Non è la prima volta che ci provano

Negli Usa arriva l'alcol in polvere con polemiche annesse e connesse

Negli Usa arriva l'alcol in polvere con polemiche annesse e connesse
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La fantasia umana non conosce limiti. E così è successo che hanno inventato anche l’alcol in polvere. A che cosa serva questa nuova trovata lo spiega la pubblicità dell’azienda che lo produce: «A volte la forma liquida è scomoda», recita lo slogan. «Dato che il Palcohol è in polvere, puoi portarlo ovunque e goderti un cocktail!». È un po’ come portarsi dietro una fiaschetta con dentro qualche goccia di rum, solo che la polvere suggerisce meno, almeno all’apparenza, l’idea di essere un ubriacone. Il risultato però, pensiamo sia lo stesso. Brevi riflessioni a parte, molto presto questa nuova polvere potrà esser acquistata in molti negozi americani, visto che il 10 marzo scorso il governo federale americano, tramite l’Alcohol Tobacco Tax and Trade Bureau, ne ha approvato la commercializzazione. La prima approvazione, in realtà, era già arrivata l’aprile scorso, ma poi, per alcuni problemi che si erano riscontrati sull’etichetta del prodotto l’ uscita era stata rimandata.

 

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Le reazioni scandalizzate. Non appena è stata resa nota la notizia del suo arrivo nei supermarket, gran parte del popolo americano ha sfogato tutta la sua indignazione sul web. Il problema più grosso riguarda le sue svariate modalità d’uso, rischi davvero pericolosi nel momento in cui capitasse tra le mani di minorenni non ancora maturi. Potrebbe finire che venga sniffata per accelerare l’effetto dell’ubriacatura. Senza contare che potrebbe anche essere utilizzata per correggere di nascosto i drink di una persona ignara, con le terribili conseguenze che ne potrebbero derivare. Proprio per queste ragioni già otto Stati americani ne avrebbero vietato la vendita (Alaska, Louisiana, Nebraska, Pennsylvania, Sud Carolina, Vermont, Virginia e Massachusetts). «La nostra priorità principale è proteggere la salute e la sicurezza dei cittadini, specialmente i bambini», ha commentato Deb Goldberg, ministro delle Finanze dello Stato del Massachusetts.

Tutte queste polemiche, che erano già emerse anche nei mesi scorsi, hanno portato Mark Philips, l’ideatore di questa sostanza, a inventarsi qualcosa che potesse tranquillizzare l’opinione pubblica. Uno stratagemma è stato quello di aggiungere della polvere inerte al suo mix, così da alleggerire “il peso” delle bustine di palcohol. Inoltre, secondo Philips, la confusione nata intorno alla sua polvere sarebbe guidata dalle grandi multinazionali di alcolici, che non vorrebbero perdere la loro leadership sul mercato.

 

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La ricetta (segreta) e i precedenti. E così, in un contesto che non sembra proprio dare il benvenuto a questa sostanza, saranno addirittura cinque i gusti che si potranno trovare in commercio: al rum di Portorico, alla vodka, al Margarita, al Cosmopolitan e al Lemon Drop. La ricetta utilizzata dall’inventore del palcohol è al momento segreta, anche se l’idea non è per niente nuova.

Come racconta Scientific American, già negli anni Settanta la giapponese Sato Foods Industries aveva scoperto la formula con cui poter creare l’alcol in polvere. Rimase in commercio solo per pochissimo tempo ed era venduto come additivo alimentare, cioè per arricchire il sapore di alcuni cibi. Sottovoce, possiamo dire che era sicuramente utilizzata anche per altri scopi. Più tardi, venne riscoperta prima in Germania, dove è stata venduta per alcuni anni con il nome SubYou, e poi in Danimarca, dove però non venne mai messa in commercio.

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