A tutte un applauso

Foppa, il pagellone di fine stagione

Foppa, il pagellone di fine stagione
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Il campionato della Foppapedretti si è chiuso con l’amara eliminazione nei quarti dei play-off contro Modena. Tra infortuni e sfortune, le ragazze meritano tutte un applauso. E questo è il nostro pagellone.

 

Kasia Skowronska 8

Un vero peccato che sul più bello la Foppa abbia perso per strada una giocatrice di classe come l'opposta polacca, vero punto di riferimento sul fronte offensivo. Un'atleta con colpi e una manualità eccezionali che sarebbero stati molto utili anche nella seconda parte di stagione (294 punti, 4 aces, 40,7% in attacco, 17 muri).

 

Eleonora Lo Bianco 7.5

36 anni e l'entusiasmo di una diciottenne. Probabilmente ancora la miglior interprete italiana e una delle migliori a livello mondiale. Dovesse scegliere di proseguire la propria attività agonistica, sarebbe un vero peccato vederla indossare una maglia diversa da quella della Foppa. Da clonare (45 punti, 13 aces, 8 muri).

 

Martina Guiggi 7

Dopo un buon inizio di stagione, ha accusato una leggera flessione nella fase centrale, salvo poi riprendersi alla grande nell'ultima parte di campionato. L'età e la qualità di gioco espressa suggeriscono che può fare ancora almeno un paio di stagioni al top. Staremo a vedere (282 punti, 14 aces, 52,1% in attacco, 61 muri).

 

Paola Cardullo 7

L'ennesimo intervento chirurgico subito l'estate scorsa aveva messo un grosso punto interrogativo sul suo recupero. E invece Pally, ancora una volta, ha spazzato via i dubbi dimostrando sul campo tutto il proprio valore. Il recupero è stato lungo e, immaginiamo, faticoso; ma ne è valsa la pena. Le sue difese sono sempre da applausi (40,8% di ricezione perfetta).

 

Suelen Pinto 7

Una piacevole scoperta. Il libero brasiliano ha fornito una buonissima qualità in ricezione e se l'è cavata in quella difensiva. Rumor dal Brasile la danno già accasata al Praia, formazione che parteciperà al prossimo campionato paulista (49,2% di ricezione perfetta).

 

Laura Partenio 7

Doveva essere una preziosa riserva, invece si è trasformata in una titolare inamovibile. Dopo la prima parte di stagione in posto quattro, si è trasformata in opposto ricevitore a causa dell'infortunio di Kasia. (241 punti, 3 aces, 38,3% di ricezione perfetta, 37,7% in attacco, 18 muri).

 

Mina Popovic 6.5

Stagione più che sufficiente per la centrale serba, alla prima esperienza a Bergamo. Rendimento altalenante, anche a causa di un fastidio alla spalla che l'ha tormentata a lungo, ha ancora ampi margini di miglioramento (176 punti, 10 aces, 51,3% in attacco, 47 muri).

 

Paola Paggi 6.5

Cuore di capitana. Scende in campo con estrema professionalità quando è chiamata in causa cercando di dare sempre il massimo (74 punti, 1 ace, 52,3% in attacco, 15 muri).

 

Alessia Gennari 6.5

Non ripete la vincente stagione 2015/2016, ma le devono essere concesse delle attenuanti. Anche per lei una stagione tormentata a causa dei continui problemi al ginocchio che non l'hanno mai lasciata in pace (199 punti, 11 ace, 36,8% di ricezione perfetta, 30,3% in attacco, 20 muri).

 

Miriam Sylla 6.5

Poteva essere la sua occasione, invece è stata un'altra annata sull'altalena. Alterna prestazioni superlative ad altre meno convincenti in cui non esprime tutto il suo potenziale. I 41 errori al servizio (spesso non forzati) pesano. (332 punti, 10 aces, 34,1% di ricezione perfetta, 38,5% in attacco, 35 muri).

 

Valeria Battista 6.5

Una delle piacevoli scoperte di questa stagione. Gettata nella mischia, dimostra di avere qualità. Ora diamole il tempo di crescere con calma (36 punti, 1 ace, 32,7% in attacco, 3 muri).

 

Eva Mori 6

Chiude un triennio in cui in campo l'abbiamo vista poco. Quando subentra prova a dire la sua (18 punti, 2 aces, 4 muri).

 

Anna Venturini 6

Nel primo anno fra le grandi trova poco spazio, ma rispetta i ruoli e mostra impegno anche durante i lavori settimanali (3 punti, 37,5% di ricezione perfetta, 25% in attacco, 1 muro).

 

Stefano Lavarini 7

Titoli di coda per una stagione in cui di scelte ne ha potute fare ben poche. Gli infortuni lo hanno messo alle strette, ma è riuscito a trovare un assetto equilibrato. Sfiora una semifinale scudetto che la squadra si sarebbe meritata.

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