Gli eventi in via Sangalli

Mombrini, il Giotto di Treviglio (E tutto quel che fa per la città)

Mombrini, il Giotto di Treviglio (E tutto quel che fa per la città)
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A Treviglio, da oltre 50 anni, c’è il laboratorio di un uomo che Vittorio Sgarbi ha definito il «Giotto contemporaneo»: Giambattista Mombrini. In questo posto in via Sangalli, nel centro di Treviglio chiuso al traffico, il profumo della pipa si mescola all’inconfondibile odore dei colori. Per arrivarci, basta chiedere ai cittadini e loro daranno indicazioni con un, «ma sì, lì, nella via di Mombrini», che è il modo con cui indicano tutto ciò che si trova in quella strada. Sì, perché, del resto, Giambattista Mombrini è rappresentante illustre di Treviglio, uno degli abitanti che è riuscito a portare il nome del proprio luogo di origine un po’ in tutto il mondo. E chi è, esattamente, al di là della definizione di Sgarbi? Molto più di un artista, un vero e proprio genio della pittura che, come Picasso o Van Gogh o Monet, si riconosce immediatamente, dal tratto e dallo stile che lo contraddistinguono. Unici.

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La formazione e il successo. Portato per il disegno sin da piccolo, tanto che alle elementari i maestri segnalarono ai genitori il talento del figlio, Battista (classe 1944), dopo il liceo classico, frequentò l’Accademia Brera a Milano. La vita dell’artista non era facile e pensare al futuro del proprio ragazzo come pittore non era di certo l’ambizione dei genitori del tempo, visto che, negli anni Sessanta, i pittori si portavano addosso quella sgradita nomea di bohémien. Ma la formazione e l’opera di Mombrini non si arrestano.

La sua evoluzione artistica lo vede prima cimentarsi nel figurativo per passare poi al cubismo, esprimendo con questa corrente gli anni di rivolta dell’epoca. È proprio in questo periodo che presenta delle personali in giro per l’Europa, viaggiando tra l’Inghilterra, dove espone alla Gallery Beauchamps di Chelsea e alla John Sears Gallery di Londra (Piccadilly Circus), e la Francia, dove i suoi quadri possono essere ammirati alla Maison des arts di Parigi. Fino alla Svizzera, dentro il palazzo UNESCO e alla Choux de Fonds.

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Lo stile e le opere. Comunque, la svolta artistica arriva negli anni Novanta: dopo diverse ricerche e sperimentazioni, Mombrini trova un suo linguaggio e una sua cifra stilistica, che renderanno le sue opere immediatamente riconoscibili. L’ispirazione parte dal Rinascimento italiano, dal tipico fondo prospettico dove l’artista inserisce delle figure apparentemente semplici. Il disegno non è prepotente, è il colore che parla, in una “fotografia” che racconta molto con poche linee, tra pacatezza e armonia.

Volti, figure, paesaggi e anche l’amata Treviglio, si plasmano in toni delicati e morbidi, attraverso una moderna tecnica dell’affresco, acquistando una valenza dove realtà e misticità si scambiano i ruoli. Si potrebbe aggiungere: in un gioco pericoloso, dove le figure clericali, ad esempio, solitamente sinonimo di rigore e soggezione, diventano protagoniste di racconti di vita quotidiana, posizionate in modo bonario in situazioni goliardiche e divertenti. L’indubbia abilità tecnica si sposa così ai temi umanistici e alla capacità evocativa che, anche nei più svariati soggetti rappresentati, trova una liaison con il richiamo a valori e sentimenti, con tratti a volte romantici e a volte mistici. Il tratto Mombrini.

 

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L’installazione per Expo. Tutti i trevigliesi si saranno accorti del popolamento di pesci in via Sangalli!E no, la via non è stata trasformata in una vasca, le sculture sono state appese in una sorta di tappeto aereo che veste la strada da cima a fondo. L’installazione (al momento in stand by per il maltempo degli scorsi giorni) è ovviamente opera del nostro artista Mombrini : 400 pesci in struttura lignea (resa impermeabile) che, seguendo la tecnica a sandwich, trattiene della tela colorata trasparente e delle pinne plastificate. Il tutto realizzato personalmente con un lavoro di circa due mesi e mezzo, avvalendosi dell’aiuto di Stefano Frassini. Il colpo d’occhio toglie il fiato: alla luce del sole i pesciolini nuotano nell’aria mossi dalla brezza, tanto che pare di essere all’interno di un acquario tropicale. L’installazione, Via sul cammino verso EXPO2015, è un omaggio all’esposizione universale e resterà nella via fino al 31 ottobre.

Non solo pittore: le manifestazioni in via Sangalli. Mombrini è parte attiva della vita sociale, culturale ed artistica trevigliese, tanto che negli anni Ottanta è tra i fondatori della Pro Loco e dell’Associazione Botteghe del Centro. Nel 1978 è l’ideatore di Pittori di via Sangalli, una manifestazione che raccoglie centinaia di artisti, tanto da venir in poco tempo chiamata «la piccola Bagutta di Treviglio». Il calendario di quest’anno vedrà dal 6 al 14 giugno Meravigliando (scultori all’opera), mentre la kermesse dei Pittori sarà dal 12 al 13 settembre. Intanto, il 23 maggio sarà la volta de I Madonnari: i gessi colorati degli artisti riempiranno la via Sangalli di immagini della Vergine.

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