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Il film da vedere nel weekend Gli ultimi Jedi, il ritorno della Forza

Il film da vedere nel weekend Gli ultimi Jedi, il ritorno della Forza
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Regia: Rian Johnson.
Con: Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Andy Serkis, Lupita Nyong'o, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie, Kelly Marie Tran, Laura Dern, Benicio Del Toro, Peter Mayhew, Jimmy Vee, Tom Hardy, Billie Lourd.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

Quella di Star Wars è senza dubbio una delle saghe più fortunate, citate e amate della storia del cinema. Anzi, a voler essere precisi, non si tratta “solo” di una saga, ma di un intero franchise, un universo narrativo coerente che si snoda da un nucleo centrale proposto in sala in un rivolo di diramazioni transmediali che spaziano dalla narrativa al videogioco. Quello che abbiamo di fronte è un intero mondo che, coerentemente, ha una sua storia e una sua cultura. Come sanno bene i fan, ogni creatura, ogni pianeta che popola l’universo di Star Wars ha un suo preciso background e una ragione specifica per comparire in scena in un certo ruolo e in un certo momento della saga. Contenere una simile mole di informazioni in un’unica pellicola (o anche in un gruppo di film) non è possibile e neppure pensabile ed ecco che, giocoforza, entrano in gioco altri tipi di prodotti, tutti fatti per riempire i vuoti della narrazione o per approfondire singoli personaggi.

 

 

Si prenda ad esempio Rogue One, il lungometraggio uscito alcuni mesi fa che approfondisce gli eventi intercorsi fra l’episodio III e l’episodio IV della serie canonica. In un momento storico in cui la tendenza alla serializzazione dei contenuti è sempre più accentuata (ormai è prassi dividere i capitoli finali in due episodi, come insegna già Harry Potter e i doni della morte), la notizia di una nuova trilogia di Star Wars, iniziata con episodio VII, aveva al tempo stesso galvanizzato e preoccupato i più affezionati estimatori della serie. Il grande merito de Il risveglio della forza era stato quello di creare un film perfettamente autosufficiente e al contempo ben inserito nelle vicende già note. Tutto in quell’opera aveva una propria precisa identità, pur richiamandosi – con minime e necessarie variazioni – a ciò che si era già visto e che si conosceva. Una doppia codifica, dunque, pensata per portare al cinema sia i nostalgici che i nuovi accoliti.

Gli ultimi Jedi, ottavo episodio della serie canonica, assume le medesime modalità e le approfondisce, riproponendo schemi narrativi già apprezzati anni addietro. Oggetti, vestiario, gesti, navi spaziali: tutto richiama la memoria del conflitto fra Impero e Alleanza Ribelle, aggiornandosi però alla contemporaneità per quanto riguarda le tecniche cinematografiche ed espressive. Così, senza anticipare troppo della trama per non scontentare nessuno, in questo nuovo lungometraggio rivedremo la battaglia fra il Primo Ordine (erede del defunto Impero Galattico) e i Ribelli (corpo collettivo su cui spiccano i protagonisti già delineati in Il risveglio della Forza.

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Ciò su cui è interessante riflettere, di fronte a un film peculiare come questo, è soprattutto il valore cultuale che le immagini cinematografiche possono ancora avere, soprattutto quando mettono in moto meccanismi epico-mitici che si richiamano alla grande tradizione dell’immaginario occidentale. La ricerca, il conflitto bene/male, l’oggetto della contesa, sono tutti elementi divenuti topici della nostra identità e che spesso rivediamo all’opera in produzioni cinematografiche di diverso genere (nel fantasy è ad esempio il caso de Il signore degli Anelli). Probabilmente è proprio in questa capacità di riallacciarsi ad un passato condiviso che si nasconde l’attualità di queste opere e il segreto del loro successo.

In definitiva un film sicuramente consigliato ma che, questa volta necessita almeno della visione di Episodio VII per essere gustato pienamente. Ovviamente, come sempre, i più soddisfatti saranno i fan, che non potranno fare a meno di notare l’evoluzione coerente di un mondo che vive in maniera pienamente autosufficiente.

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