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Cris Brave, diversamente rapper

Cris Brave, diversamente rapper
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Dopo l'esibizione del 1 giugno come special guest, in uno stadio di San Siro sold out per la grande festa-concerto di Fedez e J-Ax, riproponiamo un pezzo che abbiamo dedicato a Cris un anno fa. Per conoscerlo meglio!

 

Cristiano Rossi, alias Cris Brave, ha la straordinaria capacità di tirare fuori il disabile che è in ognuno di noi. Perché questo ragazzo di 20 anni, affetto da tetraparesi spastica, ha una parlantina che ti incanta, le idee chiare e pulite, una maturità non comune e ti dice: «La disabilità non esiste. Ognuno di noi ha una qualche disabilità. Io sono in carrozzella ma se “Parto io con lo stile improvvisato, la frase è sempre la stessa e ti fai battere da un handicappato”», ti rappa in faccia. «Sono diversamente abile. So fare bene alcune cose, non ne so fare altre, come tutti del resto».

Cristiano il rapper vive a Curno con la mamma Carla, il papà Valter e il fratello gemello Gabriele: «Siamo nati prematuri ma io ho avuto una carenza respiratoria grave». Però frequenta Dalmine: ogni lunedì va in piscina con il GND, Gruppo Nuoto Disabili e ogni giovedì sera si incontra con i ragazzi del progetto Boomerang a Sabbio, dove si fanno balli, ci si fa compagnia, si chiacchiera: «Ogni occasione è buona per staccare un po’, per uscire dal quotidiano e vedere altra gente. Addirittura, pur non essendo molto religioso, andavo ai pellegrinaggi come diversivo, per vivere qualche giorno lontano da casa». Perché lui, più che soffrire per la sua condizione, soffre per la mancanza di autonomia.

 

Buon pomeriggio a tutti!
Ecco un esempio di come la musica mi abbia dato la possibilità di incontrare un grandissimo...

Pubblicato da Cris Brave su Lunedì 9 gennaio 2017

 

Tanto che sta lavorando a un progetto di legge per favorire l’indipendenza delle persone disabili. «Lo Stato dovrebbe affidare alle persone come me un educatore che gli permetta di staccarsi dalla famiglia, di farsi una vita indipendente. Io non sono legato a nessun partito politico, ma parlo con chi mi ascolta e lo ha fatto Paola Macchi, consigliera del Movimento 5 Stelle della Lombardia. È molto competente in materia e stiamo lavorando insieme su questo tema». La condizione di disabile, come spiega Cristiano, ti fa vivere un po’ come un eterno adolescente: «I familiari in genere sono piuttosto apprensivi, le persone con le quali ti interfacci, se si tratta di prendere decisioni, vogliono parlare con mia mamma o con il mio educatore. Io ho vent’anni, posso decidere per me e lo voglio fare, ma purtroppo non ne ho la possibilità perché mi tocca dipendere dagli altri».

Il suo disagio Cris Brave lo esorcizza rappando. «Mi sono avvicinato a questo tipo di musica dopo che, frequentando l’oratorio e la scuola, avevo subito atti di bullismo. Mi chiamavano “mongolo”, dicevano a chi mi si avvicinava, soprattutto alle ragazze, che se volevano essere mie amiche non sarebbero più state accettate nel gruppo. Io per un po’ ho sopportato, mi difendevo, poi mi sono stancato e ho cercato altro». Il rap è molto nelle corde di Cristiano «perché più che la voce contano i testi, il messaggio che hai da dare». Cris Brave ha anche inciso un cd, Broken Heart, con dieci tracce che parlano della sua vita, del futuro, della discriminazione, del pregiudizio: «Siamo l’ombra di noi stessi, quelli che fissi come manifesti, hai attaccato un segno indelebile come la stella gialla e guai se la situazione tu provi a cambiarla».

 

su questa macchina ingrano la prima zio la musica la mia medicina, faccio roba improvvisata con i Senza Filtro -...

Pubblicato da Cris Brave su Venerdì 24 luglio 2015

 

Il suo talento lo ha riconosciuto anche Francesco Facchinetti, con il quale Cristiano è in contatto: «Francesco prima non mi piaceva, poi l’ho rivalutato scoprendolo dal punto di vista umano. L’ho incontrato a novembre grazie al mio amico Vittorio che mi ha dato un’opportunità enorme per svoltare in tutti i sensi e che ringrazio. Abbiamo parlato e mi ha chiesto di lavorare a un progetto sul quale mi sto applicando molto. Ci spero, ma non so se supererò le selezioni». Altri artisti che hanno scoperto il talento di Cris sono i Plug, gruppo rap orobico. «Una sera sono andato ad un loro concerto ma siccome pioveva troppo è saltato tutto. Così mi sono avvicinato e ho iniziato a parlare con loro, gli ho detto che facevo freestyle e Stefano, il leader del gruppo, mi ha chiesto di fargli sentire qualcosa. Io ho cantato Broken Heart, una mia canzone, e lui è rimasto colpito: «Spacchi davvero», mi ha detto. Così siamo diventati amici, ci sentiamo, mi aiuta quando ho dei dubbi musicali e ho anche aperto qualche loro concerto».

Sfondare nel mondo della musica però non è facile, infatti tra qualche giorno Cristiano, che si è diplomato come informatico al Marconi di Dalmine e ha preso il patentino europeo per pc Ecdl, comincerà a lavorare per “Trasporto Amico”, dove farà un lavoro amministrativo. Ma il sogno di un palco sul quale cantare non lo vuole abbandonare: «Oggi mi sono alzato, dovevo svuotare un peso, tu metti in pausa gli altri e ascolta un po’ questo leso». Un leso che ha davvero tanto da insegnare.

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