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Il film da vedere nel weekend Insidious – L’ultima chiave, horror!

Il film da vedere nel weekend Insidious – L’ultima chiave, horror!
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Regia: Adam Robitel.
Con: Leigh Whannell, Lin Shaye, Angus Sampson, Kirk Acevedo, Caitlin Gerard, Spencer Locke, Josh Stewart, Tessa Ferrer, Javier Botet, Bruce Davison, Hana Hayes, Ava Kolker.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

Nel magma dei generi cinematografici uno dei più longevi ma senza dubbio più problematici è quello horror. Questo perché, a differenza di altri, è per sua stessa natura incapace di richiamare l’attenzione di tutto il pubblico potenziale e – se non bastasse – è spesso e non sempre a torto accusato di essere un filone monotono, che ritorna continuamente a rimasticare le stesse immagini con poca fantasia. Si è detto, appunto, che spesso queste lamentele non sono del tutto infondate: l’horror funziona spesso per filoni che – a partire da un’idea anche molto originale – vengono sfruttati fino allo sfinimento, a volte con poche o nessuna variazione. Si pensi a tutta la ricca casistica di film girati con telecamera a mano o con telecamere di sorveglianza nata dopo la fortuna di film come The Blair Witch Project o Paranormal Activity o a quelli legati allo spettacolo del corpo torturato come Saw o Hostel.

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Proprio alla fortunata serie di Saw è legato il nome di James Wan, che ne ha diretto il primo episodio.  Una carriera abbastanza fortunata la sua, dal momento che nei suoi film è sempre (o quasi) riuscito a rielaborare alcuni temi chiave del cinema horror aggiornandoli alla sensibilità contemporanea, giocando anche con la complessità delle trame – spesso incredibilmente cervellotiche. Sua è anche la responsabilità creativa del franchise Insidious, dove questa capacità di rielaborare temi e immagini di un cinema già visto e conosciuto è particolarmente palese. Sì, perché le trame mobilitate sono piuttosto note e fortemente narrative; eppure questi film funzionano bene e sono stati capaci di produrre serie piuttosto fortunate.

È proprio il quarto episodio di Insidious che arriva in questi giorni in sala, per la regia di Adam Robitel, regista non molto noto ma già fattosi conoscere per l’interessante The taking of Deborah Logan. Come accennato, la vicenda del film non è in sé particolarmente originale e non si discosta molto dall’universo narrativo mobilitato nei precedenti episodi: ritroveremo di nuovo la medium Elise che, anche negli altri capitoli della saga, è progressivamente divenuta protagonista di un’eterna e mortale lotta con le presenze demoniache che si annidano nella nostra quotidianità. Stavolta, però, il pericolo che dovrà affrontare sarà ancora più grande che in passato.

 

 

Il percorso che il film vuole tracciare è insomma chiaro: lo sforzo di Robitel è quello di ricreare le atmosfere sinceramente inquietanti viste nel capostipite Insidious e portarle alle estreme conseguenze. La fascinazione de L’ultima chiave non sta tanto nella complessità delle vicende (quello è un tratto distintivo di Wan), ma nella capacità di Robitel di sfruttare le immagini (e le loro caratteristiche, come la luce) per tratteggiare l’idea di un male mai così forte e pericoloso. I protagonisti sono questa volta più che mai in difficoltà nel cercare di contenere l’avanzata di una possessione che travalica i confini tra il nostro mondo e l’aldilà e che si fa debordante e fisicamente mortale per tutti quelli che vi entrano in contatto.

Il film, solidamente in continuità con quanto visto finora, costituisce un ottimo tassello aggiuntivo per una saga che – forse senza i clamori di altri franchise – non ha sino a questo punto incontrato nessuna battuta d’arresto. Un film riuscito che con grande intelligenza si prepara a soddisfare i fan e – soprattutto – a spaventare chiunque.

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