Un pezzo di storia

C'era una volta un'edicola sul fiume Vecchi e nuovi angoli di Seriate

C'era una volta un'edicola sul fiume Vecchi e nuovi angoli di Seriate
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C’era una volta un piccolo chiosco che vendeva giornali a Seriate, ma non era come tutti gli altri: era costruito sul fiume, quasi in bilico, sospeso grazie a due bracci di cemento. Sotto il pavimento? Nulla, solo le acque del Serio. Si tratta di un’edicola storica a Seriate, posta proprio di fronte alla chiesa parrocchiale, una protuberanza sospesa nel vuoto di piazza papa Giovanni XXIII. Pochi giorni fa il cartello di chiusura: «Ci siamo trasferiti in via Nazionale 57», perché semplicemente è finita la concessione.

Prime memorie e vita da edicolante. Costruita nel lontano 1954, nel 1980 arrivò il signor Marino Vittori: «Il chiosco era in una posizione perfetta - racconta Claudio Vittori, figlio di Marino ed erede della professione del padre -, eravamo al centro del paese, vicino ai negozi e ai bar e, soprattutto, tutta la folla che usciva dalla messa si riversava da noi a comprare il giornale. Tutti la conoscevano e la chiamavano “l’edicola del Marino”, poiché mio padre era diventato una persona conosciutissima in paese, proprio per il suo mestiere». Il signor Claudio ha iniziato lì la sua gavetta: «Ai tempi avevo 15 anni e avevo appena finito le scuole. Sono subito andato a lavorare con mio padre, scoprendo che fare l’edicolante mi piaceva. Il primo mestiere si fa per passione, ed è davvero necessaria perché non è un lavoro così facile. La mattina mio padre era già al chiosco alle 5/5.30 (e l’ha fatto per 37 anni!), e così facevo io: i giornali arrivano presto e là non c’era uno spazio per depositarli. Arrivare in ritardo significava trovarsi i pacchi fuori». Anche nella nuova sede non si evita la levataccia mattutina: «La sveglia suona molto presto anche da quando ci siamo trasferiti, ma almeno ho più spazio per il deposito».

 

 

La nuova sede. L’edicola sospesa sul fiume, per quanto caratteristica e affascinante, contava circa 15 metri quadrati: «Adesso ho molto più spazio, là era piccolo, eppure riuscivamo a farci stare tutto, quotidiani, riviste, libri, giochi e anche l’enalotto e il mitico Totocalcio. Devo ammettere che un po’ mi manca la vecchia edicola, perché lì abbiamo iniziato e lì resta un po’ il cuore, manca il rumore del fiume e la particolarità della collocazione. Non mi sono ancora del tutto abituato a questa nuova sede e ogni tanto mi sembra… “d’esser qui in prestito”, come si dice in bergamasco! Però in via Nazionale è sicuramente migliore: l’edicola è su una strada frequentatissima, in un’ottima posizione, ed è dotata di parcheggio. E non soffrirò più le temperature o troppo calde o troppo fredde del vecchio chiosco!».

La bandiera dell'Atalanta. Una caratteristica peculiare dell’edicola «del Marino», diventata poi «quella del Claudio», era la bandiera dell’Atalanta del lunedì mattina: «Noi siamo atalantini sfegatati e, ogni volta che l’Atalanta vinceva una partita, la mattina dopo esponevamo la bandiera. E prometto che, da settembre, la tradizione continuerà anche qui in via Nazionale. Un tempo le partite erano sempre e solo la domenica, quindi il lunedì era il giorno della bandiera (solo se l’Atalanta portava a casa una vittoria secca, niente pareggi!) e della Gazzetta dello sport: adesso le partite si giocano in qualsiasi giorno e non c’è più il giorno della Gazzetta, che resta comunque uno dei giornali più acquistati da persone di tutte le età, anche i più giovani».

 

 

I giornali più venduti. Sul podio delle vendite a Seriate resta comunque L’Eco di Bergamo: «Nella nostra edicola è da sempre stato il più cercato, molto più che il Corriere della sera, Repubblica o altri quotidiani nazionali. Tra i giornali vanno maggiormente quelli che esistono da anni e continuano ad avere successo, come Tv sorrisi e canzoni e altri che hanno segnato la storia delle riviste. Numerosi giornali sono perlopiù di approfondimento; sono ricercatissimi anche i gadget e le figurine dei bambini. L’età media di chi compra regolarmente giornali si è molto alzata rispetto a un tempo, direi dai 35-40 in su: ad esclusione di quotidiani o giornali di sport, i giovani non leggono molto, preferiscono l’online, ma sono sicuro che questa tendenza cambierà, il cartaceo non scomparirà mai, nonostante si parli di crisi dell’editoria».

Il problema dei supermercati. Un fattore che mette in crisi gli edicolanti non è solo l’abitudine ad informarsi su internet invece di comprare materialmente i quotidiani, ma la grande distribuzione: «Ci ha rovinato la vendita dei giornali all’interno dei supermercati: anche se la vendita dei giornali non fa più i grandi numeri di una volta, molti hanno infatti creato la sezione “edicola”, ma non ci sono paragoni con l’edicola vera e propria. L’edicolante ha un rapporto di conoscenza, confidenza e fiducia con i suoi clienti: ad esempio io metto da parte per loro il giornale, ci fermiamo a chiacchierare e talvolta noi edicolanti diventiamo anche dei confidenti, ci vengono raccontati problemi e gioie. Il rapporto con le persone è uno degli aspetti più belli del mio mestiere».

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