Donne in carriera

Bergamasca nello staff di Macron È Claudia Ferrazzi, già al Louvre

Bergamasca nello staff di Macron È Claudia Ferrazzi, già al Louvre
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È durato solo due mesi il ritorno in Italia di un «cervello» formatosi al liceo classico Sarpi di Città Alta. Claudia Ferrazzi, un recente passato ai vertici del museo più importante del mondo, il Louvre di Parigi, è stata la direttrice del Marketing territoriale del Comune di Milano, scelta a seguito di un bando pubblico per promuovere il «marchio» della metropoli lombarda nel mondo. Quarant’anni e una carriera in rapida ascesa, la Ferrazzi, figlia di Paolo, il cardiochirurgo che con Lucio Parenzan ha effettuato il primo trapianto di cuore agli Ospedali Riuniti di Bergamo, ritorna nella capitale francese dalla porta principale, anzi, sotto un vero Arc de Triomph: il neopresidente d’Oltralpe, Emmanuel Macron, l’ha chiamata per lavorare al suo fianco: entrerà a far parte dello staff ristretto per occuparsi di cultura.

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Parentesi breve a Palazzo Marino. La notizia l’ha data oggi il Corriere della Sera Milano: «Si chiude così (almeno per il momento) l’esperienza professionale milanese della manager selezionata a Palazzo Marino per uno dei ruoli considerati cruciali dal sindaco Beppe Sala. Claudia Ferrazzi, che si è formata su banchi del liceo classico «Sarpi» di Bergamo, in Città Alta, per poi approdare tra l’altro ai vertici del museo del Louvre di Parigi, all’Accademia di Francia a Villa Medici, a Roma, e all’Unesco, ha formalizzato le dimissioni dal Comune venerdì scorso. Era stata nominata il 3 marzo nella posizione apicale del settore Marketing territoriale. “Il candidato deve avere un’esperienza manageriale, maturata soprattutto a livello internazionale”, era stata l’ indicazione di Sala, tradotta poi nel bando pubblico aperto a novembre e rilanciato a gennaio, perché nessun candidato aveva convinto il sindaco, per il quale l’internazionalizzazione di Milano figura tra i capisaldi del mandato. Lei è sembrata invece perfetta. Un curriculum di altissimo livello, tanto è vero che anche Macron l’ha selezionata subito tra i suoi collaboratori più stretti. Con lei, e con il marito francese Fabrice Bakhouche, il presidente Macron ha sempre mantenuto i legami negli ultimi anni, dai tempi dell’incarico della Ferrazzi all’Ispezione generale delle finanze (Igf, 2007-2011), l’organo di controllo, valutazione e consiglio al governo francese».

Finanza, settore pubblico, cultura. Gli inizi di carriera per Claudia Ferrazzi, laureatasi in Relazioni Pubbliche allo Iulm di Milano (a cui ha fatto seguire un master a Bruxelles e soprattutto l'École nationale d'administration a Parigi), sono stati nall’alta finanza, come consulente in strategia e organizzazione: da Cap Gemini a Boston Consulting Group. Fino al 2006, con il trasferimento nei rispettivi uffici di Parigi. Poi è passata al settore pubblico, al Ministero francese dell’Economia e delle Finanze con vari ruoli. Poi l’Igf, appunto: qui ha raggiunto posizioni direttive di alto livello ed è stata incaricata della gestione amministrativa e finanziaria e della riforma della gestione delle risorse umane del servizio.

I tre anni al Louvre. A soli 34 anni, Claudia Ferrazzi, è arrivata al top management del museo più famoso del mondo. Nel 2010 è entrata infatti a far parte del trio dirigenziale del Louvre, al fianco del presidente-direttore Henri Loyrette, 59 anni, storico dell'arte ed esperto di pittura italiana, e dell'amministratore generale, Hervé Barbaret, 46 anni. Lei, numero tre per importanza, ha ricoperto il ruolodi vice amministratore generale, o meglio, administrateur général adjoint. Nel 2013 è tornata in Italia, a Roma, con l’incarico di segretaria generale all’Accademia di Francia. Da qui si sono aperte tante altre porte. Incarichi all’Unesco, nel cda della Galleria degli Uffizi (dal 2015). Poi Milano. Ma la Francia non ha voluto il suo ritorno.

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