Con benefici evidenti

A Dalmine ora c'è l'asilo per cani

A Dalmine ora c'è l'asilo per cani
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Sono semplici e genuini gli elementi che la dalminese Chiara Dini, classe 1986, ha selezionato per costruire la sua carriera professionale. Amalgamati però in modo tanto particolare d’aver saputo dare vita ad una realtà più unica che rara, e che ha il merito di aver superato di diverse spanne la classica concezione di pet-sitter. L’elenco di cui si compone la sua ricetta per un lavoro felice non è affatto lunga: si è servita “semplicemente” di una casa con un grande giardino, una buona dose di ingegno e una quantità illimitata di passione per i cani.

L'Asilo delle Coccole. «E di pazienza», ci tiene a precisare Chiara, mentre convince il suo cagnolone Lord ad assistere alla nostra chiacchierata senza interagire troppo con la nostra colazione. «L’Asilo delle Coccole è nato due anni fa, nel gennaio del 2015, grazie all’aiuto di mio padre», racconta. «Forse l’elemento innovativo è che si tratta di un ambiente davvero familiare, perché non c’è nulla che ricordi il contesto del negozio, come capita in servizi simili a quello che offro io. Credo sia stato questo ad aver colpito le persone». E quello che ha offerto con il suo Asilo delle Coccole è uno spazio dove i cani possano trovare la compagnia dei propri simili, momenti per giocare e per rilassarsi.

 

 

L'esperienza e la passione di Chiara. Il tutto sotto la stretta osservazione di Chiara, che ha imparato a decifrare e a leggere i loro segnali, grazie ai suoi cinque anni di esperienza trascorsi come dog-sitter e alla collaborazione con il centro cinofilo interdisciplinare di Dalmine. «All’inizio mi limitavo a portarli a passeggio. Ma quando mi sono accorta che le richieste stavano aumentando si è resa necessaria la ricerca di uno spazio, per evitare di stare continuamente fuori con loro. Ho sentito la necessità che questo si trasformasse in un lavoro, in un lavoro riconosciuto, perché lo è a tutti gli effetti. Ci vuole tanto impegno, non si hanno orari, non si hanno giorni liberi. È finito per diventare la mia vita». Una vita che a Chiara piace, anche se ha imparato a gestire le complesse sfumature della professione facendosi le ossa con la sua stessa esperienza.

 

 

L'iter d'accesso. Per questo motivo l’accesso al piccolo pezzo di paradiso che l’asilo canino di Dalmine rappresenta richiede un iter ben preciso, che prevede un regolamento (vengono accettati solo i cani dotati di microchip o di tatuaggio identificativo) oltre che diversi passaggi: «Durante il primo incontro il cagnolino deve essere lasciato libero di conoscere l’ambiente, di esplorare. Al proprietario presento una scheda da compilare, in cui si richiede di descrivere il comportamento del cane a seconda delle circostanze, perché per me è fondamentale farmi un’idea dell’animale. Se è abituato al guinzaglio o meno, quali reazioni ha davanti ad un estraneo. Poi avviene l’inserimento, durante questa fase il cane sta con me e io cerco di capire quanta fatica fa nel lasciare il proprietario».

 

 

L'interazione coi proprietari dei cani. E se Chiara, a forza di analizzare i suoi ospiti a quattro zampe, ha appreso moltissimo, anche l’interazione con i proprietari rivela qualcosa, per esempio, i numerosi punti deboli che la società trascina con sé quando si pensa al mondo canino. «Non tutti sanno rispondere quando pongo domande sul proprio animale. Infatti non si è abituati a decifrare i loro segnali o a interrogarsi su quello che sentono. Per esempio, i cani sono animali più sociali di noi, questo è un fatto provato. Hanno bisogno di conoscere i propri simili per stare davvero bene, di fare incontri, coltivare la sfera sociale. Per capire cosa può avvertire un cane che non ha mai avuto interazioni con altri, bisogna immaginarsi un bambino che non abbia mai conosciuto altri compagni di gioco all’infuori dei suoi genitori. Sembra terribile, no?».

Per questo motivo l’Asilo delle Coccole non è una semplice attività alternativa dove si fanno giochi e passeggiate, ma rappresenta anche la forza di un’idea, quella che i cani possano avere i loro spazi e i loro momenti di svago con altri compagni di gioco: «Ho avuto clienti che inizialmente mi portavano il cagnolino un’oretta al mese. Adesso le stesse persone me lo affidano per due volte a settimana. I benefici sono evidenti, il cane acquisisce sicurezza in sé, è più autonomo e torna a casa rilassato». Una sosta all’Asilo delle Coccole, dunque, rappresenta un vero regalo per il proprio amico a quattro zampe. E chissà che col tempo non ci si accorga di quanto sono importanti posti come quello che Chiara ha creato: «siamo in un momento storico in cui la cinofilia si sta espandendo. È molto più attenta alla sensibilità del cane. Bisogna rendersi conto che ha un mondo tutto suo, diverso dal nostro».

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