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Amata da subito
Polenta e osei in versione dolce La bella storia lunga un secolo
Non è facile trovare informazioni su Alessio Amadeo e la sua storia. Anche se questo artigiano è riuscito nell’impresa di scrivere un pezzettino della storia della gastronomia bergamasca contemporanea. È stato lui, infatti, a dare forma per primo a un simbolo: la Polenta e osei. Oggi si trova soprattutto nelle vetrine del centro, un po’ dimenticata dai bergamaschi, diventata forse un po’ troppo turistica.
Creduta da alcuni una creazione recente, questa ricetta si porta sulle spalle più di un secolo di storia. A quanto pare, infatti, è stata inventata nel 1910 da Alessio Amadeo nella sua Pasticceria Milanese in via Roma, che aveva aperto con la moglie Giuseppina nel 1907. La forma scelta fu un omaggio alla tradizione secolare orobica e in particolare a uno dei suoi piatti principe, tanto noto ed evocativo, che venne quasi spontaneo crearne una versione dolce.
Il successo fu pressoché immediato, tanto che a un certo punto, qualche anno più tardi, qualcuno si mise in testa di offrirla prima delle partite dell’Atalanta ai capitani delle squadre avversarie come dolce omaggio bergamasco. La porgeva in dono proprio il nipotino del pasticciere, il piccolo Amedeo, che entrava in campo vestito da Gioppino. Una mascotte molto amata che, svestiti i panni della famoso burattino, qualche anno più tardi, divenne il medico sociale della squadra.
Poi, andò che la torta finì per essere dimenticata, sempre di più, finché, negli anni Cinquanta, il mitico Balzer pensò bene di riproporla nella sua vetrina e tornò famosa. Alessio Amadeo la preparò da subito in diversi formati, cercando di ricreare nel modo migliore possibile la sua versione salata. Il dolce è costituito da due strati di Pan di Spagna bagnati con Curaçao e farciti con crema di burro al cioccolato e nocciola. La mezza sfera è ricoperta da uno strato di pasta di mandorle gialla e zuccherina. Nel centro, infine, si trovano gli uccelletti di marzapane al cioccolato sopra una passata di albicocche.
