Il primo volo di linea nel 1972

Come nacque l'aeroporto di Orio

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[Foto di copertina: primo blocco dell'aerostazione di Orio al Serio]

La storia dell’aviazione bergamasca è molto antica e risale agli inizi del Novecento. Mentre i fratelli Wright facevano volare i loro primi velivoli nei cieli del Nord Europa, nel 1911 a Osio Sotto si inaugurava il primo campo di volo. I Cantieri Aeronautici Bergamaschi, gestiti da Gianni e Federico Caproni, fabbricavano gli apparecchi nei capannoni situati tra Brembate Sopra e Ponte San Pietro e i pionieri del volo si organizzavano ufficialmente in un Club di Aviazione. Tra questi c’era anche Antonio Locatelli, aviatore bergamasco che partecipò al temerario volo su Vienna guidato dal poeta Gabriele d’Annunzio. L’importanza nella storia del volo del Locatelli convinse a intitolare a lui l’aeroporto che sarebbe stato costruito a Orio, ma molti anni dopo la sua discussa memoria e il coinvolgimento con il regime fascista avrebbero convinto le autorità a ridedicare la struttura al pittore Michelangelo Caravaggio, il 23 marzo 2011. Di Locatelli resta un busto, all’interno dello scalo.

Negli anni Trenta, ben dopo la fine della Prima guerra mondiale e in piena epoca fascista, altre piste furono realizzate a Valbrembo, a Ponte San Pietro, dove era aperto il traffico civile, e tra i comuni di Grassobbio e Orio al Serio. I lavori di costruzione iniziarono nell’autunno 1939, poco dopo l'invasione della Polonia da parte di Adolf Hitler, nell'agosto dello stesso anno. I tempi decisero per tutti e le nuove piste di volo a Orio diventarono parte di un aeroporto militare, nonostante l’opposizione degli Enti civili, che pure avrebbero voluto fosse di natura, appunto, civile. L’intenzione originaria sopravvisse agli anni del conflitto e, il 24 marzo 1949, la tenacia dei primi promotori portò alla formazione di un Comitato che, formato dalla Camera di Commercio di Bergamo, coinvolgeva anche le amministrazioni comunali e provinciali e l'Aero Club Taramelli. Esso venne preposto a discutere la riqualificazione dell’aeroporto, ma l’ipotesi, fu di nuovo giudicata inattuabile. La pista di volo fu infatti sottoposta a cambiamenti di altro tipo: venne allungata per permettere l’atterraggio dei velivoli milatari Havilland 100 Vampire e F86 Sabre.

 

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[Rosetta Locatelli, sorella di Antonio, inaugura l'aerostazione]
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Foto 1 di 4

Originaria pista di volo

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Foto 2 di 4

Prima sala d'aspetto

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Foto 3 di 4

Vecchia torre di controllo

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Foto 4 di 4

Uffici SACBO, in Via Porta Nuova, 9

Nel 1952, al Comitato giunse il sostegno dell’imprenditore bergamasco Carlo Pesenti, già presidente di Italcementi. Dopo di lui, incominciò a muoversi anche la politica. Nel 1967 il Piano di sviluppo economico regionale lombardo avanzò proposte per lo sviluppo dell’aeroporto in funzione di scalo civile alternato a Linate. Subito aderirono i Comuni di Bergamo e Orio al Serio, la Provincia di Bergamo, l’Aero Club Taramelli, l’Unione Industriali di Bergamo e Italcementi, la società di Pesenti. La compagnia aerea Itavia manifestò prontamente il proprio interesse per il progetto: i suoi velivoli Fokker F28 sarebbero stati compatibili con la capacità della pista. A imprimere la svolta decisiva fu la costituzione, il 16 luglio 1970, della società per azioni SACBO (Società per l’aeroporto Civile di Bergamo-Orio al Serio), presieduta da Attilio Vicentini, con Carlo Pesenti vicepresidente. Partecipano come azionisti la Camera di Commercio, il Comune di Orio al Serio, l'Aeroclub, l’Unione Industriali, la Banca Popolare di Bergamo, il Credito Bergamasco, la Banca provinciale Lombarda e la compagnia aerea Itavia. Il Comune e la Provincia di Bergamo promisero che avrebbero aderito. Finalmente, dopo alcuni mesi, venne inoltrata la domanda di concessione al Ministero dei Trasporti e dell’Aviazione Civile per il terzo aeroporto lombardo e Attilio Vicentini vi veniva designato come il presidente.

 

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[Passeggeri all'imbarco del primo volo civile]

A questo punto, gli accordi ottenuti permisero ai lavori di procedere abbastanza agevolmente. Il 16 luglio 1971 il Consiglio Superiore dell’Aviazione Civile [l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile venne fondato solo nel 1997] diede il via libera ai collegamenti con Roma, Cagliari, Alghero e Catania, tutti gestiti da Itavia. La società, con sede sociale a Bologna, inviò all’aeroporto di Orio un velivolo DC9 nella sera del 20 marzo 1972, che il giorno seguente, alle ore 9.26, si sarebbe alzato in volo diretto a Roma Ciampino. La stagione dei voli civili in partenza e diretti a Bergamo poteva dirsi inaugurata.

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