Dal Giornale di Treviglio

Prete diventa autista di pullman Ma non lascia l’abito, né i fedeli

Prete diventa autista di pullman Ma non lascia l’abito, né i fedeli
Pubblicato:
Aggiornato:

Don Massimo Cortellazzi diventa un prete-operaio. Anzi: un prete-autista. Una scelta di vita decisamente radicale quella del  collaboratore pastorale di Soncino, Isengo e Casaletto di Sopra, nel Cremasco: da pochi giorni, infatti, il sacerdote ha firmato un  contratto di lavoro con la «Palumbo tour» di Manerbio e sta già lavorando come autista di pullman. Per tre anni avrà quindi un lavoro «parallelo» alla vita da religioso. Viaggerà in tutta Italia e all’estero, accompagnando i turisti verso le città di mezza Europa. Una decisione che ha spiazzato parecchi fedeli, e non sono mancate le polemiche. Per essere più vicino al luogo di lavoro e avere un punto di appoggio nei momenti di pausa,  don Massimo si è già trasferito nella casa parrocchiale soncinese del parroco don Giuseppe Nevi. Rinuncerà inoltre, com’è previsto in questi casi, al sussidio per il clero, ricevendo già uno stipendio come autista. Il sacerdote ha avvisato i parrocchiani della sua decisione, condivisa con le gerarchie ecclesiastiche, durante le funzioni religiose della sagra patronale di San Bernardo.

 

 

Lo sconforto dei fedeli. Un po’ di sconforto tra i fedeli dei tre paesi è percepibile, d’altronde in questi anni, in molti si sono affezionati all’umile e operoso sacerdote, molto attivo nell’organizzare iniziative benefiche a favore della parrocchia, tra cui la castagnata, le affollate cene comunitarie e la sagra della frazione Melotta. E proprio per questo c’è chi non ha apprezzato la scelta  un po’ «sessantottina» del prete: «Chi si occuperà dei fedeli quando non sarà in paese ma in giro per le autostrade d’Europa?» si chiedono in molti. Don Massimo, però, rassicura tutti: «Non cambierà nulla - ha spiegato - Voglio semplicemente fare un’esperienza di vita per vedere altre realtà. Mi hanno chiesto in parecchi se avessi litigato con il parroco, o ci fossero altri problemi, ma non è successo niente di tutto questo... È una mia scelta. So che imparerò molto da questo lavoro. Sono sempre stato amante delle attività pratiche, come guidare il trattore in campagna. in ogni caso sono certo che per i miei parrocchiani non cambierà nulla, gli altri sacerdoti si avvicenderanno nelle funzioni religiose».

Seguici sui nostri canali