Giù il sipario

Cucciari semplicemente Perfetta Perché a teatro non fa solo ridere

Cucciari semplicemente Perfetta Perché a teatro non fa solo ridere
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Teatro praticamente tutto esaurito, venerdì 18 maggio, per l’arrivo al Creberg di Geppi Cucciari, un peso massimo del racconto satirico partito dal cabaret di Zelig e arrivato molto lontano: ci sono solo una manciata di biglietti disponibili. Si tratta dell’ultimo appuntamento della stagione per il palco di via Presolana. La comica sarda è in tour con Perfetta. Racconta che ha sempre voluto fare qualcosa che avesse leggerezza, con comicità, umorismo. Non si è fatta mancare niente, anno dopo anno. Geppi, con la i: «Come imbuto» e non con la y, ama precisare, con ironia. Non si risparmia tra palcoscenico, tivù, radio, ospitate e duetti esilaranti. Le piace tutto: «Non ho una particolare attrazione verso un solo campo tra quelli di cui mi occupo» e non è difficile crederle, che se ci fosse qualcosa che non le piace, non lo farebbe. Perfetta? Lo dirà lei nello spettacolo scritto e diretto da Mattia Torre, con musiche di Paolo Fresu - ed è un gran lusso -, costumi Antonio Marras e luci di Luca Barbati.

 

 

Il monologo (perché di questo si tratta) racconta un mese di vita di una donna attraverso le quattro fasi del ciclo femminile. Protagonista è una donna dalla vita regolare, come si usa dire, con abitudini che si ripetono ogni giorno. Una donna che ha doti e debolezze come tutti. «Ma è una donna e il suo corpo - anticipa la presentazione dello spettacolo - è una macchina faticosa e perfetta che la costringe a dei cicli, di cui gli uomini sanno pochissimo e di cui persino molte donne non sono così consapevoli. “Perfetta” è la radiografia sociale ed emotiva, fisica, di 28 comici e disperati giorni della sua vita». Dagli esordi a Zelig nel 2001 a oggi, Geppi Cucciari ha spesso e volentieri affrontato, nei suoi monologhi, temi strettamente al femminile, sempre con sguardo aperto sul mondo, con autoironia, un senso naturale per la battuta a effetto e mimica eloquente.

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