La situazione della gara

Bosatelli vs la Montane Spine Race La gara più cattiva del mondo

Bosatelli vs la Montane Spine Race La gara più cattiva del mondo
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Una sfida massacrante, che come dice la pagina Facebook ufficiale «è considerata una delle gare più impegnative al mondo». Domenica 14 gennaio alle 8 del mattino ha preso il via in Inghilterra la Montane Spine Race, una sfida epica dell’ultratrail che impegna runner di ogni angolo del mondo lungo la Pennine Way che conduce in Scozia, definita da molti la «spina dorsale del Regno Unito». Un sentiero tracciato lungo i rilievi del Pennine, nel Peak District, per una lunghezza complessiva di 268 miglia (circa 429 chilometri). Sotto, nelle due cartine, la situazione aggiornata alla mattinata di lunedì 15 gennaio, ore 7.30.

Una distanza incredibile che però non spaventa il bergamasco Oliviero Bosatelli, vigile del fuoco di Gandino, che negli ultimi anni si è confermato a ripetizione come vera e propria rivelazione del mondo delle maratone estreme. Non più tardi dello scorso settembre Oliviero Bosatelli ha conquistato un secondo posto di assoluto prestigio nel massacrante Tor des Geants, la maratona di oltre 330 chilometri disegnata sulle montagne della Valle d'Aosta. Il primo a tagliare il traguardo nel tempo record di 67h52'15" è stato lo spagnolo Javier Dominguez. Bosatelli ha chiuso in 69h16’19”, scendendo sotto il limite (incredibile) delle 70 ore di gara.

 

La posizione di Bosatelli, lunedì 15 ore 7.38

 

Una grande prova per il nostro campione? Sicuramente sì, anche se per Bosatelli si è trattato di scendere il podio di un grandino, dato che nel 2016 aveva trionfato in Valle d’Aosta vincendo (da esordiente) quello che è da molti definito un vero e proprio Mondiale di specialità. Nell’anno di grazia 2016 Bosatelli aveva vinto anche l’Orobie Ultra Trail (terzo nel 2017) e il Tor des Chateaux, ancora in Val d’Aosta, mentre nel 2017 erano arrivate le vittorie nella Grande Corsa Bianca attorno all’Adamello e nella Brunello Crossing a Montalcino, con escursione (e podio) anche in una ultra alle Mauritius.

 

La situazione della gara, nella prima mattinata di lunedì 15

 

Prestazioni di altissimo livello che appaiono normali nei suoi racconti disincantati, nelle tabelle di allenamento fai da te, seguite a fatica fra l’impegno professionale da Vigile del Fuoco effettivo, la gestione del bar di famiglia a Cornale di Pradalunga, di cui è titolare la moglie Nadia sua prima tifosa e assistente, ed i mille impegni che l’improvvisa notorietà ha generato. A Gandino, suo paese natale (frazione Barzizza), è stato in passato anche vicesindaco ed è attualmente consigliere comunale. Vanta ripetute vittorie nella locale e originale Corsa delle Uova, dove detiene anche il record assoluto di raccolta delle uova.

 

 

In una recente serata organizzata dal Cai Valgandino in oratorio ha raccontato della naturale passione per la corsa, della libertà mentale che tanto aiuta nei momenti di incredibile fatica che strappano ore di sonno ed energie. A chi gli ha chiesto se magari l’alpinismo o la conquista dell’Everest potessero essere una nuova sfida, ha risposto semplicemente «mai dire mai», non per celare programmi inediti, quanto per confermare come nella vita e nello sport, per dirla con Richard Bach, nessun luogo è lontano.

Nel Regno Unito ci vorrà davvero il miglior Oliviero per spianare anche le insidiose cime britanniche. Non tanto per il dislivello positivo complessivo (stimato in circa 13mila metri), quanto per una distanza senza dubbio importante e per condizioni meteo (leggi pioggia e vento) davvero difficili. In partenza non si dà favorito, complice una leggera distorsione al collaterale interno del ginocchio, procurata nell’ambito di un intervento con un tetto in fiamme. Un avversario in più lungo le varie tappe di Cheviots, Yorkshire Dales, Northumberland National Park e confine scozzese; ma anche e soprattutto l’ennesima sfida impossibile utile a stupire se stesso ed il mondo. All’orizzonte c’è la possibilità (ad oggi inedita) di essere il primo a raggiungere la Five Legends, un grande slam di ultramaratone da vincere in tre anni. Oltre al Tor des Geants già nel carniere e la Montana Spine Race ora nel mirino, anche la Transomania (300 chilometri nel deserto dell’Oman), la Yukon Artic Race fra Canada ed Alaskae la Transpyrenea, addirittura 900 chilometri su e giù fra le cime che dividono Francia e  Spagna. Buon cammino Oliviero!

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