Sei motivi per cui BergamoToons non poteva che svolgersi a Bergamo
C’è poco da dire: sappiamo per certo che BergamoToons vi terrà incollati agli schermi, come avevamo anticipato in questo articolo, ma dopo aver assistito alla presentazione di lunedì 19 giugno, alla Sala Cavalli di Palazzo Frizzoni, abbiamo capito che questo festival non poteva farsi che a Bergamo, per cinque motivi più uno (e qui trovate il programma).
Bergamo è la città di Bruno Bozzetto (e la città di Bruno Bozzetto è la città dell’Umorismo).
Bruno Bozzetto è presidente onorario dell’associazione BergamoToons e per questo motivo crede di non aver nessun merito nell’organizzazione del festival. Certo, non ha dovuto organizzare gli eventi - quello è stato il lavoro del direttore artistico Federico Fiecconi e i suoi «amici cari» dell’associazione BergamoToons - ma ha rivestito un ruolo ancora più importante: «Bozzetto - spiega Fiecconi - è la bandiera dell’animazione non soltanto bergamasca ma italiana nel mondo: un vero tesoro da preservare dell’Unesco, altro che le Mura!». È all’insegna di Bozzetto che è stato realizzato il festival: proprio lui ha ispirato Fiecconi e l’associazione a dare una forma alla loro «smania di raccontare il cinema d’animazione», sfidandoli a realizzare un festival all’insegna dello humor. Allora ci siamo rivolti a lui di persona, chiedendogli in conferenza stampa di spiegare cosa fosse l’umorismo. Lui ci ha risposto di no, scatenando una risata collettiva.
Perché il direttore artistico è Federico Fiecconi.
Ne sa così tante di animazione che nella breve biografia che è consegnata alla stampa c’è scritto che è «uno dei massimi esperti di cinema come storico collezionista e curatore di eventi e rassegne in tutto il mondo». Classe 1960, è nato a Roma, ha studiato al Liceo Sarpi di Bergamo e ha viaggiato in tutto il mondo con la sua passione per il cinema d’animazione. Un vero eclettico, che quattro mesi fa è andato «non a chiedere, ma a comunicare» alla FOX che avrebbe organizzato una mostra su I Simpson in una chiesa sconsacrata «proprio quando la Russia aveva censurato la serie perché contraria ai principi religiosi». E poi conosce di persona David Silverman, il regista che ha animato ogni disegno del creatore de I Simpson, Matt Groening, e che ha realizzato i famosi lungometraggi tra cui La strada per El Dorado e Monsters&Co.
Perché Giorgio Gori è tuttora un patito di animazione.
È stato proprio Fiecconi a rivelare questo lato della personalità del nostro primo cittadino: dopotutto i due sono amici di vecchia data, coetanei e compagni di scuola. «Credevo che dopo essersi dato alla politica avrebbe smesso con l’animazione», lo schernisce amichevolmente Fiecconi, mentre a tradimento proietta uno spezzone della conferenza stampa del 1991 in cui Gori annunciava lo sbarco de I Simpson su Canale 5. «Mi hai fatto uno scherzetto» replica Gori con un sorriso, e confessa di non perdersi mai un film di animazione in uscita: ora che non ha più la scusa di «accompagnare i figli a vederli al cinema» colleziona tutti i Dvd. «Sono un appassionato, anche se è poca cosa rispetto alla passione che ci mette Federico».
Perché a Bergamo cultura “alta” e popolare sono un tutt’uno.
Se BergamoToons è a Bergamo non è di certo per l’amicizia tra sindaco e organizzatore. Non c’è luogo più adatto di Bergamo per ospitare un festival originale e unico nel suo genere come questo. Spiega il Sindaco, infatti, che «BergamoToons si aggiunge ai molti festival che ormai caratterizzano la nostra città» in grado di «portare in città una ventata di freschezza e di buon umore». Questo è il volto di Bergamo, costruito a partire da BergamoScienza fino ad arrivare alla Donizetti Night di sabato scorso, passando per I Maestri del Paesaggio, la riapertura dell’Accademia Carrara e gli Happening alla GAMeC fino a Ulisse Fest, «il primo evento italiano dedicato ai viaggi» organizzato da Lonely Planet dal 30 giugno al 2 luglio. Bergamo diventa ogni anno più vivace vitale, portando in piazza il suo prestigioso patrimonio culturale.
Perché i mostri stanno benissimo in Città Alta.
La birra.
Certo, non siamo una città a misura di Simpson, ma anche se non produciamo la birra Duff abbiamo nove birrifici artigianali da cui farci prendere per la gola.