Il riconoscimento

Leo, labrador eroe trovato al canile Ha salvato una bambina dal sisma

Leo, labrador eroe trovato al canile Ha salvato una bambina dal sisma
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È una vera star il cane Leo, labrador nero di 5 anni con un passato al canile dell’Aquila. Tanto famoso per le sue gesta che lo scorso settembre è stato ricevuto dal pontefice. «Papa Francesco ci teneva a stringere la zampa di Leo, il nostro labrador di 4 anni, che la mattina del 25 agosto ha fiutato, dopo soli 40 secondi dal suo arrivo a Pescara del Tronto, la presenza della piccola Giorgia, 4 anni, sotto le macerie della sua casa». L’ha raccontato il sovrintendente capo Liborio Desimone, responsabile della Squadra Cinofili della questura pescarese, che ha avuto la gioia di salutare il papa in occasione della catechesi ai volontari insieme a Leo e al suo conduttore, l’assistente della polizia di Stato Matteo Palladinetti. Che Leo l’ha recuperato dal canile, per poi addestrarlo. A buon fine, e parecchio. Entrambi, con i vigili del Fuoco, hanno avuto la gioia di estrarre viva dopo oltre 9 ore di scavi la bambina, e subito dopo di lei la sorella Giulia, 9 anni, che purtroppo non ce l’ha fatta.

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Gabriella Vitali con i premiati
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Matteo Palladinetti e il cane Leo 2
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Matteo Palladinetti e il cane Leo 3
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Matteo Palladinetti e il cane Leo
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Oriani e Staropoli
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Un momento della premiazione
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Vitali e Rossi
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Ieri Palladinetti e il prode Leo erano al Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo per la consegna dei riconoscimenti della decima edizione del «Premio Maresciallo Luigi D’Andrea», intitolato alla memoria del poliziotto trucidato insieme all’appuntato Barborini il 6 febbraio 1977 al casello dell’autostrada A4 a Dalmine dalla banda di Renato Vallanzasca. Per la prima volta dall’istituzione del premio, il riconoscimento non è andato solo a rappresentanti delle forze dell’ordine ma anche a civili. Quattro attestati anche ai ragazzi delle scuole bergamasche che hanno partecipato al premio con i loro elaborati. A Palladinetti è andata una medaglia d’oro. Ecco gli altri premiati.

Medaglia d’oro per Giovanni Battista Rossi. Ispettore capo polizia scientifica (questura di Milano), viene premiato con la seguente motivazione: «Non vi sono solo imprese eroiche, la vita in divisa è fatta da tanto lavoro quotidiano, di ricerca e di investigazione per trovare e individuare i responsabili di delitti. Un lavoro spesso dimenticato ma fondamentale per giungere all'individuazione e cattura di chi ha commesso reati in una epoca dove la tecnologia è predominante è necessario riscoprire l'importanza dell'uomo, del suo intuito e del contatto tra la vittima e gli uomini in divisa. Nella sua carriera di disegnatore forense ha contribuito ad individuare e identificare numerosi soggetti responsabili di diversi reati, confrontandosi con le vittime, dialogando con loro, rincuorandole e immedesimandosi per riuscire a carpire dai racconti quel dettaglio fondamentale alla identificazione del colpevole».

Medaglia d’oro per Kevin Pezzera. Gestore di un rimessaggio natanti in Cala Sinzias (Cagliari), veniva informato dalla Capitaneria di Porto che alcuni bagnanti, avventuratisi in mare nonostante le avverse condizioni atmosferiche in atto, erano in balia delle onde e ormai impossibilitati a tornare riva da soli. Entrato in azione, sfidava la mareggiata e raggiungeva i tre nuotatori, risultati essere una donna di 54 anni del posto e i suoi due figli, di 22 e 14 anni, ormai stremati dalla lunga lotta contro le correnti impetuose. In particolare la madre dei due giovani, ormai sul punto di annegare, si era arresa alla forza soverchiante delle acque e solo grazie all’abile e coraggioso intervento di Kevin Pezzera, veniva messa in salvo prima che le motovedette, impegnate ad alcuni chilometri di distanza, potessero arrivare sul posto. Chiaro esempio di coraggio ed abilità, di elette virtù civiche e di sprezzo del pericolo.

Medaglia d’argento per Michele Cadei. Atleta di livello mondiale di moto d’acqua, si trovava presso la sua carrozzeria di Albano in compagnia di un amico 51enne che, dopo aver accusato un malore, crollava a terra privo di sensi, di respiro e di battito cardiaco. Richiesto l’intervento del 118, Michele Cadei iniziava a praticare la rianimazione cardio-polmonare all’amico esanime, che si prolungava fino all’arrivo dei sanitari, giunti sul posto alcuni minuti più tardi. Grazie alla precoce azione di Cadei, l’uomo poteva essere soccorso e defibrillato sul posto senza che le sue funzioni vitali di base venissero compromesse dall’arresto cardio-respiratorio ed a distanza di alcune ore riprendeva conoscenza e restituito così alla vita. Chiaro esempio di abilità, di elette virtù civiche e di non comune spirito samaritano.

Menzione speciale a Lia Staropoli. Presidente dell’associazione «ConDivisa», sfida da anni, con indicibili coraggio e dedizione, la criminalità organizzata, utilizzando l’arma impareggiabile della conoscenza contro l’ignoranza. In prima linea in difesa delle donne e degli uomini dello Stato, in particolare le Forze dell’Ordine, Lia Staropoli combatte, con la sua incessante azione, il consenso sociale mafioso, l’omertà e la reticenza, favorendo il rapporto tra cittadini onesti e le istituzioni democratiche. Chiaro esempio di instancabile coraggio, senso dello Stato e di elette virtù civiche.

Attestati di benemerenza. Attestati di benemerenza (conferiti per i loro elaborati, che esprimono «magistralmente la sensibilità delle giovani generazioni nei confronti dei valori etici di una società civile») a quattro studenti delle scuole di Bergamo: Tommaso Ongis - classe 5C del Liceo delle Scienze Umane “Mariagrazia Mamoli” di Bergamo; Tommaso Basetti - classe 5H indirizzo grafico del Liceo Artistico “Manzù” di Bergamo; Martina Vitali - classe 5H indirizzo Grafico del Liceo Artistico “Manzù” di Bergamo; Martina Suardi - classe 4D servizi socio sanitari dell’Istituto “Luigi Einaudi” di Dalmine.

 

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