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Nello scorso marzo è stato approvato lo schema di convenzione per l’attuazione del programma di investimento previsto dal progetto Faber. L’aveva spiegato a suo tempo l’assessore Antonio Sciolti: «Il progetto del 2012 prendeva spunto dal documento dell’Ue noto come Piano 20 20 20, che doveva prevedere nel giro di pochi anni la riduzione di Co2, l’aumento di efficienza energetica e di energia generata da fonti rinnovabili. Al suo interno, il progetto Faber prevedeva che più enti locali affidassero alla Provincia l’incarico di general contractor per una serie di interventi. Si dava in questo modo un maggior potere contrattuale a essa, che si sarebbe posta sul mercato con diversi progetti e un monte investimenti più importante rispetto a quelli dei singoli Comuni».

Treviolo all’epoca individuò tre edifici da efficientare: le scuole medie, le elementari di Curnasco e quelle di Albegno. Per varie vicende, non ultimo il decreto Delrio, il processo si è fermato. Nel frattempo l’edificio delle medie ha avuto bisogno di un intervento urgente e sostanzioso. Sono state sostituite dapprima le due caldaie, poi i serramenti. Continuava Sciolti: «Essendo ripartito il progetto Faber, l’abbiamo sostituito con il rifacimento dell’intero impianto di pubblica illuminazione. Siamo stati il secondo Comune in Italia a presentare un progetto di questo tipo; i tecnici della Provincia l’hanno valutato e approvato. La Provincia andrà ad affidare a una o più Esco (Energy Service Company) queste attività di ottimizzazione energetica ed esse effettueranno a proprie spese gli investimenti necessari, senza pesare sui bilanci comunali. Riceveranno poi un corrispettivo che sarà correlato all’entità dei risparmi energetici garantiti».

In questi giorni si sta provvedendo proprio alla sostituzione degli impianti di illuminazione pubblica in alcune vie del paese. Sicuramente la tecnologia led garantirà un notevole risparmio in termini di costi in bolletta per l’Amministrazione. Ma alcuni cittadini hanno espresso un rammarico dal punto di vista estetico. «Ho fatto un giro in via Molino e via Manzoni, illuminate dai nuovi lampioni a led. Troppa luce di temperatura troppo fredda. Effetto squallore postindustriale. L'inquinamento luminoso del centro storico di Treviolo ha sempre devastato quel po' di bellezza architettonica che è sopravvissuta alle ingiurie del tempo e della scriteriata politica edilizia. Speravo che quest'intervento migliorasse un po' le cose, invece le peggiora. Sono il solo a pensarla così?». Alcuni hanno risposto ironicamente: «Sì, molto meglio le belle luci giallo tartaro a incandescenza che abbisognavano di tre centrali elettriche l'una per essere alimentate. Anzi sarebbe meglio toglierle del tutto così si riuscirebbero a vedere le stelle». Altri hanno espresso opinioni più circostanziate: «Esistono sorgenti a led con temperatura di colore adeguata (2700-3000 gradi Kelvin) e corpi illuminanti, di qualità, non abbaglianti; hai ragione e trattasi di progetti illuminotecnici poco accurati o inesistenti. Avverto che i corpi illuminanti a led di scarsa qualità, la maggioranza negli impianti di pubblica illuminazione, non hanno la durata espressa nei dati di targa. I piani di ammortamento sono spesso truffaldini e sono valutati su brevi periodi (10-15 anni) mentre andrebbero valutati periodi più lunghi (20-25 anni)».

Altri hanno espresso accordo con questa posizione, aggiungendo dettagli tecnici: «Concordo, si potrebbe parlare per ore dei pro e contro del led. Non ho visto di sera quelle vie, in generale per illuminazione di centri storici è indicato il led 2700 o 3000 gradi Kelvin, quello più freddo 4000 gradi K lo vedrei solo in zone periferiche industriali. L'utilizzo esclusivo dei led a luce fredda appiattisce i paesaggi e li rende tutti simili, per valorizzare si deve giocare con differenti tonalità». Ha proseguito il medesimo treviolese: «Il risparmio è un altro tema da analizzare bene, perché il led è vero che ha una durata maggiore ma il punto debole è l'alimentatore che non ha lunga durata e ha un costo decisamente rilevante, quindi i corpi illuminanti di scarsa qualità a lungo andare non sono un buon affare. Essendo progettista elettrico e affrontando progetti illuminotecnici per vari Comuni ne ho viste di tutti i colori. Anche paesi che dai led 4000 gradi K hanno deciso di passare ai 3000 perché non contenti del risultato».

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