La gara

Eventi al Lazzaretto affidati alla società di Camilla Salerno, figlia di Mara Maionchi

La sua Cimice si è aggiudicata l'appalto per il cartellone estivo, contro altre cinque in gara. La seconda arrivata chiede l'accesso agli atti. Polemiche dalla Lega

Eventi al Lazzaretto affidati alla società di Camilla Salerno, figlia di Mara Maionchi
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Dal 17 giugno al 31 agosto a Bergamo il Lazzaretto sarà animato da una serie di eventi, organizzati da una società milanese, Cimice, di proprietà di Camilla Salerno, la secondogenita di Mara Maionchi, ormai famosa produttrice discografica, oltre che iconica protagonista di programmi musicali in cui rivestiva il ruolo di giudice e tutor dei concorrenti.

A raccontare i dettagli è il Corriere della Sera Bergamo. L'appalto è stato assegnato nel giro di breve tempo, infatti la gara è iniziata il 20 maggio e si è svolta in appena tre settimane, probabilmente per la necessità di garantire il carosello estivo. Nella competizione, la società della Salerno si è aggiudicata il budget da 261mila euro stanziato dal Comune per le attività di ideazione, organizzazione e realizzazione degli eventi, battendo altre cinque società: l'altra società di Milano Shining Production di Fulvio de Rosa, la bresciana Cipiesse di Santo Bertocchi, Fm Media, l'ancora milanese On air, oltre a Quelli del ‘29 di Modena. Sul punteggio in centesimi, 90 punti massimi erano per il fattore tecnico, mentre 10 punti per quello economico, per cui si è voluta privilegiare la qualità del servizio offerto, piuttosto che la corsa al ribasso.

La faccenda però non è tutta rose e fiori, perché la seconda arrivata, la Shining Production, ha chiesto l'accesso agli atti del bando al Comune di Bergamo, con la conseguente offerta da parte di Massimo Chizzolini, dirigente del Settore Cultura di Palafrizzoni, di un incontro chiarificatore. Ma le polemiche non terminano qui, in quanto anche la Lega attraverso i suoi consiglieri comunali ha fatto presente come per produrre la fidejussione di 200mila euro siano stati dati solo due soli giorni lavorativi, motivo per il quale delle iniziali 11 società, solo 6 hanno proseguito la gara, inoltre chiede chiarimenti sui criteri adottati per la selezione «anche perché la proposta economica della vincitrice Cimice è la più sconveniente per il Comune, con un solo euro di ribasso».

La risposta del Comune non è tardata ad arrivare: ha sottolineato come i brevi tempi per la fidejussione non abbiano impedito a 6 società di partecipare, inoltre riguardo i criteri ha specificato che è stato privilegiato l'aspetto qualitativo, non quello economico.

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